Stanislav Lobotka ha rilasciato un’intervista a Il Mattino

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Stanislav Lobotka ha rilasciato un’intervista a Il Mattino:
Sul rapporto con Hamsik: «Credo che invece, se dovessimo centrare il traguardo che è ancora lontano, lui sarebbe uno dei più felici. È stato per anni il capitano qui e so che lui è arrivato tante volte solo a sfiorarlo lo scudetto. Quando c’era lui, la squadra era forte: non so se ha detto qualcosa a Giuntoli per farmi prendere, so che il direttore per mesi ha cercato di portarmi qui al Napoli».
Sulla reazione della squadra dopo i rumors estivi: «In quei giorni abbiamo pensato che la delusione era eccessiva: erano andati via giocatori importanti ma ne erano arrivati di altrettanto importanti anche se magari non erano conosciuti. Però in ritiro ci siamo allenati sempre bene e abbiamo scoperto di avere la qualità per poter fare un buon campionato. Nessuno credeva in noi e questo ci è servito a crescere senza pressioni»
Se ha visto i video dei festeggiamenti dei primi due Scudetti: «Sì, certo. E mi fanno immaginare quello che potrebbe succedere… Ma la strada è ancora lunga e in salita. Napoli mi piace anche non esco molto da casa (vive a pochi chilometri dal centro tecnico, ndr). Ma quando vedo i tifosi pazzi di gioia per quello che stiamo facendo sono felice: trasmettono amore puro, come pochi altri».
Sugli accostamenti con Xavi e Iniesta: «Certo, sono belli e mi inorgogliscono. Xavi e Iniesta sono due talenti che ho sempre ammirato anche perché, loro come me, hanno sempre dato l’impressione di giocare per i compagni, di voler dare un aiuto per far vincere la squadra»
Sul passaggio da Gattuso a Spalletti: «L’ingrediente fondamentale per riuscire nella vita è sentire la fiducia di chi ti sta attorno. Ecco, quando è arrivato Spalletti al Napoli ho avvertito che le cose erano cambiate, che era arrivato il mio momento. È stato l’allenatore il fattore mentale fondamentale per la mia svolta».
Sul rapporto con Spalletti: «Non è mai felice. Possiamo fare qualsiasi tipo di prestazione, possiamo essere primi in classifica ma lui viene e ci dice che la prossima gara deve essere migliore di quella appena finita. Non staremmo qui senza di lui, senza i suoi richiami a stare sempre concentrati, a non abbassare la guardia. Ogni partita, dice, deve essere migliore di quella prima».
Sugli avversari in campo: «Ho incontrato avversari di livello e Amrabat in campionato è quello che più mi ha fatto soffrire. Come Thiago Alcantara che, peraltro, somigliandomi pure fisicamente, cercava sempre di seguirmi senza lasciarmi spazio. Però, lo ammetto: so che gli avversari mi guardano in modo diverso rispetto al passato. Non sto mai da solo, c’è sempre qualcuno che mi affronta».
Sulla Champions e la sfida contro l’Eintracht: «Non abbiamo nessuna voglia di pensare già all’Eintracht. Il Sassuolo è una squadra piena zeppa di qualità. Hanno tanti giocatori di ottimo livello e le partite con il Milan e l’Atalanta sono la prova di quello che dico. Dobbiamo essere concentrati. Ma lo saremo. Poi alla trasferta in Germania inizieremo a pensare già nel viaggio di ritorno da Reggio Emilia. Ma solo dopo il 90’».


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