Roberto Baggio spegne oggi 46 candeline: tanti auguri al Divin Codino!
Di Emanuele SaccardoSiamo sul palco dell’Ariston a Sanremo, Fabio Fazio ha come illustre ospite Roberto Baggio al Festival della canzone italiana. Gli fà una domanda in apparenza scontata: che cos’è un fantasista? Baggio, che di mestiere ha fatto proprio quello per gran parte della sua vita, candidamente risponde: non lo so. Questo accadeva pochi giorni fa e sintetizza forse una bella fetta del pensiero e dello stile di uno tra i calciatori più amati di sempre; voi preoccupatevi di dare etichette, io faccio sognare le persone.
E lo ha fatto, per molto tempo. Oggi che il Divin Codino compie 46 primavere (è nato a Caldogno, in provincia di Vicenza, il 18 febbraio 1967) e che da tempo ha appeso le scarpette al chiodo, non ha smesso, ha solo cambiato il modo. Ci ha provato da dirigente all’interno degli organi federali dello sport italiano, con particolare attenzione al futuro dei giovani. Se n’è andato, dicendo che non esiste la volontà di investire sui talenti in erba. Ci ha provato leggendo una toccante lettera dedicata sempre ai giovani (e sempre dal palco del Festival), ci è riuscito facendo intravedere la bellezza di una filosofia di vita pura e semplice, legata a doppio filo con il Buddhismo. Ci è riuscito sorridendo al fianco di Stefano Borgonovo (suo ex compagno alla Fiorentina, ora malato di Sla) e facendolo sorridere con gli occhi.
Ci ha provato e ci è riuscito in tanti altri modi, e siamo pronti a scommettere che continuerà.
Non è possibile scindere il Baggio uomo dal Baggio calciatore o da qualsiasi altra forma prenda la sua vita fuori dal campo. Perché lui è trasparente in qualsiasi cosa faccia o dica, è sempre stato così. Sarà per questo che in tanti non lo hanno mai amato. Sarà per questo che in tanti lo amano così tanto. Auguri di cuore, Roberto.
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