Napoli tennistico sul Benevento
Di Daniele Grattieridi Vincenzo Pepe
Tripletta di Mertens, ma Hamsik ancora poco propositivo
Dopo l’inaspettato tonfo in Champions league contro lo Shakhatar Donetks, scatenando una serie di polemiche nei confronti di Hamsik e la società partenopea, il Napoli si è rituffato in campionato con estrema positività. 6 a 0 al Benevento, allenato da quel Marco Baroni che anni addietro, esattamente il 29 Aprile del 1990, con un sontuoso colpo di testa, regalò al popolo napoletano il secondo ed ultimo scudetto.
Era chiaro fin dalle prime battute del derby campano che la pattuglia di Sarri non doveva assolutamente perdere altri punti, oltre che la faccia. Il risultato ricordato non ha ammesso alcuna replica nella sua essenza. Troppo tondo e troppo roboante rispetto alle altre due vittoriose squadre con le quali, il Napoli medesimo, sta dividendo la prima posizione in classifica, Juventus e Inter. Quattro giornate di campionato passate e 12 punti su 12 disponibili conquistati. Mercoledì sera allo stadio Olimpico di Roma il match verità contro la Lazio di Simone Inzaghi e Ciro Immobile.
Intanto il “Ciro” del Napoli, conosciuto meglio come Dries Mertens, in questo derby dal sapore speciale, firma addirittura una tripletta contro un Benevento annichilito già nei primi minuti di gioco dopo il primo affondo. Allan insacca dopo che il portiere Belec ha respinto il primo tiro, neanche a farlo apposta, del folletto del Belgio. A seguire è un monologo azzurro costituito dalla fittissima rete di passaggi rasoterra. Marchio di fabbrica del gioco Sarriano. I classici cali di concentrazione che hanno sempre avuto spazio nei novanta minuti non sono stati presenti e la sconfitta in Ucraina è decisamente un lontano ricordo. Gli altri due marcatori sono Insigne, che questa volta rende ancor più spettacolare il suo tiro a giro vincente, e lo spagnolo Callejon.
Alla festa del gol non ha preso parte Marek Hamsik. Ancora opaca la sua prestazione. A parte qualche azione, il capitano del Napoli, più che essere fuori fase sembra quasi fuori dal gioco di Mister Sarri. Non si propone mai e non cerca nemmeno di sbloccarsi con i due calci di rigore concessi, lasciando l’incombenza a Mertens. Solo Jorginho per due volte, litiga quasi, con il giocatore del Belgio nel tentativo di timbrare il cartellino dei marcatori attraverso i due penalty.
Commenta o partecipa alla discussione