Benfica-Chelsea 1-2: Europa League a Benitez, continua la maledizione portoghese
Di Emanuele SaccardoIl calcio è uno sport assurdo, non ci stancheremo mai di ripeterlo. Ieri sera, nella splendida cornice dell’Amsterdam Arena, la finale di Europa League ne ha dato l’ennesima prova.
Se in questa disciplina vigessero le regole del pugilato, al fischio finale avrebbe vinto ai punti il Benfica; ma la realtà sancita dai novanta minuti è un’altra: rete di Ivanovic (assente per squalifica nel successo del Chelsea di un anno fa contro il Bayern Monaco) in pieno recupero e coppa che si accomoda nella bacheca dei Blues. E per una decina di giorni, avrà un’illustre compagna a dividere con lei la vetrina, perché per la prima volta un club detiene nello stesso anno solare sia la Champions League che la Coppa Uefa.
In più, il Chelsea raggiunge Juventus, Ajax e Bayern Monaco nell’esclusivo circolo delle società che hanno conquistato tutte le coppe del vecchio continente. Un primato che farà gongolare il patron Abramovic ma che non ammorbidirà troppo i tifosi; nonostante il successo in terra olandese, continuano a non gradire il traghettatore Benitez (ieri sugli spalti erano presenti striscioni inneggianti a Mourinho).
Il tecnico spagnolo non fa una piega, lavora come ha sempre fatto: con metodo e serietà. In pochi mesi ha scalato la classifica della Premier fino al terzo posto, ha restituito smalto a Torres (autore ieri del vantaggio londinese) e conquistato una coppa internazionale. Nel mezzo ha fallito un Mondiale per club e ha perso la finale della Coppa di Lega inglese, ma il bilancio resta positivo. Ora toccherà a Mourinho sedersi su una panchina lasciata libera da un vincente; ironia della sorte, si tratta dello stesso allenatore che rimpiazzò lui quando emigrò dall’Inter verso il Real, a seguito della magica notte della terza Coppa dei Campioni nerazzurra.
Il Benfica è invece sotto shock: oltre alla sconfitta di domenica scorsa in Superliga al 93′, nello scontro diretto con il Porto (valso sorpasso e forse titolo) ne arriva un’altra, ben più pesante e sempre in pieno recupero. Dopo aver dominato gran parte della gara (pur senza impegnare quasi mai il portiere Cech e trafiggendolo solo con il rigore di Cardozo), i portoghesi si sono visti sfuggire la possibilità di portare ai supplementari la partita e, forse, spezzare la maledizione di Béla Guttmann.
Il tecnico ungherese del Benfica degli anni ’60 (quello di Eusebio, per intenderci), venne cacciato in malo modo, dopo aver vinto due Coppe dei Campioni, nel ’61 e nel ’62 – e che a oggi restano le uniche. A quel punto lanciò l’anatema, dicendo che i lusitani non avrebbero più vinto una finale nei successivi cento anni. Ne sono passati cinquantuno e il club di Lisbona ha fallito sette volte nell’atto conclusivo: 1963, 1965, 1968, 1983, 1988, 1990 e 2013. Cinque volte in Champions e due in Uefa. C’è materiale sufficiente per andare in analisi.
BENFICA-CHELSEA 1-2 (0-0)
56′ Torres (C), 68′ rig.Cardozo (B), 93′ Ivanovic (C)
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