Sotto gli occhi di Seedorf il Milan cavalca l’Honda, Napoli ok con super Callejon
Di Emanuele SaccardoClarence Seedorf sostiene di essere nato pronto e il Milan, negli ottavi di finale della Coppa Italia 2013/2014, riesce a portarsi in linea con il pensiero del suo nuovo allenatore. Il centrocampista olandese che ha bruciato le tappe come nessuno mai (nemmeno le storiche e vincenti scommesse di Berlusconi, ovvero Sacchi e Capello, arrivarono digiuni di panchina e fischietto) ha assistito ieri alla vittoria del Diavolo sullo Spezia per 3-1. Si fa presto ora a dire che il risultato era scontato alla vigilia; si fa un pò meno in fretta se si considera il momento di forte transizione che il gruppo rossonero sta vivendo.
Il primo segnale del corso targato Seedorf – ma alla guida della squadra, ufficialmente, c’è ancora Tassotti – ha confermato che qualcuno, nello spogliatoio milanista, nato pronto lo è sul serio: Pazzini, tornato dopo un calvario lungo mesi, e Keisuke Honda, arrivato da una manciata di giorni e a stento capace di pronunciare l’italianissimo ‘ciao’. Ma quando si tratta di parlare il linguaggio senza confini del calcio, il talento sopperisce alle lacune di altra natura: gol alla prima da titolare per il nipponico, gol di pregevole fattura per il rientrante attaccante toscano. Primi appunti sul taccuino del mister tutto da scoprire e chissà che la ricostruzione non inizi proprio da qui.
Al suo arrivo all’aeroporto di Linate, l’ex colonna del Milan ancelottiano ha dichiarato di essere felice per il ritorno in quella che definisce la sua casa. Ha poi aggiunto che il lavoro da fare è tanto, ma che lui è tornato per aprire un ciclo lungo; c’è da credergli, Seedorf è un predestinato: vincitore di tre Champions League con altrettante squadre (unico calciatore ad esserci riuscito), poliglotta, dotato di forte spirito imprenditoriale e rispettabile cantante. Tutti punti in comune con Silvio Berlusconi che, a livello sportivo, difficilmente perde una scommessa.
Negli altri due incontri di giornata, quelli che andavano a chiudere il tabellone del torneo, il Siena ha strapazzato senza troppe sorprese il Catania, squadra ormai in caduta libera non solo in Serie A. Il pesante 1-4 patito contro i bianconeri tra le mura amiche del Massimino, ha scritto la parola fine alla breve avventura di De Canio sulla panchina degli etnei; con ogni probabilità, infatti, la guida tecnica della squadra tornerà tra le mani di Maran, esonerato dopo i primi deludenti risultati stagionali. Festeggia il Siena che, nei quarti di finale, sfiderà la Fiorentina in un derby toscano ad alta tensione.
Al San Paolo invece si è ammirato una volta di più il talento di Callejon, vera lieta sorpresa della campagna acquisti del Napoli della scorsa estate: l’ex del Real Madrid (che forse Ancelotti agogna quanto gli amati salumi della sua terra) stende l’Atalanta con una doppietta da sogno – il primo sigillo è da stropicciarsi gli occhi – e raggiunge quota 12 gol tra campionato e coppe. Niente male per un giocatore scaricato, forse, con troppa fretta dalle Merengues.
Benitez schiera una formazione farcita di giovani di belle speranze, lasciando in panchina Hamsik e Higuain, buttati nella mischia nel finale. Dopo il vantaggio iniziale dei bergamaschi firmato da De Luca, il match termina in rimonta (3-1), ma non senza polemiche: il secondo gol del Napoli, siglato da Insigne, è frutto di un rocambolesco assist di un difensore orobico che, per sua sfortuna, teneva in gioco il piccolo funambolo. L’attenzione di tutta la retroguardia era invece su Higuain, in netto fuorigioco: la palla indirizzata a lui però non è mai arrivata e, di conseguenza, la sua posizione è diventata di colpo ininfluente. Dura lex, sed lex.
RISULTATI OTTAVI DI FINALE:
Milan-Spezia 3-1, Udinese-Inter 1-0, Fiorentina-Chievo 2-0, Catania-Siena 1-4, Roma-Sampdoria 1-0, Juventus-Avellino 2-0, Napoli-Atalanta 3-1, Lazio-Parma 2-1.
QUARTI DI FINALE – IN PROGRAMMA DAL 21 AL 29 GENNAIO 2014:
Milan-Udinese, Fiorentina-Siena, Roma-Juventus, Napoli-Lazio.
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