San Siro, indecenza planetaria
Di francescoNei prossimi giorni, sul prato di San Siro dovranno mettere piede fenomeni del calibro di Ibra, Kakà, Totti, Gerrard. Ma Milano come accoglierà il meglio del mondo? Con un terreno vergognoso. La palla non viaggia mai rasoterra, le caviglie sono costantemente a rischio. Azzardo: il prato ci ha messo lo zampino anche nel gravissimo infortunio al ginocchio di Ronaldo.
Di chi è la colpa? Come al solito, in Italia non emerge mai il responsabile. C’è chi dice: la coperutura non fa filtrare la luce. Altri sostengono che l’aria di Milano sia così marcia da far morire subito fili d’erba sani. Non voglio tener conto di altre più ardite tesi, che qui mi limito a riportare: ogni rizollatura ha un costo; se non c’è più bisogno di rizollature, nessuno più ci guadagna… Un po’ gli ascensori di certi stabili, eternamente aggiustati; o le fotocopiatrici e le stampanti di certi uffici, condannati a essere sempre aperte e rivedute (ogni uscita del tecnico ha un costo…).
A questo punto, meglio che San Siro venga abbattuto. Propongo due stadi, di proprietà di Inter e Milan, col verde curato da loro.
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