In quattro per il ruolo di c.t. della Nazionale italiana

Di

Come tutti, purtroppo, sappiamo, l’Italia non parteciperà al prossimo Mondiale in Russia. Sconforto, delusione, rabbia e frustrazione, questi sono stati i sentimenti che hanno preso il soppravvento dopo tale sciagura sportiva. Gli aspetti da cambiare dopo la clamorosa debacle culminata con l’eliminazione nel playoff a vantaggio della Svezia, sono almeno due: uno piuttosto politico, riguardante la governance della Federcalcio, il secondo, invece,  tecnico, inerente la scelta del c.t. che guiderà gli azzurri verso la qualificazione all’Europeo itinerante del 2020.

La Nazionale disputerà due amichevoli, a fine marzo, contro Inghilterra ed Argentina, ma in quel caso a sedere in panchina vi sarà, molto presumibilmente, il commissario tecnico dell’Under 21, Luigi Di Biagio, nelle classica veste di traghettatore. A giugno, invece, mentre trentadue rappresentative si daranno battaglia in Russia, dalle nostre latitudini verrà fuori il nome del successore di Giampiero Ventura. In lizza per il posto da c.t. sono al momento in quattro: Antonio Conte, Carlo Ancelotti, Roberto Mancini e Claudio Ranieri.

Il primo è voglioso di tornare in Italia ed indossare i panni da commissario tecnico degli azzurri appare essere una soluzione a lui gradita, dopo quanto di buono fece in occasione dell’Europeo del 2016. Anche la sua famiglia appare stanca di vivere a Londra e i rapporti tra l’allenatore salentino con la società dei Blues e la stampa anglosassone non sembri essere particolarmente esaltante. Tutti aspetti che condurrebbero ad una soluzione di un Conte-bis in sella all’Italia.

Carlo Ancelotti incarna il nome balzato in auge sin dalle ore successive allo 0-0 rimediato contro la Svezia, che impedì agli azzurri di qualificarsi per Russia 2018. Profilo internazionale quello dell’allenatore emiliano, pluripremiato con i club e figura assolutamente carismatica. Un suo approdo sulla panchina della Nazionale donerebbe maggior risalto alla nostra squadra che ha un impellente bisogno di tornare nel novero delle migliori rappresentative al mondo. Roberto Mancini, attualmente alla guida dello Zenit San Pietroburgo, in una recente intervista rilasciata al programma televisivo “Tiki Taka” non ha escluso categoricamente la possibilità e la volontà di allenare la Nazionale italiana. Secondo il tecnico jesino, essere al timone degli azzurri rappresenterebbe un qualcosa di gratificante dal punto di vista professionale, il coronamento di un sogno.

Claudio Ranieri, è un altro profilo che può catturare le attenzioni dei vertici federali. Allenatore giramondo, il tecnico romano è stato in grado di compiere un vero e proprio miracolo sportivo irripetibile, ossia di conquistare la Premier League alla guida del Leicester, modesta compagine inglese. Tutti i mass-media parlarono e scrissero di questa impresa dai connotati titanici e il buon Claudio per non farsi mancare nulla nella sua lunga carriera, sta svolgendo attualmente un buon lavoro anche in Francia, dove al timone del Nantes, occupa il quinto posto in classifica, a ridosso delle big della Ligue 1. Il suo atteggiamento tranquillo, elegante, composto dona la sensazione di grande sicurezza, aspetto imprescindibile per la nostra realtà calcistica che ha necessità di tirarsi fuori il prima possibile da questa imbarazzante situazione di empasse.

Per saperne di più occorrerà attendere la prossima estate, quando verrà accolto a braccia aperte il nuovo c.t. che avrà l’imprescindibile compito di far dimenticare il recente passato alquanto avaro di soddisfazioni che non ha fatto altro che risvegliare antichi fantasmi, che sembravano oramai finiti nel dimenticatoio, considerando che l’Italia non partecipava ad una fase finale dei campionati del mondo dal lontano 1958.


Commenta o partecipa alla discussione
Nome (obbligatorio)

E-mail (non verrà pubblicata) (obbligatoria)

Sito Web (opzionale)

Copyright © Teknosurf.it, 2007-2024, P.IVA 01264890052
SoloPallone.it – Il calcio che passione supplemento alla testata giornalistica Gratis.it, registrata presso il Tribunale di Milano n. 191 del 24/04/2009