Samp show e l’Atalanta è annichilita
Di Lorenzo CristalloSembrava un pugile suonato al termine della prima frazione di gioco, eppure la Sampdoria, nella ripresa, ha reagito e ha fatto sua l’intera posta in palio. A Marassi i blucerchiati hanno superato per 3-1, in rimonta, gli orobici, conquistando così la terza vittoria di fila tra le mura amiche, issandosi a quota quattordici in classifica. Gli uomini di Gasperini, invece, incappano nella terza sconfitta in campionato, la seconda in trasferta, che li lascia inchiodati al dodicesimo posto con nove punti all’attivo. Ciò che ha particolarmente stupito è stata la reazione famelica della Doria, in grado di ribaltare una situazione che dopo quarantacinque minuti li vedeva sfavoriti. Ottima l’intuizione di mister Giampaolo che al termine della prima frazione di gioco ha tolto dal rettangolo verde Verre e Ramirez per inserire Linetty e Caprari, entrambi decisivi nel successo dei blucerchiati. I nerazzurri bergamaschi tornano a casa con la consapevolezza di aver disputato un match ad alti livelli solamente per un tempo, poi nella ripresa l’intensità e il ritmo degli orobici si è gradualmente assopito, subendo costantemente le avanzate proposte dagli uomini di Giampaolo e a nulla è valso l’ingresso in campo del “papu” Gomez, il quale stavolta non è stato in grado di far scoccare la scintilla. La prima chance della gara è per gli ospiti con una conclusione di Cristante, innescato da Ilicic, intercettata da Puggioni. Al 21’ gli orobici si portano in vantaggio: spiovente dalla sinistra di Spinazzola per la testa di Cristante, che non perdona. Per il centrocampista, fresco di convocazione in nazionale azzurra, si tratta del terzo centro in questo campionato. Addirittura l’Atalanta rischia di sfornare il bis sempre con Cristante, il cui tiro termina sull’esterno della rete. Nella ripresa, come precedentemente detto, Giampaolo suona la carica inserendo sul rettangolo di gioco Caprari e Linetty, al fine di dare una scossa ad una Samp apparsa per lunghi tratti soporifera. Al 56’ giunge il pareggio: Quagliarella, dall’interno dell’area, scodella un morbido cross per Duvan Zapata che di testa non lascia scampo a Berisha. Per il centravanti colombiano è il terzo goal in maglia blucerchiata. L’Atalanta inizia a soffrire la propositività dei padroni di casa e lentamente esce di scena. Tre minuti più tardi, al 59’, Strinic trova una prateria sulla corsia di sinistra, per poi estrarre dal cilindro un assist indirizzato a centro area dove Caprari si fa trovare pronto con l’impatto con la sfera. Gioia anche per l’attaccante romano al secondo centro in questo torneo. A chiudere definitivamente i giochi ci pensa Linetty, al 68’, il quale servito magistralmente da Praet, seppur da posizione defilata sulla sinistra, trova il pertugio giusto da cui infilare Berisha. Gioia anche per il centrocampista polacco, al primo goal in questo campionato. A seguire l’Atalanta prova ad accorciare le distanze con una conclusione del “papu” Gomez che termina la sua corsa sull’esterno della rete, mentre i padroni di casa rispondono con un tiro di Quagliarella dalla distanza, intercettato in tuffo dall’estremo difensore degli orobici. L’ultima chance del match è a favore degli ospiti con Cornelius che in tre tentativi, in rapida sequenza, prova a scardinare la resistenza di Puggioni, senza però trovare la soddisfazione di andare a segno. Al triplice fischio finale decretato dall’arbitro Mariani, esplode di gioia la gradinata sud di Marassi per l’impresa compiuta da una Samp, che dopo un primo tempo alquanto scialbo, ha tirato fuori le unghie nella ripresa, grazie anche alle scelte oculate ed indovinate di mister Giampaolo, impeccabile nel leggere la trama della partita. Il tecnico doriano, in mixed zone, ha così commentato l’esito del match: “Cambi vincenti? E’ stato un caso, la partita imponeva quei cambi. L’Atalanta ci ha creato difficoltà, è forte e ha consapevolezza. Non butta via la palla e gioca sempre, l’aveva dimostrato contro la Juventus e il Napoli. Non è stata una gara facile per noi. Nel secondo tempo qualche spazio in più lo abbiamo trovato e la squadra si è espressa bene. Ripeto: l’Atalanta è quella che ci ha creato più difficoltà, più del Milan. Prima di questa partita ho detto alla squadra di avere un’identità, un colore. Non dobbiamo mai giocare partite così anonime, i nostri tifosi meritano di vivere gare di alto livello. Il risultato finale poi è sempre figlio di tante cose”. Gian Piero Gasperini, invece, si lecca le ferite, giudicando in maniera negativa la performance sfoderata dai suoi uomini: “Occasioni sprecate? È stato uno dei limiti che non ci ha portato a fare un risultato importante. Ci sono due situazioni diverse: una è il risultato e l’altra è la partita, e da qua dobbiamo trarre indicazioni importanti, altrimenti rischiamo di non vincere le partite in cui giochiamo bene per la maggior parte del tempo. Maggiore consapevolezza? Questa è una squadra che anche oggi ha tenuto il campo benissimo, forse una delle migliori prestazioni fin qui. Però bisogna giocare 95 minuti per vincere e l’anno scorso avevamo più voglia di arrivare. In questo momento siamo un po’ distratti magari, ma una partita giocata così ci deve dare delle indicazioni, perché l’abbiamo veramente buttata”.
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