Belgio-Italia 0-2: Bonucci è super, Giak è il trotter

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ItaliaBelgio – Italia 0-2 (0-1)

32′ Giaccherini, 93′ Pellè

Questa è l’Italia che Conte voleva, quella che si aspettava. Questa è l’Italia nella quale, diciamoci la verità, in pochi speravano. Sulla grinta e la capacità di soffrire, sulla consapevolezza di non partire favoriti di fronte a una Nazionale accreditata per il titolo, nessuna sorpresa: c’eravamo già. Ma sulla qualità espressa all’esordio di Euro 2016, beh, alzi la mano chi ci avrebbe scommesso anche soltanto un paio di euro.

Chi lo ha fatto, bontà sua, oggi si è svegliato felice e più ricco. Per tutti gli altri è nata la certezza che, se l’Italia riuscirà a interpretare anche le prossime gare come quella di ieri contro il Belgio, niente è precluso a prescindere. Nessun avversario è imbattibile per definizione: se gli Azzurri sapranno replicare le poche ma buone idee di calcio viste a Lione, possiamo sognare qualcosa in più degli ottavi di finale.

Contro i diavoli rossi di Wilmots, Conte decide di puntare su un centrocampo a cinque, con Candreva e Darmian sugli esterni, De Rossi a fare il lavoro sporco in mezzo a al suo fianco Parolo e Giaccherini a cercare di lavorare con le catene di destra e sinistra. Dietro, la collaudatissima difesa penta campione d’Italia della Juventus; terminali offensivi Eder e Pellè. Qualcuno storce già il naso prima del fischio di partenza, ma se è vero che la punta interista non sta vivendo un semestre prolifico, è altrettanto vero che la sua intesa con il bomber del Southampton è tra le migliori del reparto avanzato a disposizione di Conte: Eder si butta nello spazio e attacca tutti i palloni in uscita, Pellè fa il consueto lavoro di sponde e sa far salire la squadra come pochi.

Pronti via e, dopo un tentativo dalla distanza di Naingollan (il migliore dei suoi nel primo tempo) ben parato da Buffon, l’Italia ingrana e inizia a macinare gioco, tenendo il baricentro alto e costringendo il Belgio a indietreggiare. Sulla destra Candreva è imprendibile, dall’altro lato Darmian è più timido e si fa attaccare facilmente da Ciman. Ma la sostanza resta a favore azzurro: al primo affondo vero l’Italia passa. Bonucci, già monumentale nei recuperi difensivi, si veste come spesso accade da playmaker: lancio lungo a scavalcare il centrocampo e innescare Giaccherini, abile nel taglio alle spalle della retroguardia belga; il folletto ex Juve stoppa in corsa e batte Courtois per un vantaggio legittimo e voluto.

Lo stesso Giaccherini, inesauribile trottatore, salva la baracca al 40′ impattando una conclusione sporca ma velenosa di De Bruyne. Il Belgio, che accusa il colpo, ci prova in pratica solo dalla distanza; tiene sì il possesso più dei nostri, ma sterilmente. L’Italia, al contrario, dà la sensazione di poter far male con due-tre tocchi, attraverso ripartenze devastanti. Nella ripresa, al 53′, rischiamo però di farci prendere: Chiellini dorme e De Bruyne riesce a lanciare in contropiede Lukaku: a tu per tu con Buffon, tuttavia, la punta dell’Everton sbaglia la mira di un niente e il suo pallonetto accarezza l’incrocio senza farci male.

E’ il segnale che la sorte, almeno per una sera, è dalla parte dell’Italia. Da lì in avanti gli Azzurri sono più accorti, coprono bene gli spazi e le linee di passaggio, anche se iniziano ad accusare la stanchezza per un match in cui si è speso tanto. Parte la girandola dei cambi, dentro Motta per De Rossi e Immobile per Eder. Proprio l’attaccante del Torino prova prima a sfruttare personalmente un contropiede (bella parata di Courtois), poi ne indovina un altro servendo Candreva che inventa l’assist perfetto per Pellè: coordinazione da dieci in pagella e tiro al volo che batte per la seconda volta il portiere belga. Italia 2, Belgio 0: e chi lo avrebbe detto alla vigilia!


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