Cassano in forma Mondiale, Milan in ginocchio

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balotelli_in_ginocchioNella giornata che consegna virtualmente un pezzo in più di scudetto alla Juventus (+17 sulla Roma che, a dispetto di due gare da recuperare, non sembra poter impensierire l’armata bianconera), la scena è tutta per il film drammatico andato in onda sul prato di San Siro. Ma non solo sul terreno di gioco: l’argine della tempesta si è spostato all’esterno dello Stadio, dove una nutrita parte del tifo organizzato rossonero ha dato vita ad una veemente protesta prima del match contro il Parma.

Il dissenso era stato ampiamente annunciato con un comunicato della Curva Sud rossonera apparso in rete appena oltre la bruciante eliminazione in Champions League, e all’arrivo del pullman della squadra si è concretizzato attraverso cori tutt’altro che pacifici e comprensivi. Durante l’incontro la curva del Diavolo è rimasta deserta, ma insulti e striscioni non hanno risparmiato gran parte della dirigenza, da Galliani in giù, e diversi giocatori; soprattutto uno: Mario Balotelli, scelto come capro espiatorio per la disastrosa stagione milanista.

L’incrocio contro il Parma non ha dato alcuna scossa, anzi, ha confermato la pericolosa china sulla quale il gruppo di Seedorf è incamminato: il 2-4 con cui i ducali restano in scia alle prime della classe (con una partita da recuperare valida potenzialmente per il quarto posto) fa davvero male. Specialmente perché a sigillarlo è stato quell’Antonio Cassano tanto inviso al popolo rossonero, ancora avvelenato per le note vicissitudini passate. Una doppietta per Fantantonio che sa di rivincita e di messaggio per Prandelli: il Bad Boy Barese vuole il Mondiale. Ha perso dieci chili, lavora duro, è salito a quota 11 centri in campionato e ha dalla sua un ambiente che lo tratta come un re, a cominciare da Roberto Donadoni. Se fosse per il tecnico del Parma, già ct azzurro nel 2008, Cassano andrebbe di corsa in Brasile.

Nel mezzo della favola del Pide de Bari c’è stata una parziale scossa dei padroni di casa, proprio come accadde un girone fa al Tardini: dallo 0-2 al 2-2, vanificato però da una magia assoluta di Amauri che, con un tacco da stropicciarsi gli occhi, mette in ginocchio Amelia prima del colpo di grazia firmato Biabiany.

Sull’altra sponda del Naviglio sorride invece l’Inter, che a Verona centra il sesto risultato utile di fila grazie al solito Palacio e al redivivo Jonathan. Ora gli scaligeri sono a distanza di sicurezza e Mazzarri resta incollato alla schiena della Fiorentina, tornata al quarto posto solitario dopo il successo interno con il Chievo. Cuadrado, Matri e Gomez inguaiano Corini che, nonostante una buona prova dei suoi, si ritrova sempre impegolato nella lotta per non retrocedere. Festa per Montella, sorridente in vista del return match di Europa League contro la Juventus; Gomez ha ripreso confidenza con la porta e, dopo il pari europeo di Torino, segna il suo primo gol al Franchi battendo proprio Agazzi, estremo del Cagliari nel giorno del suo terribile infortunio.

Aspettando i posticipi di Roma e Napoli, impegnate rispettivamente in casa con l’Udinese e a Torino, la Juventus, come accennato all’inizio, fa le prove generali di tricolore sul petto. Al Ferraris i bianconeri offrono il copione consueto dell’ultimo mese, ovvero sofferenza e sacrificio condite dal colpo di genio che risolve le pratiche più insidiose. Dopo un rigore parato da Buffon e due reti annullate ad Osvaldo, la Vecchia Signora riesce ad avere ragione di uno splendido Genoa per merito di una punizione telecomandata di Andrea Pirlo. L’ex mai troppo rimpianto milanista liquida la pratica ad un minuto dal novantesimo e spiana la strada al terzo tricolore consecutivo di Conte. Mitologia vivente.

RISULTATI 28° TURNO SERIE A:

Verona-Inter 0-2 (giocata sabato), Atalanta-Sampdoria 3-0, Sassuolo-Catania 3-1, Milan-Parma 2-4, Livorno-Bologna 2-1, Cagliari-Lazio 0-2, Fiorentina-Chievo 3-1, Genoa-Juventus 0-1, Torino-Napoli (oggi, ore 19) Roma-Udinese (oggi, ore 20:45)

CLASSIFICA:

Juventus 75, Roma 58**, Napoli 55*, Fiorentina 48, Inter 47, Parma 46*, Lazio 41, Verona 40, Atalanta 37, Torino 36*, Milan e Genoa 35, Sampdoria 34, Udinese 31*, Cagliari 29, Chievo e Livorno 24,  Bologna 23, Sassuolo 21, Catania 20.

** due gare in memo

* una gara in meno


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