Il Bayern Monaco suda ma passa, eliminato il Benfica
Di Emanuele SaccardoBenfica – Bayern Monaco 2-2 (and. 0-1, tot. 2-3)
27′ Raùl Jimenez (Be), 37′ Vidal (Ba), 52′ Mueller (Ba), 76′ Talisca (Be)
Molto può essere spiegato dai numeri: il Bayern Monaco arriva alle semifinali di Champions League per la quinta volta consecutiva; il suo tecnico, Pep Guardiola, vi approda totalizzando l’en plein, 7 su 7 da quando allena. Tutto qui? Naturalmente no, perché i numeri dicono tanto ma non ogni cosa.
Per esempio non dicono che il Benfica ha fatto sudare le proverbiali 7 camicie ai bavaresi, che dopo il risicato 1-0 dell’andata hanno patito eccome l’ordine tattico e la grinta di ieri sera dei portoghesi. Tra le mura amiche del Da Luz, i lusitani hanno fatto valere la voglia di rimonta e la spinta del generoso pubblico amico. Alla fine non è bastato, ma il Benfica esce a testa alta dal torneo.
Il Bayern Monaco entra quindi di nuovo tra le migliori 4 squadre del Vecchio Continente, non senza qualche scricchiolio di troppo. Nel reparto arretrato, per fare un altro esempio: l’emblema di una sorta di stato confusionale del pacchetto difensivo è evidente in occasione del vantaggio lusitano firmato Jimenez, quando Neuer sbaglia clamorosamente l’uscita alta finendo quasi per rifilare un pugno in faccia ad Alaba. Ma l’origine dei mali è la libertà di cui lo stesso Jimenez ha potuto beneficiare per la marcatura allegra dei centrali del Bayern Monaco.
Nessuna squadra delle 4 approdate alle semifinali è in realtà davvero impermeabile là dietro, forse soltanto l’Atletico Madrid ha qualcosa in più in difesa dal punto di vista dell’attenzione. Ma se è vero che le competizioni di spessore si vincono anche blindando la zona davanti al portiere (magari pure con il suo aiuto), è altrettanto vero che la differenza la fa chi butta dentro il pallone. E quando Guardiola si permette il lusso di tenere fuori un bomber come Lewandowski (involuto, specie all’andata) ma la sfanga con i cecchini di centrocampo, il puzzle si ricompone.
Al Bayern Monaco, infatti, bastano 10 minuti per trovare il pari: Vidal disegna un tracciante mancino di rara bellezza balistica dopo una respinta centrale del portiere lusitano Ederson, riportando l’inerzia della qualificazione dalle parti della Baviera. Per il cileno è il secondo sigillo consecutivo in Coppa Campioni, il numero 11 in totale. Ma non basta, perché nella ripresa Guardiola esulta per il sorpasso della certezza: Mueller (29 gol stagionali) è un rapace e spinge dentro l’assist di testa di Martinez, dimostrando che non è necessario il centravanti di ruolo se hai interpreti con un istinto killer per la rete avversaria.
Dicevamo però all’inizio che il Benfica è uscito a testa alta. Sì, perché al netto di un momentaneo sbandamento dopo il sorpasso tedesco (palo di Douglas Costa e rete annullata a Mueller che avrebbero potuto fissare il risultato sul 1-3), i padroni di casa riacciuffano la parità grazie alla magistrale punizione di Talisca, entrato da una manciata di minuti al posto di Salvio. Al Benfica servirebbero altri 2 centri per ribaltare le sorti della qualificazione, lo stesso Talisca ancora su punizione va vicino al gol della speranza. Alla fine la spunta comunque il Bayern, al secondo 2-2 esterno consecutivo dopo quello con la Juventus. Onore ai portoghesi, onore ai tedeschi, maturi ed esperti e per questo bravi a portarla a casa.
Venerdì sono previsti i sorteggi per le semifinali, come di consueto a Nyon. Il Bayern attende l’avversario sperando nei ricorsi storici: l’ultima volta che la finale si disputò a Milano (2001), i bavaresi ci arrivarono e vinsero la Coppa.
SQUADRE QUALIFICATE ALLE SEMIFINALI DI CHAMPIONS LEAGUE 2015-2016:
Manchester City (ING), Real Madrid e Atletico Madrid (SPA), Bayern Monaco (GER)
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