Ronaldo batte Ibra, Francia ko in Ucraina, Italia senza sorrisi a San Siro
Di Emanuele SaccardoIl mercoledì dedicato alle gare di andata dei playoff per l’accesso ai prossimi Mondiali brasiliani ha offerto qualche sorpresa. Nella serata in cui l’Italia affrontava di nuovo la Germania dopo la semifinale degli scorsi Europei (questa volta in amichevole, ma ne parleremo in seguito), otto Nazionali si fronteggiavano con il fiato sospeso, data la posta in palio, nei primi novanta minuti di una doppia sfida da dentro o fuori.
Certamente la gara più attesa era quella tra il Portogallo e la Svezia: al Da Luz di Lisbona erano di fronte non soltanto due Paesi, ma anche due stelle assolute del firmamento calcistico planetario. Le luci della ribalta erano infatti tutte per Cristiano Ronaldo e Zlatan Ibrahimovic e il primo match ball se lo è aggiudicato il lusitano; sua la rete che a una manciata di minuti dal termine decide la partita di andata, a conferma che la stagione di CR7 lo stia sempre di più consacrando e che la strada verso il Pallone d’Oro, questa volta, sembri non avere ostacoli (Messi permettendo).
Cade rovinosamente e inaspettatamente la Francia, che in Ucraina viene messa ko dalle reti di Zozulya e Yarmolenko. Brutta figura per l’armata di Dechamps, chiamata all’impresa nel return match tra le mura amiche. Mezza sorpresa anche per la Grecia, vittoriosa in casa contro la Romania: il 3-1 finale mette le ali ai piedi degli ellenici, che hanno così l’opportunità di riscattare a livello sportivo l’immagine di una nazione da troppi definita in declino. L’ultima gara in programma ha messo di fronte Islanda e Croazia, che alle latitudini più estreme del pianeta non si sono mosse dallo 0-0.
Come accennato in apertura, anche l’Italia è scesa in campo, seppur in amichevole. A San Siro, davanti a quarantamila spettatori, gli azzurri si sono misurati ancora una volta con la Germania, in una partita che non ha mai il sapore della sfida senza nulla in palio. Non sono stati però novanta minuti di puro divertimento: nonostante Prandelli abbia detto alla vigilia di non aver mai visto i suoi così in forma, il campo ha raccontato un’altra storia.
Dopo un avvio positivo italiano, i tedeschi trovano la rete su calcio d’angolo grazie a Hummels, bravo a incornare la sfera e fortunato quando la vede sbattere sul palo e oltrepassare Buffon. Il c.t. teutonico imposta una squadra sul modello esportato da Guardiola, ovvero senza una punta di ruolo ma con tre trequartisti e il “falso nueve” Mario Gotze. Sono scelte pressoché obbligate per le assenze di Gomez e Klose (entrambi infortunati), ma l’esperimento sembra dare buoni frutti: pressing alto e ottima circolazione di palla.
Nel momento migliore degli ospiti, l’Italia trova il pari: Ignazio Abate pesca il suo primo sigillo in azzurro davanti al proprio pubblico, a chiusura di un triangolo con Bonucci concluso con un mancino che bacia il palo e supera Neuer. Nel frattempo la Germania colpisce un legno con Khedira, cui ne seguirà un altro nel finale di partita; nelle file azzurre latita un pò Mario Balotelli,spesso mal servito e mai pericoloso; il bomber rossonero ha comunque dato l’impressione di essere in condizioni migliori rispetto alle recenti uscite, tuttavia serve un altro passo per poter sognare l’alloro mondiale.
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