Coppa del Re al Real, Ancelotti ringrazia “speedy” Bale
Di Emanuele SaccardoReal Madrid – Barcellona 2-1 (1-0)
11′ Di Maria (R), 68′ Bartra (B), 85′ Bale (R)
Il Re di Coppe, Carlo Ancelotti, ne ha sollevata un’altra, la prima da quando siede sulla panchina del Real Madrid. Italia, Inghilterra, Francia e ora Spagna: il tecnico italiano ci ha preso gusto e sogna in grande, nel suo personalissimo Risiko calcistico quella vinta ieri sera di fronte al Barcellona è una “coppetta”, come lui stesso l’ha definita nel post partita. Don Carlo ha messo nel mirino soprattutto la Coppa dei Campioni, quella che per i Blancos si tradurrebbe in Decima, quella che interromperebbe un digiuno lungo dodici anni.
Le Merengues alzano dunque la cielo la loro diciannovesima Copa del Rey, vendicando la sconfitta nel derby della scorsa finale persa ai tempi supplementari contro i cugini dell’Atletico. Grazie alle reti di Di Maria e Bale, il Real centra il primo obiettivo stagionale e ora troverà ulteriori motivazioni per battagliare fino alla fine nella Liga (a cinque turni dalla conclusione è lontano 3 punti dalla vetta, occupata proprio dai Colchoneros) e per giocarsi sino in fondo la Champions League. Nonostante la defezione di Cristiano Ronaldo, costretto ai box da un infortunio, il Real Madrid ha condotto il gioco sin dall’avvio del match, dimostrando quanto le gerarchie siano definitivamente mutate nel calcio spagnolo: il Barça è al tramonto di un glorioso ciclo e si vede, i Galacticos invece, con la sapiente mano di Ancelotti, danno continuità a ciò che Mourinho ha creato.
Ma nella torta di Florentino Perez brilla soprattutto la ciliegina Gareth Bale, autore di una rete da 100 milioni di euro – il valore del suo cartellino – che il Presidente aspettava dall’estate; un gol finalmente decisivo e pazzesco per come Bale lo ha realizzato. Il fulmine gallese, a pochi minuti dal termine, mette la freccia e sorpassa l’arrancante Bartra che non può nulla contro le lunghe leve del fuoriclasse mancino. Bale, dopo una corsa di sessanta metri, conserva la lucidità per freddare Pinto sotto le gambe con un colpo da calcetto.
L’estremo difensore blaugrana non è apparso impeccabile (come del resto sul vantaggio firmato Di Maria) ma va riconosciuto il grande merito dell’esterno madrileno, davvero imprendibile quando macina erba sulla fascia sinistra. Martino resta impotente davanti alla superiorità del Real, nemmeno il pareggio illusorio di Bartra lo aveva convinto che le sorti dell’incontro potessero ribaltarsi; con un Messi irriconoscibile e un reparto arretrato sotto accusa, l’allenatore dei catalani ha solo potuto sperare fino all’ultimo in un’invenzione di Neymar, l’unico in forma accettabile. Il brasiliano stava per accontentarlo al minuto novanta, ma il palo gli ha negato la gioia di un secondo pareggio inaspettato che, magari, avrebbe davvero rovesciato il destino della finale.
Gli Dei del pallone, tuttavia, avevano già incoronato Ancelotti e Bale, autore del suo primo sigillo contro il Barcellona. Gil ex campioni di tutto possono solo inchinarsi all’ineluttabilità del tempo che passa e che muta gli eventi: fuori dai giochi Champions, estromessi quasi definitivamente dalla lotta per il titolo spagnolo, Iniesta & C. devono anche fronteggiare un’insurrezione dei tifosi senza precedenti. Il ciclo degli imbattibili si è chiuso davvero, se ne sono accorti anche in Catalogna.
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