Gomez-Fiorentina: 25mila tifosi in delirio al Franchi
Di Emanuele Saccardo“Ciao ragazzi, ora sono fiorentino.” Basta una frase per mandare in visibilio uno stadio intero. Mario Gomez, ex attaccante del Bayern Monaco piglia tutto, si presenta così davanti al suo nuovo pubblico, quello viola. Il bomber è stato ufficialmente “esibito” ieri allo stadio Artemio Franchi, dove oltre venticinquemila supporters della Fiorentina lo hanno accolto come fosse una stella di Hollywood.
In effetti Gomez l’appeal della star lo possiede tutto: statuario, faccia pulita e misteriosa, pettinatura in linea con i ventotto anni compiuti una manciata di giorni fa. E la voglia di lasciare un segno indelebile con la maglia gigliata numero trentatré. In molti lo hanno già inquadrato come il nuovo Batistuta, anche se bisognerà attendere il responso del campo – sul lungo periodo – per poter fare paragoni.
Una cosa però è già davanti gli occhi di tutti: il costo dell’operazione, la più onerosa sotto la gestione Della Valle. 15,5 milioni di euro versati nelle casse del Bayern per il cartellino del giocatore, più 4,5 pagabili in quattro anni. A Mario andranno 4,25 milioni netti a stagione per quattro campionati (3 di quota fissa e 1,25 relativi allo sfruttamento dei diritti d’immagine). Complessivamente il costo per le casse del club è di 37 milioni, 21,5 dei quali da ammortizzare nel prossimo quadriennio.
Montella si gode il nuovo arrivo, il sapore dolce di un affare importante che mitiga l’amaro in bocca per il più che plausibile addio di Jovetic, destinazione Manchester City. Gomez giunge in Toscana certamente nel pieno della maturità calcistica; dagli esordi allo Stoccarda (titolo tedesco nel 2007), passando per tutte le “taglie” della Nazionale teutonica (58 presenze e 25 reti con la maggiore), arrivando alla ricca esperienza con il Bayern Monaco (dal 2009 al 2013 due campionati, due coppe di Germania e la Champions League della passata annata), il centravanti di origine spagnola promette peso nel reparto avanzato della Viola. Il suo apporto permetterà forse quel salto di qualità che il tecnico e la società tutta auspicano.
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