L’Atletico Madrid amministra: Simeone ancora nella Top Eight
Di Emanuele SaccardoAtletico Madrid – Bayer Leverkusen 0-0 (and. 4-2, tot. 4-2)
Missione compiuta: per l’Atletico Madrid massimo risultato con il minimo sforzo. Alla banda di Simeone è bastato amministrare il 4-2 maturato in Germania per accedere ancora una volta tra le 8 regine d’Europa. Lo 0-0 del Vicente Calderòn non resterà tra le partite indimenticabili della storia del calcio, ma ha dimostrato ancora una volta la capacità dei Colchoneros di interpretare le partite. Non è un caso che il ‘Cholismo’ venga sempre tirato in ballo: se l’Atletico approda per il quarto anno consecutivo ai quarti di Champions, grande merito è anche del tecnico argentino.
La gara, tuttavia, non è poi stata soporifera: i veri protagonisti dell’incontro sono stati infatti i portieri, Leno e Oblak, che per un tempo a testa hanno dovuto erigere il muro per difendere il risultato. Nella prima frazione meglio l’Atletico Madrid, la cui superiore cifra tecnica si è vista tanto quanto in Germania, anche se con minor efficacia proprio per gli interventi di Leno. Il Bayer, falcidiato dalle assenze, ha risposto soprattutto nella ripresa, nel tentativo di uscire almeno a testa alta dal torneo; solo 3 grandi interventi a fila di Oblak hanno strozzato nelle gole tedesche l’urlo del gol.
Dunque, dicevamo, l’Atletico agguanta il poker di qualificazioni consecutive ai quarti di Coppa Campioni. Un risultato di grande e assoluto prestigio, impreziosito da 2 finali raggiunte in 3 anni che, seppur perse e sempre contro i rivali cittadini del Real, dimostrano come la programmazione e la pazienza siano ancora foriere di frutti anche nel calcio del terzo millennio. Molte società lo dimenticano, ma quelle che lo tengono a mente sono poi le stesse che ritroviamo puntualmente a giocarsi il trofeo più desiderato del calcio europeo.
Tra le migliori 8 del Vecchio Continente, infatti, troviamo 3 spagnole (oltre all’Atletico Madrid, ci sono Real e Barça), 2 tedesche (Bayern Monaco e Borussia Dortmund), la Juventus e le outsider – per modo di dire – Monaco e Leicester. Tutti Club che hanno investito nel tempo – chi con più potere di spesa, chi meno – sia nel settore giovanile che nelle infrastrutture. Con la sola eccezione delle Foxes, vero miracolo del momento, tutte possono legittimamente pensare in grande, tipo a un posto per la finale di Cardiff. Naturalmente ci pensa parecchio anche Simeone, se non più di ogni altro: il suo vero capolavoro è stato saper ripartire dopo 2 finali perse tra supplementari e rigori, e quasi con lo stesso gruppo. Ricostruire motivazioni solide dopo sberle del genere non è da tutti. Anche questo è il ‘Cholismo’.
Commenta o partecipa alla discussione