Il Chievo supera l’Atalanta e abbandona la zona calda della classifica
Di francodi Lorenzo Cristallo
Successo meritato del Chievo Verona che supera per uno a zero l’Atalanta in un match spigoloso e combattuto fino all’ultimo secondo. Decide la gara un guizzo di Birsa ma quanta sofferenza per portare a casa il bottino pieno per i gialloblu di Maran. Gli orobici giunti a Verona con il vento in poppa degli ultimi risultati alquanto positivi, hanno impostato la gara soprattutto dal punto di vista fisico. Non sono mancati nell’arco dei novanta minuti scontri di gioco e addirittura gli orobici hanno chiuso il match in nove uomini. Per i clivensi è il secondo successo consecutivo in campionato, dopo la trasferta vittoriosa di una settimana fa al “Matusa” di Frosinone. Il tecnico Maran gongola e ai microfoni dei giornalisti nel post gara, elogia i suoi ragazzi artefici di una prestazione di alto livello dove non è mancato il carattere e la personalità. Una menzione particolare va al gioiello Birsa, che oltre al goal realizzato ha fornito una performance degna di nota nel ruolo che più gli appartiene, ovvero sia quello di trequartista a supporto delle due punte Meggiorini-Paloschi. Il tecnico clivense spera di poter allenare per il più lungo tempo possibile l’ex calciatore del Milan e poter usufruire della sua classe cristallina e della sua ottima visione di gioco. Maran oltre ad applaudire i suoi, traccia un primo bilancio dopo sedici giornate di campionato ed afferma che il Chievo sta disputando una buona stagione, lo testimoniano i punti, ossia ventidue che la collocano esattamente a metà classifica, a ben otto punti di distanza dal Frosinone terz’ultimo. Un divario che dovrà essere gestito al meglio nella seconda parte della stagione che si appresta ad iniziare, per portare a compimento il prima possibile l’obiettivo della permanenza in serie A e chissà che con questi ritmi si possa sperare in un qualcosa in più, come la qualificazione alla prossima edizione dell’Europa League.
Il match contro l’Atalanta nei primi quarantacinque minuti non ha offerto grandi emozioni, gli unici sussulti sono stati uno per parte, con Castro che ha effettuato un tiro su cui si è fatto trovare pronto Sportiello, mentre i nerazzurri di Reja si sono fatti vedere dalle parti di Bizzarri con un colpo di testa di Denis che ha messo i brividi. Tutto il resto è stato un gioco che ha ristagnato prevalentemente a metà campo, dove non sono mancati duri scontri e qualche battibecco di troppo.
Nella ripresa invece il leit motiv della gara vede i gialloblu padroni del gioco che creano qualche grattacapo in più rispetto agli avversari. La svolta del match si ha al 67’ quando in area di rigore Cherubin rifila un’ingenua testata a Paloschi. L’arbitro Pasqua vede tutto ed espelle il difensore atalantino e concede il penalty per i clivensi. Dagli undici metri si presenta Paloschi che va al tiro, ma la conclusione viene respinta magistralmente da Sportiello. Per il portiere orobico è il quinto penalty neutralizzato, il terzo in questa stagione. Precedentemente le vittime illustri furono: Higuain, Palacio, Sansone, Pogba ed ora Paloschi. Il Chievo però non demorde e al 76’, oserei dire meritatamente, ottiene il vantaggio con Birsa che raccoglie in area un assist preciso dalla linea di fondo da Meggiorini e il numero ventitre gialloblu con una conclusione forte e precisa sul primo palo supera l’estremo difensore avversario. È il goal che spezza l’equilibrio della gara e premia la squadra che nella ripresa stava facendo di più in termini di mole di gioco. L’Atalanta cerca di imbastire una reazione ma non si farà mai vedere dalle parti di Bizzarri e complice un nervosismo dilagante, nei minuti finali, la squadra di Reja rimarrà addirittura in nove a causa dell’espulsione di Kurtic per somma di ammonizione. Il centrocampista sloveno, dopo un fallo su Paloschi viene ammonito, non propriamente d’accordo con la decisione del direttore di gara Pasqua, applaude con tono ironico e a quel punto l’arbitro estrae il secondo cartellino che vuol dire doccia anticipata per Kurtic.
Termina così una gara che ha evidenziato le pecche caratteriali di un’Atalanta eccessivamente nervosa e ha confermato il trand del Chievo all’interno delle mura amiche. Una compagine che fa leva su una elevata solidità difensiva ed un’ottima gestione del vantaggio ottenuto con quel “4-3-1-2”, marchio di fabbrica di Maran, con il quale la squadra,ha trovato la giusta quadratura per mettere in difficoltà qualsiasi avversario.
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