Un Genoa autoritario supera 1-0 la Fiorentina
Di Lorenzo CristalloIl tanto atteso recupero, valevole per la terza giornata di campionato, tra Genoa e Fiorentina si è concluso con il successo meritato del Grifone per 1-0 grazie ad una rete, al 37’, di Lazovic. Con questo trionfo i rossoblù salgono a quota ventitrè, ad un solo punto di distanza dall’Inter nona in classifica, mentre la banda di Paulo Sousa interrompe la striscia di due risultati utili consecutivi, restando inchiodata al settimo gradino con ventisei punti all’attivo. Il match ha inizio dal minuto numero ventisette, da una rimessa in gioco da parte di Perin, identico momento in cui l’11 settembre scorso, l’arbitro Banti decise di interrompere la gara a causa del violento nubifragio abbattutosi su Genova. A partire forte sono i padroni di casa che dopo dieci minuti dal fischio d’inizio trovano la rete, che deciderà la sfida, con un cross dalla sinistra di Ninkovic per l’accorrente Lazovic, che dal fronte opposto e in contro balzo non lascia scampo a Tatarusanu. Primo goal stagionale per il centrocampista serbo e la gradinata nord del Luigi Ferraris esplode di gioia. I viola ,nella prima frazione di gioco, paleseranno qualche incertezza di troppo in fase difensiva, con Milic piuttosto in sofferenza sulla catena di sinistra, mentre in avanti saranno rari i tentativi offensivi posti in essere da Bernardeschi e Zarate, quest’ultimo preferito dal primo minuto al posto di Kalinic. Nella ripresa, Paulo Sousa corre ai ripari ed inserisce sul terreno di gioco proprio l’attaccante croato al posto di un insufficiente Milic e qualcosa di più frizzante viene espresso dalla compagine gigliata. I viola procurano un pericolo dalle parti di Perin con Zarate, il quale, dalla distanza, esplode un tiro terrificante che si stampa sulla traversa. A seguire i padroni di casa si fanno vedere dalle parti dell’area avversaria prima con Luca Rigoni, la cui conclusione indirizzata sul palo più lontano, termina la corsa a pochi centimetri dallo specchio di porta e allo scadere con Ntcham, ma in questa circostanza si dimostra abile Tatarusanu a sventare il possibile pericolo. Da segnalare, qualche istante prima, una protesta da parte dei genoani per un contatto in area tra Sanchez e il “cholito” Simeone, non ravvisato dall’arbitro Guida. In effetti, rivedendo le immagini al rallentatore, appare chiaro come l’attaccante argentino cerchi il contatto con il centrocampista colombiano dei viola, per poi lasciarsi andare in caduta, motivo per cui non sussistano gli estremi per decretare il penalty. La gara termina così, con il successo del Grifone ai danni della Fiorentina, sotto i cori e gli applausi scroscianti del soddisfatto pubblico di casa. Ai microfoni dei giornalisti, Ivan Juric, sottolinea la prova positiva sciorinata dai suoi ragazzi. Il tecnico croato afferma che la sua squadra abbia impresso fin da subito dei ritmi intensi ed elevati alla gara, così come sono abituati a lavorare durante gli allenamenti. Per quanto concerne le voci di mercato, Juric saluta Pavoletti, oramai destinato ad approdare al Napoli, augurandogli le migliori fortune, così come –aggiunge- che se Rincon volesse andare via per disputare la coppa con una squadra impegnata in Europa, avrebbe il pieno consenso e comprensione da parte sua. Ovviamente Juric si attende che la società sappia sostituire degnamente i calciatori che abbandoneranno il Genoa, per poi aggiungere che in avanti punterà con convinzione e determinazione su Giovanni Simeone, attaccante che sta dimostrando un potenziale fuori dal comune. Di diverso avviso è il presidente rossoblù, Preziosi, che non conferma in maniera assoluta la trattativa tra il club di De Laurentiis e Pavoletti, dichiarando che di mercato si parlerà fra qualche giorno, ora vuole godersi il successo in campionato che proietta la sua squadra nella parte sinistra della classifica. Paulo Sousa, invece, dopo i trionfi ottenuti contro Palermo e Sassuolo, è costretto ad arrendersi dinnanzi ad un Genoa combattivo, grintoso e volitivo. A suo avviso è stato errato l’approccio nei primi minuti di gara, in cui i viola sono apparsi in completa balia dell’avversario e probabilmente alcune scelte iniziali, da lui effettuate, si siano rivelate tutt’altro che indovinate. A seguire, nella ripresa, i toscani hanno dimostrato un piglio diverso creando più di un semplice grattacapo dalle parti di Perin. Per quanto riguarda la decisione di relegare, almeno inizialmente, Kalinic in panchina, il tecnico portoghese afferma di aver voluto preservare il suo attaccante principe in vista dei prossimi impegni, approfittando di questa sfida per concedergli un po’ di riposo, ma a quanto pare, per donare un’inversione di tendenza al match, sia stato obbligatorio inserirlo in campo per dare la scossa ad una compagine che appariva lontana parente rispetto a quella ammirata nelle ultime uscite.
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