La Roma si gode il nuovo Dzeko: verso la miglior stagione di sempre?

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 Pochi decenni fa, quando un calciatore scollinava i 30 anni, erano già pronti chiodi e martello per appendere le scarpette al muro. Ormai non è più così, lo sappiamo bene. Il punto è che, oggi, davanti alla torta con le 30 candeline un giocatore si sente ancora un ragazzino. E spesso c’è da dare ragione a quel ritrovato giovanotto. Sopratutto è una questione di testa, come in ogni campo della vita. E il paradigma perfetto può essere tranquillamente Edin Dzeko: tra un mese esatto i suoi anni diventeranno 31 e lui, a suon di reti, sta dimostrando che la carta d’identità conta zero se nel cervello l’orizzonte è sgombro da nubi.

Dzeko lo ha ribadito ieri, nell’andata dei sedicesimi di Europa League: seconda tripletta stagionale dopo quella inflitta al Viktoria Plzen in ottobre, questa volta nella tana del Villareal, avversario di tutt’altra pasta sebbene occupi ‘solo’ il sesto posto in Liga. Al di là del blasone di questo o quell’avversario, c’è che Dzeko è arrivato così a quota 28 reti stagionali (18 in Serie A, 2 in Coppa Italia e 8 in Europa League). Decisamente un bottino che nessuno – a parte il diretto interessato, immaginiamo – avrebbe anche solo lontanamente ipotizzato a inizio stagione. E ci sono ancora 3 mesi abbondanti da giocare.

L’attaccante bosniaco si gode dunque il doppio primato di capocannoniere sia nella competizione continentale che in campionato. Ma lo fa da par suo: senza troppe parole e senza dare troppa importanza alla cosa. Ecco dove risiede la forza di Dzeko: in quelle spalle larghe che, oltre a tenere a distanza i marcatori e a fargli prendere posizione in mezzo all’area, gli consentono di farsi scivolare addosso tanto le critiche quanto gli elogi. E nell’ultimo anno e mezzo, al netto degli ultimi mesi, le critiche hanno spesso superato gli elogi; qualche volta anche in maniera ingenerosa, sebbene Edin ci abbia messo del suo con troppe occasioni facili fallite qua e là. Ma Dzeko ha la testa e va per la sua strada. Alla fin fine, a suon di reti.

Come in questa incredibile, per certi versi, stagione. All’ex attaccante del Manchester City manca appena un sigillo per eguagliare la stagione 2009-2010, l’ultima con la maglia del Wolfsburg. Allora era un giovane 24enne di grande prospettiva che aspettava la chiamata di una Big. Oggi, che di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia, Dzeko è un giovane uomo di quasi 31 anni che forse sta vivendo la miglior stagione della propria carriera. Lo dimostrano i numeri in prospettiva: mancano ancora 17 gare certe da disputare (14 in Serie A, il doppio derby di Coppa Italia e il ritorno con il Villareal) e il record assoluto della stagione 2008-2009 – sempre in  maglia Wolfsburg, 42 presenze e 36 reti – potrebbe venire spazzato via.

La Roma se lo gode, Spalletti gongola ripensando alle parole di qualche tempo fa (“Edin deve pregarmi per avere una maglia da titolare”). La cura del tecnico toscano ha funzionato, il giocatore si è ritrovato – ammesso che si sia mai perso – e i compagni si fidano di lui. Pazienza se sbaglia gol elementari, tanto sanno che almeno un gol a partita è sentenza certa. Chi conosce bene Dzeko sa che aveva soltanto bisogno di ambientarsi. Lui ha tempi lunghi, la calma non la perde mai: successe anche in Germania, dove chiuse la prima stagione con sole 9 reti a referto; accadde al City, con cui infilò le porte avversarie appena 6 volte in altrettanti mesi. Puntualmente è accaduto lo scorso anno in giallorosso: 39 presenze e giusto 10 firme. Insomma, prima di dare del ‘bollito’ a questo o quel calciatore, vale la pena informarsi un attimo di più.

 

 

 


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