Europa League: Juve stop & Gomez, Napoli si aggrappa a Reina
Di Emanuele SaccardoLe migliori trame letterarie insegnano che prologo ed epilogo sono spesso le parti più importanti di una storia, quasi a voler sottolineare come tutto ciò che sta nel mezzo sia soprattutto febbrile attesa del colpo di scena finale. Nella serata del derby italiano di Europa League, a Torino Juventus e Fiorentina sono state protagoniste della parte centrale di un romanzo cominciato domenica scorsa all’ora di pranzo; un incipit di marca bianconera, proseguito fino al ventesimo minuto dell’andata degli ottavi europei.
Venti minuti tambureggianti della squadra di Conte, impreziositi dalla rete in avvio di Vidal. Lo stesso cileno avrebbe potuto arrotondare il punteggio e socchiudere il discorso qualificazione, se non avesse centrato la traversa e trovato Neto a sbarrargli la strada in un due circostanze. Da parte sua la Fiorentina è scesa in campo troppo distratta e, forse, anche impaurita dall’atmosfera e dalla posta in palio; per lunghi tratti i bianconeri hanno sfruttato l’eccessiva libertà delle fasce laterali viola, dando l’impressione di poter archiviare in fretta la pratica.
Ma è ben noto che la drammaturgia vive di colpi ad effetto, di phatos, elementi necessari per giungere al vertice dell’arco narrativo. Il calcio ricalca talvolta le medesime linee guida, lo dimostra l’andamento della sfida a scacchi fra Conte e Montella: il tecnico leccese vede mano a mano arretrare il baricentro dei suoi, a conferma che le gare internazionali sono un tabù rispetto al campionato, mentre l’allenatore gigliato trova le contromosse giuste per andare concretamente alla ricerca di un pari all’apparenza impossibile. Dentro Gomez e Vargas e il capitolo numero due trova il suo colpo di scena: il bomber tedesco addomestica con maestria un lancio dalla trequarti e fulmina Buffon in uscita bassa, gelando lo stadio intero.
E’ l’epilogo parziale del romanzo, per certi versi inaspettato dopo l’avvio veemente dei padroni di casa. Qualsiasi pronostico resta aperto, sulla carta ora le quote arridono alla Fiorentina forte della rete in trasferta, prezioso tesoro da sfruttare giovedì prossimo al Franchi.
Discorso differente per il Napoli, uscito dallo stadio Do Dragao senza essere riuscito a trovare un sigillo pesante. Il match vede i padroni di casa del Porto avere la meglio grazie al timbro di Jackson Martinez nella ripresa; eppure la sensazione offerta dai novanta minuti parla di un Napoli vivo, nonostante abbia regalato gran parte del primo tempo agli avversari. Se non ci fosse stato il solito Reina – in forma Mondiale – a compiere almeno due miracoli veri, staremmo parlando di qualcos’altro.
La gara di Oporto è stata caratterizzata dagli errori in fase di impostazione da parte soprattutto azzurra, e da una serie rocambolesca di rimpalli sotto porta che hanno negato la gioia del gol a Higuain da una parte e a Varela dall’altra. Con un po’ di fortuna Benitez avrebbe potuto portare a casa un altro risultato ma, tutto considerato, la sconfitta di misura non è da gettare al vento: con la spinta del pubblico di casa e con qualche giocatore più in forma (ad esempio Hamsik, ancora ombra di se stesso), la qualificazione ai quarti di finale non sarà impossibile.
RISULTATI OTTAVI DI FINALE EUROPA LEAGUE, ANDATA:
Ludogorets – Valencia 0-3
Porto – Napoli 1-0
Basilea – Salisburgo 0-0
Juventus – Fiorentina 1-1
Lione – Viktoria Plzen 4-1
Siviglia – Betis 0-2
Tottenham – Benfica 1-3
Az Alkmaar – Anji 1-0
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