Giochi quasi fatti: il Sassuolo tifa Juve, ultima spiaggia Milan

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SassuoloNon chiamatelo piccolo Leicester, per favore. Il Sassuolo è altra cosa. Per cominciare, la Società del patron Squinzi è una creatura tutta made in Italy, da capo a piedi. Tutto italiano lo staff tecnico, quasi tutta tricolore anche la rosa dei giocatori: solo 3 elementi, infatti, hanno un passaporto differente (Vrsaljko è croato, Duncan ghanese e Defrel francese). Il parco giocatori neroverde vale poco più di 80 milioni di euro, il fatturato complessivo del Sassuolo non si avvicina nemmeno alle cifre del Club fresco campione d’Inghilterra.

Ma i punti di contatto tra il Sassuolo e il miracolo Ranieri si possono trovare, partendo dalla gestione illuminata del Club, da un progetto nato e cresciuto per svilupparsi e durare sul lungo periodo; continuando sull’idea che non è un obbligo vincere, non subito almeno. Punti cardine che determinano la serenità con la quale gli “impiegati”, siano essi giocatori o meno, si trovano a vivere quotidianamente. Una serenità che, gioco forza, alla lunga produce risultati spesso al di là delle aspettative.

E’ successo clamorosamente a Leicester, è successo anche a Sassuolo seppure con un’eco mediatica logicamente inferiore. La squadra di Eusebio Di Francesco non ha conquistato lo scudetto, ma a suo modo ha scritto la storia centrando il sesto posto che al momento vale l’accesso ai preliminari di Europa League, vincendo contro l’Inter 3-1 sabato sera. Soprattutto il Sassuolo ci è riuscito al terzo anno assoluto di militanza in Serie A. Già, perché il debutto nel massimo campionato dei neroverdi risale appena alla stagione 2013-14, chiusa al quartultimo posto con soli 2 punti in più del retrocesso Catania. L’anno scorso è arrivato un onorevole dodicesima piazza e quest’anno il miracolo.

Inutile girare intorno ai demeriti delle altre (Milan in testa): il Sassuolo gioca bene, ha un’idea di calcio che piace, possiede un impianto collaudato che al timone vede uno degli allenatori emergenti più bravi. Squinzi, amministratore unico di Mapei e presidente di Confindustria uscente, sa il fatto suo: a dispetto di qualche errore (tipo l’esonero dello stesso Di Francesco, richiamato poi in fretta e furia) e del rosso di bilancio del 2014, ha capito in 14 anni che se con il calcio vuoi ricavare qualcosa devi spendere: nella programmazione, prima di ogni altra cosa. Per salire di categoria, di conseguenza. Nello scouting per pescare giovani promettenti attraverso i quali fare sia plusvalenze che risultati, per continuare. Infine per lo stadio, tanto per dire.

Tutti dettagli – che dettagli, poi, non sono – sfuggiti al Milan, per fare il nome più vicino in classifica al Sassuolo. I rossoneri avevano in mano il sesto posto, blindato alla giornata numero 25 con un + 8 sugli emiliani; un tesoretto che avrebbe salvato in parte una ennesima stagione tribolata, e che invece dirigenza, giocatori e marasma tecnico-tattico hanno contribuito a dilapidare. Adesso per il Milan la sola porta per l’Europa passa da Roma, dalla finale di sabato 21 maggio contro la Juventus. Tornare ad alzare la Coppa Italia conta, entrare in Europa League conta di più. E sarebbe una beffa per il Sassuolo, perché se il Milan riuscisse ad avere ragione dei penta campioni d’Italia, allora i neroverdi resterebbero tagliati fuori dal discorso preliminari (destinati alla Fiorentina, il Milan andrebbe direttamente ai gironi con l’Inter).

A Sassuolo si tifa già forte la Juve, ovviamente. E non è difficile immaginare che, alla fine e salvo miracoli del Diavolo, sarà proprio festa emiliano-piemontese. Se prendiamo per buone le prestazioni dell’ultimo turno di Serie A di Milan e Juventus, oltre al rispettivo andamento stagionale, beh… la finale è già scritta.

ULTIMO TURNO SERIE A (giornata 38):

Juventus-Sampdoria 5-0, Milan-Roma 1-3, Napoli-Frosinone 4-0, Sassuolo-Inter 3-1 (giocate sabato), Chievo-Bologna 0-0, Empoli-Torino 2-1, Genoa-Atalanta 1-2, Lazio-Fiorentina 2-4, Palermo-Verona 3-2, Udinese-Carpi 1-2

CLASSIFICA FINALE:

Juventus 91, Napoli 82, Roma 80, Inter 67, Fiorentina 64, Sassuolo 61, Milan 57, Lazio 54, Chievo 50, Empoli e Genoa 46, Torino e Atalanta 45, Bologna 42, Sampdoria 40, Palermo e Udinese 39, Carpi 38, Frosinone 31, Verona 28

VERDETTI:

Juventus campione d’Italia; Juventus, Napoli e Roma in Champions League (Roma ai preliminari); Inter, Fiorentina e Sassuolo in Europa League (Sassuolo ai preliminari); Carpi, Frosinone e Verona retrocesse in Serie B

 


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