Italia-Armenia 2-2: gli azzurri perdono la testa (di serie)
Di Emanuele Saccardo5′ Movsisyan (A), 24′ Florenzi (I), 70′ Mhkitaryan (A), 76′ Balotelli (I)
Nel clan azzurro le buone ragioni per essere ottimisti non mancano: Prandelli e i suoi chiudono imbattuti il percorso di qualificazione al Mondiale brasiliano del prossimo anno, com’era accaduto per quello che portò agli Europei del 2012. Anche in quell’occasione l’Italia non fu testa di serie, ma riuscì ad approdare alla finale della rassegna continentale. I talenti della linea verde (Florenzi e Insigne su tutti) hanno fornito indicazioni interessanti nella prospettiva del torneo in programma nel 2014.
Insomma, la prestazione di ieri sera – a tratti imbarazzante – contro l’Armenia non può e non deve incenerire l’ottimismo nato e cresciuto intorno al lavoro del c.t., che in tre anni ha portato in dote il titolo di vice campioni d’Europa e un dignitoso terzo posto alla Confederations Cup (oltre alla già citata imbattibilità nelle gare di qualificazione). Prandelli non fa drammi, riconosce che i primi venti minuti visti a Napoli sono stati inguardabili, ma non si preoccupa per i sorteggi: il fatto di aver perso l’opportunità di essere tra le teste di serie passa in secondo piano.
Tuttavia sarà necessario riflettere sull’atteggiamento di alcuni interpreti della sfida del San Paolo. Il pollice resta su per Mario Balotelli, impiegato soltanto quaratacinque minuti ma sufficienti per fargli timbrare il dodicesimo gol in azzurro. Il bomber del Milan ha lottato, sfiorando anche la doppietta nel finale con un coast to coast di rara bellezza, il cui tiro finale si è perso di poco a lato del palo destro. Applausi anche per il romanista Florenzi e per il “padrone di casa” Insigne: i due talenti under 21 s’intendono a meraviglia (assist del napoletano per la testa del giallorosso, in occasione del primo pari azzurro). Soprattutto il piccolo funambolo di Benitez si è prodotto in una serie di giocate che hanno ricordato da vicino le magie di Cruijff.
Il pollice viaggia verso il basso per la premiata ditta Marchetti-Astori. L’estremo difensore della Lazio ha portato alla memoria la papera di Zenga contro l’Argentina al mondiale del ’90, quando fu beffato da Caniggia dopo un’uscita a vuoto su calcio d’angolo; stessa sorte, stesso stadio e stessa porta. Fortunatamente la rete del momentaneo 1-2 armeno non ha pesato quanto quella di una semifinale. Il centrale del Cagliari invece è apparso in difficoltà soprattutto all’inizio, quando ha regalato una serie di palloni pericolosi agli avversari, sbagliando anche parecchi appoggi elementari.
Niente drammi, in ogni caso. Il bicchiere è ancora mezzo pieno.
NAZIONALI QUALIFICATE EUROPA:
Italia, Belgio, Germania, Olanda, Svizzera, Russia, Bosnia, Spagna, Inghilterra.
NAZIONALI AI PLAYOFF (15-19 novembre 2013):
Croazia, Svezia, Islanda, Portogallo, Grecia, Romania, Francia, Ucraina.
Commenta o partecipa alla discussione