Italia, Ventura sorride: il futuro è giovane e ricco di talento
Di Emanuele SaccardoL’aria intorno alla nostra Nazionale è cambiata da un po’ e spinge verso pensieri più che positivi. Merito dell’ex c.t. Conte, che con il suo carattere spigoloso ma deciso ha tracciato un percorso; merito dell’attuale selezionatore, Ventura, che ha imboccato quel solco e già ottenuto il secondo stage della sua gestione (20-22 febbraio 2017); merito di Società e dirigenti, persuasi definitivamente che l’Italia calcistica sia un patrimonio di tutti.
La strada è ripida e ancora parecchio in salita, ma il futuro è giovane. E talentuoso. Il che dimostra come il lavoro fatto dai settori giovanili (specialmente quelli di Atalanta, Roma, Milan, Fiorentina e Juventus) non sia stato soltanto un proclama caduto nel vuoto, anzi, ma un aspetto concreto e mai abbandonato. Lo ha ribadito proprio lo stesso c.t., a margine della Hall of fame del calcio nostrano, parlando di ricambio generazionale, che per certi versi è un vero e proprio fatto storico: “Largo ai giovani”.
Ma chi sono, in definitiva, questi giovani che Ventura ha già in nota sul taccuino della sua Italia? Abbiamo provato a riempire anche noi un nostro taccuino, giusto per fare il punto della situazione e in prospettiva. Ci siamo ritrovati a selezionare 26 giocatori: la maggior parte è ben nota ai più, tuttavia ci sono elementi da scoprire che non hanno ancora assaggiato né la Serie A né le luci della ribalta. Naturalmente, secondo un criterio personale basato su ruoli e presenze nel proprio Club, abbiamo ipotizzato una formazione tipo; tenuto anche in conto il modulo che Ventura ha in mente per l’Italia che verrà, cioè un 4-2-4 nel quale i centrocampisti centrali dovranno essere super e dove dovranno abbondare esterni di grande qualità.
Partiamo dalla porta: al netto di un Buffon tutt’altro che in pensione, il futuro dei pali Azzurri non può che fare rima con Gianluigi Donnarumma: investito anche dalla candidatura di un ex illustre come Pagliuca (“è completo in tutto, gioca tranquillo, non ha paura di sbagliare”), il Numero Uno di scuola rossonera cresce e incanta partita dopo partita. Davanti a lui, in una difesa a 4, potremmo trovare 3 dei suoi attuali compagni: De Sciglio a sinistra, Romagnoli al centro insieme al bianconero Rugani, Calabria a destra. In mezzo al campo servono talento, intelligenza e corsa: una ipotetica coppia potrebbe essere formata da Gagliardini (che ricorda in parte Tardelli, in parte Pirlo, ndr) e Verratti, in alternativa sostituiti o coadiuvati da Locatelli. Sulle corsie laterali potrebbero trovare spazio Chiesa o Verdi a sinistra, Di Francesco o Bernardeschi a destra. Per finire, la coppia d’attacco Berardi-Belotti potrebbe funzionare a dovere.
Fin qui, abbiamo volutamente tirato un po’ la corda per mostrare un aspetto preciso: con i 14 giocatori elencati, papabili titolari dell’Italia, l’età media della Nazionale sarebbe poco sopra la soglia dei 22 anni. E non sarebbe una fanta-Italia, tenuto conto che la maggior parte dei calciatori sopracitati giocano con continuità in campionato. Oltre a loro, però, ci sono altri possibili interpreti di pari o superiore livello: Bonaventura (classe ’89), Insigne e Florenzi (’91), Candreva e Bonucci (1987), Immobile (’90). Tutti giocatori esperti e navigati che non hanno ancora compiuto 30 anni e che, a buon diritto, possono essere considerati chiocce e senatori per il gruppo che verrà.
E poi si può pescare a piene mani dal serbatoio di Zingonia, provincia di Bergamo, da sempre fucina di talenti dell’Atalanta. Con Gasperini, in questa stagione, si sono messi in luce diversi possibili titolari dell’Italia di domani: Caldara (’94), Conti (’94) e Grassi (’95) sono un puro prodotto del vivaio nerazzurro, Spinazzola (’93) e Petagna (’95) no, ma hanno trovato spazio e ambiente necessari per poter crescere. Per finire, un gioiellino nato e cresciuto non lontano da Bergamo che, a breve, prenderà il largo verso la Spagna: Castelli, attaccante classe ’99 venuto su nell’Albinoleffe, è stato acquistato dal Villareal, che per lui ha previsto una clausola rescissoria di 20 milioni.
Facendo, dunque, un rapido calcolo complessivo, l’età media definitiva di una ipotetica Italia di questo genere non supererebbe i 23 anni e mezzo. Come dire che, a cominciare dal prossimo Mondiale di Russia 2018, l’Italia ha materiale utile per arrivare competitiva anche in Qatar nel 2022 e alla kermesse a 48 squadre prevista per il 2026. Ventura (e chi verrà dopo di lui) può senz’altro sorridere, sperando che questo materiale non venga sperperato nel prossimo decennio, ma ulteriormente nutrito e rimpinguato.
Forza, Italia!
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Gran bell’articolo!