Champions League: Roma, 5 acuti per la finale 2016 a San Siro
Di Emanuele SaccardoIntendiamoci subito: i cinque schiaffi che la Roma ha rifilato ieri sera al Cska, nella prima uscita stagionale di Champions League, non sono stati l’ago della bilancia nelle scelte della Uefa. La decisione di assegnare a Milano e quindi a San Siro la finale di Coppa Campioni del 2016 era matura da tempo, ma per i ritardi nelle candidature e i dubbi sui lavori di adeguamento dell’impianto l’ufficialità è arrivata soltanto oggi. Dopo il ritorno al gol di Tevez e il successo della Juventus martedì, il roboante 5-1 giallorosso ai danni dei russi, la notizia è la semplice ciliegina sulla torta che regala segnali positivi al calcio italiano.
Segnali peraltro offuscati dai consueti e tristi incidenti prima e durante la gara dell’Olimpico: fuori dallo stadio un tifoso russo è stato accoltellato e trasportato in codice rosso all’Ospedale Gemelli, nei novanta minuti si è assistito ai soliti tafferugli tra tifoserie, Polizia e steward, con i relativi lanci di fumogeni. Spettacolo indegno già visto, purtroppo non una parentesi; il problema andrà valutato e possibilmente debellato prima del tanto sospirato ritorno dalle nostre parti della Coppa continentale più ambita. Sarà la nona volta che il trofeo dalle grandi orecchie respirerà aria nostrana, la quarta per San Siro. Il “come back” atteso sette anni (l’ultimo nel 2009 proprio a Roma) si spera possa coincidere con la presenza di un’italiana alla passerella finale e con un clima pacifico di festa.
La Roma ammirata poche ore fa, figlia di un progetto a lungo termine che sta prendendo sempre più forma, ha incantato e tra due anni potrebbe essere matura per tentare. Sarà dura, in fondo nella storia giallorossa l’unica finale disputata nella competizione risale all’infausta sconfitta ai rigori contro il Liverpool, roba vecchia di trent’anni. Però i segnali di una creatura divertente e tatticamente preparata ci sono. La differenza la farà la tenuta mentale. Contro il Cska i vari Gervinho, Iturbe e Pjanic, i soliti Totti e Maicon, gli esordienti Naingollan e Florenzi hanno dato vero spettacolo, seppellendo già nella prima mezz’ora gli avversari sotto una slavina di reti: quattro in trentuno minuti, niente male come inizio.
La prova della fame romanista si può rintracciare anche nella rabbia dell’estremo difensore De Sanctis, bucato al minuto ottantadue per la prima volta in stagione, che al gol subito sul 5-0 si è imbufalito con la difesa. Segnali importanti di un’attenzione che va ben al di là del risultato. Garcia è un sereno perfezionista e ai suoi sembra aver trasmesso proprio la costante ricerca della quadratura perfetta. Il tempo per fare ulteriori progressi non manca: certo è difficile immaginare capitan Totti ancora in campo a 40 anni, eppure niente è impossibile; il telaio giovane garantisce margini di miglioramento che, uniti magari ad una più rigida politica nazionale autoctona sui settori giovanili, potrebbe far coincidere il “regalo” dell’Uefa con un nuovo e sospirato successo italiano in Champions. Roma o non Roma.
RISULTATI GARE 17 SETTEMBRE 2014:
GRUPPO E:
Roma – Cska 5-1 (6′ Iturbe [R], 10′ e 31′ Gervinho [R], 20′ Maicon [R], 50′ aut. Ignashevich [C], 82′ Musa [C])
Bayern Monaco – Manchester City 1-0 (90′ Boateng)
CLASSIFICA: Roma e Bayern M. 3, Manchester C. e Cska 0
GRUPPO F:
Ajax – Psg 1-1 (14′ Cavani [P], 74′ Schoene [A])
Barcellona – Apoel 1-0 (28′ Pique)
CLASSIFICA: Barcellona 3, Ajax e Psg 1, Apoel 0
GRUPPO G:
Chelsea – Schalke 1-1 (11′ Fabregas [C], 62′ Huntelaar [S])
Maribor – Sporting Lisbona 1-1 (80′ Nani [S], 92′ Zahovic [M])
CLASSIFICA: Schalke, Sporting L., Chelsea e Maribor 1
GRUPPO H:
Porto – Bate Borisov 6-0 (5′, 32′ e 57′ Brahimi, 37′ Martinez, 61′ Lopez, 76′ Aboubakar)
A. Bilbao – Shakhtar D. 0-0
CLASSIFICA: Porto 3, A. Bilbao e Shakhtar D. 1, Bate B. 0
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