Icardi si prende la scena e l’Inter, Milan forza 4
Di Emanuele SaccardoNella domenica in cui sono piovute reti a catinelle (ben 36), la scena è tutta per Maurito Icardi: doppietta “risorgInter”, ammonizione per esultanza polemica verso il pubblico di Marassi, pace-non-fatta con l’ex amico Maxi Lopez – orfano del gol (rigore parato da Super Handanovic) e dell’amore di quella donna che, a suo dire, proprio Icardi gli avrebbe soffiato. Donna che, per inciso, era la moglie di Lopez.
Insomma tutto il repertorio del piccolo bomber argentino, che a 21 anni ha già fatto vedere colpi di pura classe sul campo e sullo schermo di uno smartphone: se i tweet fossero gol, Icardi sarebbe già Scarpa d’Oro. Maurito si è caricato sulle spalle l’attacco dei nerazzurri e ha dato continuità alle prestazioni dell’ultimo periodo; complice forse una Samp non pungolata a dovere per l’assenza del Generale Sinisa in panchina, l’Inter strapazza gli avversari e fortifica la quinta posizione dietro la Fiorentina, corsara a Verona con un memorabile 3-5. Nella domenica da Spaghetti Western di Genova c’è solo il rammarico per l’esultanza irriguardosa di Icardi nei confronti di quel pubblico che, nella stagione scorsa, ha contribuito a fargli fare il salto di qualità verso una grande piazza; pubblico che adesso è tutto schierato dalla parte di Maxi Lopez, l’uomo ferito nell’orgoglio e nell’onore.
Lasciando indietro gli affari di cuore, sorride anche l’altra milanese. Il Milan di Seedorf, infatti, con la vittoria sul quasi retrocesso Catania si è portato a sole tre lunghezze dal sesto posto occupato dal Parma, l’ultimo utile per entrare in Europa dalla porta di servizio. Da quando, circa un mese fa, lo spogliatoio è stato “commissariato” da Adriano Galliani, il tecnico olandese e la squadra si sono messi a fare i bravi e i frutti si sono visti subito: in cinque gare un pari con la Lazio e quattro successi di fila, un ruolino da vertice. Il gioco non è un granché, anche contro gli etnei se n’è avuta dimostrazione, ma forse questo in parte è un merito per Seedorf, che per il momento ha messo da parte il concetto di “palla, amore e fantasia” che avrebbe magari divertito, ma che con certi presupposti di classifica stava producendo maggiori danni.
Il Diavolo quindi si getta a capofitto nella bagarre per qualificarsi in Europa League, piazzandosi nel gruppone in coda al Parma (fermato nel derby emiliano dal Bologna sul 1-1), affiancato dalla Lazio (uscita senza punti da Napoli) e dal Torino, cui va l’elogio maggiore della giornata. I granata, freddati a cinque minuti dal termine dal cecchino Gilardino, ribaltano il Genoa e il risultato nel recupero, grazie alla diciannovesima rete di Immobile – che a dispetto del cognome è sgusciante eccome, ha sorpassato Tevez in testa alla classifica marcatori – e al gioiello di Cerci, ancora incastonato nel “sette”.
Con la Roma che non molla e aspetta il posticipo della Juventus, l’attenzione si sposta anche in coda: il Chievo fa un salto notevole verso la salvezza (+5 sulla coppia Livorno-Sassuolo) vincendo lo scontro diretto proprio contro i Labronici; tutto merito di un Paloschi in stato di grazia, autore di una tripletta e di un assist. L’altro autore di tre reti è stato Higuain, tornato a fare pace con il gol e con Benitez, contribuendo a cementare la terza posizione utile per i preliminari di Champions League. Tenetevi forte, il campionato deve ancora dare il meglio.
RISULTATI 33° TURNO SERIE A:
Sassuolo-Cagliari 1-1, Roma-Atalanta 3-1 (giocate sabato), Bologna-Parma 1-1, Napoli-Lazio 4-2, Verona-Fiorentina 3-5, Torino-Genoa 2-1, Sampdoria-Inter 0-4, Livorno-Chievo 2-4, Milan-Catania 1-0, Udinese-Juventus oggi ore 20:45
CLASSIFICA:
Juventus*84, Roma 79, Napoli 67, Fiorentina 58, Inter 53, Parma 51, Torino, Milan e Lazio 48, Atalanta e Verona 46, Sampdoria 41, Genoa 39, Udinese*38, Cagliari 33, Chievo 30, Bologna 28, Livorno e Sassuolo 25, Catania 20.
* una gara in meno
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