Derby di Milano alle 12.30.. Pranzo indigesto per tutti i tifosi d’Italia
Di Mauro D'AmicoHa (giustamente) fatto scalpore la decisione di far giocare il derby della Madonnina di sabato 15 Aprile alle 12.30, orario ottimo per permettere anche agli appassionati cinesi di seguire il match (nel Paese asiatico saranno le 19.30). Il presidente dell’Inter Zhang Jindong e la possibile futura proprietà cinese dei Rossoneri saranno sicuramente soddisfatti, visto che può trattarsi anche di un’ottima operazione di marketing. Lo sono sicuramente molto meno gli appassionati italiani che ultimamente hanno goduto di una delle partite più belle al mondo al chiaro di luna. Per carità, la partita rimarrà ovviamente un meraviglioso spettacolo, ma penso di non esagerare dicendo che un pò di fascino verrà meno. A qualcuno la vicenda non ha dato fastidio, infatti come dichiarato da Vincenzo Montella sia calciatori che tifosi potranno avere maggior tempo da dedicare ai festeggiamenti pasquali, ma il tutto è una mera casualità che ci fa solamente rischiare di entrare nel conflitto tra sacro e profano. Forse non siamo ancora pronti per accettare questi cambiamenti, ma fatto sta che il calcio sta oramai da tempo andando in quella direzione, dato che anche negli altri Paesi europei funziona così da anni. La necessità di aumentare i tifosi in Asia ha, ad esempio, portato la lega spagnola a far giocare il clasico tra Barcellona e Real Madrid del 3 dicembre 2016 alle 16.15, anche quello un orario molto insolito per una partita di questo calibro. Per rimanere nel nostro Paese basti pensare alle finali di Supercoppa disputate negli ultimi anni a Pechino, Shangai e Doha. Sicuramente gli avvenimenti di questo genere aumenteranno di anno in anno, con la probabilità di vedere anche partite di Serie A giocate all’estero (stile NBA) come propose l’A.D del Milan Adriano Galliani qualche mese fa. Insomma, a noi “romantici” non resta che arrenderci, il brand e le strategie di vendita hanno da tempo preso il posto del cuore e delle emozioni.
Articolo scritto da Mauro D’Amico.
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