Epica rimonta Liverpool (da 1-3 a 4-3), inferno Anfield per il Borussia

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LiverpoolLiverpool – Borussia Dortmund 4-3 (and. 1-1, tot. 5-4)

5′ Mkhitaryan (B), 9′ Aubameyang (B), 48′ Origi (L), 57′ Reus (B), 66′ Coutinho (L), 78′ Sakho (L), 91′ Lovren (L)

Tre indizi fanno una prova. Una verità da manuale di libri gialli. Una verità che si copia-incolla perfettamente su un altro tipo di libro, in questo caso rosso: il libro della storia Reds del Liverpool; un Club capace di scrivere capitoli indimenticabili, nel fulgore del bene e nell’oscurità del male, come quello di ieri sera nella bolgia di Anfield.

Ma quali sono gli indizi? Primo: nel cognome di Jurgen Klopp, attuale tecnico del Liverpool, ci sono K-o-p. La Kop, curva storica dei Reds. Qualcosa di più, a volerci credere, di una semplice coincidenza; perché Klopp, ex allenatore proprio del Borussia Dortmund fatto clamorosamente fuori ieri, incarna lo spirito mai domo dell’anima Liverpool. Non è un caso che il mago Jurgen abbia snocciolato un discorso emozionale da brividi ai suoi, a fine primo tempo sotto 0-2: “Tornate in campo non per vincere, ma per fare qualcosa da raccontare ai vostri nipoti. Io non c’ero a Istanbul (da 0-3 a 3-3 e poi vittoria ai rigori contro il Milan nell’incredibile finale Champions del 2005, n.d.r.), ma se alcuni giocatori del Liverpool ce l’hanno fatta, possiamo provarci anche noi.”

Secondo indizio: nel tunnel che porta in campo, su quel campo, campeggia una scritta emotivamente inequivocabile: “This is Anfield.” Già, un campo che non ti sbagli, c’è solo lì. Come tutti gli altri ma dannatamente diverso da tutti gli altri. Vuoi per il You’ll never walk alone cantato da mezzo secolo da ogni uomo, donna o bambino che sta sulle tribune; vuoi per l’atmosfera elettrica, pazzesca che si respira e che è carica di storie; vuoi perché nessun calciatore passato su quelle zolle ha mai smesso di tifare Liverpool. Da Xabi Alonso a Pepe Reina, da Balotelli a Jamie Carragher, tanti ex Reds hanno twittato la loro gioia per l’incredibile rimonta contro i tedeschi.

Ultimo indizio: oggi è il ventisettesimo anniversario della strage di Hillsborough, la maledetta semifinale di F.A. Cup di Sheffield tra Liverpool e Nottingham Forest nella quale persero la vita 96 tifosi. Magari c’entra nulla, ma il sospetto che lassù gli Dèi del calcio siano supporters del Club in riva al Mersey e che non dimentichino le ricorrenze, è qualcosa a cui in tanti oggi hanno pensato.

La prova di questi indizi è una soltanto: il Liverpool ce l’ha fatta e, nella gara più emozionante, illogica e spettacolare di questi quarti di Europa League, ha eliminato il Dortmund. Klopp accede alle semifinali al termine di un match di ritorno che solo i Reds avrebbero potuto mettere in scena: dopo il pari per 1-1 in Germania, vanno sotto 0-2 in nemmeno 10 minuti (5′ Mkhitaryan, 9′ Aubameyang). Ma il Liverpool non perde la bussola, trovando nella ripresa la rete della speranza con Origi, in gol anche all’andata. Neanche il sigillo di Reus (57′) che porta gli ospiti sul 1-3, mina l’entusiasmo dei padroni di casa. In mezz’ora ecco materializzarsi il miracolo con Coutinho (66′), Sakho (78′) e soprattutto Lovren (91′), autore della zuccata letale per il definitivo 4-3 che gli è valsa un bel titolo sul quotidiano Metro – “All you need is Lov”, una beatlesiana memoria perfetta dalle parti di Anfield.

Oggi sono previsti i sorteggi (dalle 12 a Nyon) e la sensazione è che le altre qualificate (Shakhtar, Villareal e Siviglia) faranno gli scongiuri del caso per non incrociare in semifinale proprio la banda di Klopp. Quando ti rendi conto che il Liverpool è protetto dalle sfere celesti, c’è poco da fare.

ALTRI RISULTATI QUARTI DI FINALE EUROPA LEAGUE:

Siviglia – Athletic Bilbao 1-2 (and. 2-1, tot. 3-3, 5-4 d.c.r.)

Sparta Praga – Villareal 2-4 (and. 1-2, tot. 3-6)

Shakhtar D. – Braga 4-0 (and. 2-1, tot. 6-1)

 


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