Juve, Inter e Milan: tanti nomi, poca sostanza
Di Emanuele SaccardoNon sarebbe servita la sfera di cristallo per sapere che, a questo punto della stagione, la maggior parte delle cose riguardanti un’altra sfera – quella di cuoio – sono prevalentemente chiacchiere. Però si può fare un distinguo: ci sono chiacchiere e chiacchiere. Esistono quelle da bar, poi ci sono parole che hanno un po’ più di senso, per esempio se sono pronunciate da diretti interessati come Zlatan Ibrahimovic, Jackson Martinez e Massimiliano Allegri.
Partiamo dallo svedese perché, a dispetto della non più verde carta d’identità, sa muovere e agitare il mercato come pochi altri. Merito del suo curriculum (Champions a parte… ) e, soprattutto, del suo illustre procuratore. Ibra non muove un passo senza che Raiola sia nei suoi paraggi, quando si tratta di discutere un rinnovo o una rescissione. Non fa eccezione il viaggio in Qatar di oggi, attraverso il quale Zlatan incontrerà lo sceicco proprietario del Psg per capire se c’è margine all’idea che rimbalza da giorni intorno alla punta: Milan sì, Milan no.
Il nodo da sciogliere, oltre a quello dell’accordo che formalmente lega Ibrahimovic al Club transalpino fino a giugno 2016, riguarda come sempre il suo oneroso ingaggio. Difficile che Al-Thani, pur avendone i mezzi, decida di prolungare a cifre da vertigine il contratto ad un attaccante che tra un anno avrà 34 primavere compiute; anzi, quasi 35. Per cui la speranza del Milan è che Raiola e il suo assistito riescano a strappare un addio anticipato alla Tour Eiffel. Sì, però: il Club di via Aldo Rossi potrà permettersi gli eventuali 8 milioni più bonus dei quali si vocifera? Pare strano, così come sembra anomalo che il Milan voglia, per l’ennesima volta, puntare su un calciatore ultra trentenne per l’agognato rilancio promesso da almeno due stagioni. Certo dal punto di vista del richiamo mediatico – quindi di sponsor e abbonamenti -, Ibra può ancora recitare la parte del leone; e la volontà della sua famiglia di tornare all’ombra della Madonnina potrebbe essere determinante. Ma non basta.
Per questo i vertici rossoneri hanno organizzato un viaggio in Cile allo scopo d’incontrare il colombiano dei sogni recenti, Jackson Martinez, impegnato in Coppa America con la sua Colombia. Il giocatore del Porto ha per ora glissato sul suo futuro (“sono vicino al Milan tanto quanto alle altre Società che mi hanno cercato”, ha detto il calciatore al quotidiano A Bola), tuttavia la spedizione milanista in Sudamerica pare orientata non soltanto a convincerlo definitivamente, ma anche alla possibilità che si sottoponga in breve tempo alle visite mediche di rito.
Anche in casa Juventus si fanno i conti con obiettivi reali e presunti tali. In una lunga intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, Max Allegri non si è nascosto a proposito della ricerca di un trequartista dai piedi buoni e dal profilo internazionale di spessore. L’identikit ha portato a sondare il terreno con il Chelsea per arrivare a Oscar, centrocampista offensivo brasiliano. Niente giri di parole del tecnico livornese, solo concreta voglia di risolutezza per regalare alla Juve un altro pezzo da novanta da affiancare a Marchisio (fresco di rinnovo), Khedira (appena sbarcato a Torino) e forse Pogba, casomai le sirene del Manchester City e del Barcellona non riuscissero a tentarlo troppo. Per l’attacco i bianconeri, data per scontata la partenza di Tevez, si concentrano su una rosa ristretta di nomi: Mandzukic, prima scelta, Cavani, Van Persie e Higuain. Quest’ultimo terzetto, tuttavia, rientra ancora un po’ nella categoria ‘Chiacchiere da bar’.
L’Inter, al pari di Juventus e Milan, ha un’agenda ricca di carte d’identità illustri. La dirigenza nerazzurra pensa al ritorno di Thiago Motta, attualmente in forze al Psg, ma il Club parigino lo valuterebbe intorno ai 10 milioni qualora non trovasse con l’italo-brasiliano un accordo per il prolungamento. Mancini storce un filo il naso: a fine agosto il centrocampista spegnerà 33 candeline, quindi si potrebbe applicare lo stesso ragionamento fatto in precedenza per Ibrahimovic. Il Mancio ha idee diverse, a cominciare da Cuadrado, che alla corte di Mourinho ha trovato poco spazio da quando ha lasciato Firenze. Lo Special One lo blinda definendolo incedibile (forse “tira” ad alzare il prezzo), perciò l’Inter tiene la porta aperta per Salah – dubbioso dopo l’addio di Montella – senza dimenticare che anche Jovetic non sarebbe proprio da buttare via.
Parole, per adesso soltanto parole. Idee, nulla più. per le firme dei contratti bisognerà aspettare ancora qualche settimana. Nella migliore delle ipotesi, giusto qualche giorno.
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