Conte-Juve: addio consensuale, ufficiale l’arrivo di Allegri
Di Emanuele SaccardoLa bomba è deflagrata. In un sonnecchiante pomeriggio di luglio, all’ombra della Mole Antonelliana. Antonio Conte lascia la Juventus dopo tre anni, altrettanti scudetti, due Supercoppe e il record di punti in Serie A. Per molti l’ordigno è giunto inaspettato, per altri, più avvezzi ai rumors di corridoi altolocati, la rottura tra Conte e la Vecchia Signora è soltanto il logico epilogo di ceneri mai spente del tutto, figlie di incendi appiccati durante il calciomercato della passata estate.
Il video shock di ieri nel quale l’allenatore pugliese ha sancito la rescissione consensuale del rapporto di lavoro con la Juve, conferma ciò che da un anno ruotava intorno alla figura del tecnico in seno ai bianconeri: Conte voleva un ruolo da plenipotenziario, sia sotto l’aspetto tecnico che di mercato, la società – Marotta in primis – non è mai stata in accordo con questa “visione” all’inglese in stile Ferguson. Per questo il rinnovo tardava ad arrivare, per questo le strade erano già destinate alla separazione. Lo stesso Conte, nell’intervista, ha ribadito che la decisione è maturata nel corso dei mesi in base a sensazioni e percezioni personali. Certo l’intempestività del momento scelto, il giorno successivo al raduno ufficiale della squadra, ha lasciato sgomenti i non addetti ai lavori.
Le note ufficiali raccontano che il divorzio si è consumato proprio per ragioni legate al mercato in entrata e in uscita: il mancato arrivo di Sanchez e Iturbe ( quest’ultimo ora ad un passo dalla Roma, pronta a mettere sul piatto 30 milioni) e la contestuale possibile partenza di Vidal (destinazione Manchester United), hanno indotto Conte a dire basta. A questo punto ogni momento è diventato buono per rendere pubblica la notizia. Gianluigi Buffon si è detto sorpreso e dispiaciuto perché così la Juventus perde un valore aggiunto di grande rilevanza. Marotta e Agnelli hanno ringraziato, anche con una punta di sincera lealtà, l’operato del mister in uscita. Resta in parte misterioso un commento dello stesso Antonio Conte, raccolto circa una settimana fa a margine delle sue vacanze pugliesi: pare abbia detto, con un certo entusiasmo, che insieme alla società si stava delineando una squadra ancora più vincente. Così non è stato se, com’è evidente, l’allenatore guarderà i suoi vecchi giocatori in tv.
Magari li osserverà per poterli avere a disposizione in un’altra veste, quella di c.t. azzurro. Non è un mistero che il nome di Conte circoli sin dalle prime ore del dopo-Prandelli, così come non è un segreto che la sua candidatura sia stata ipotizzata a braccetto della guida bianconera. Strada allora difficilmente percorribile, oggi decisamente più praticabile. Sulla questione Nazionale l’ormai ex tecnico juventino non si è sbilanciato: manca ancora quasi un mese alla designazione del nuovo Presidente Figc (11 agosto), mancherà poi ancora meno ai primi impegni ufficiali in vista di Euro 2016. Il tempo già stringe, se Conte scalpita non lo ha dato a vedere.
Sciolto il nodo del nuovo allenatore della Juventus. Le voci di corridoio parlavano di Massimiliano Allegri e l’impatto sull’opinione pubblica non è parso dei più unanimi: l’ex allenatore del Milan, al centro di feroci polemiche con l’entourage bianconero durante le passate stagioni, si ritrova così ad allenare nuovamente Andrea Pirlo, da lui fortemente osteggiato e poi scaricato. Nonostante le perplessità, è arrivato un biennale da circa 3 milioni a stagione, ora è ufficiale. Qualcuno ancora faceva il nome di Roberto Mancini, tuttavia per farlo sedere sulla panchina più importante d’Italia non è bastata la sponsorizzazione dell’amico Nedved. I pomeriggi sonnecchianti sono finiti, ogni momento è buono per lanciare sul mercato nuove bombe.
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