L’Inter pareggia e recrimina, la Samp scavalca i cocci dell’Udinese
Di Emanuele Saccardo8′ Paloschi (C), 12′ Nagatomo (I)
Sampdoria-Udinese 3-0
16′ rig. e 47′ Eder, 87′ Gastaldello (S)
Partiamo dal nodo fondamentale della serata di San Siro: si affrontano Inter e Chievo, la gara vale per l’ultimo turno del girone di andata della Serie A. In una manciata di minuti sono già state spese le emozioni principali del match, quelle che hanno portato in dote le reti di Paloschi – per il clivense è un derby, questo stadio gli racconta l’esordio con la maglia del Milan e il gol dopo 18″ al Siena – e di Yuto Nagatomo. Tutto in dodici minuti. Ma centoventi secondi più tardi, al 14′, è ancora il giapponese a trovare la via della rete: l’arbitro Tommasi, come il Santo quasi suo omonimo, non vede e non crede o, meglio, vede altro e crede a uno dei suoi collaboratori che sbandiera un fuorigioco inesistente.
Rabbia, frustrazione, incredulità. Sono questi i sentimenti che accompagnano il resto della serata, il malumore serpeggia sugli spalti ed è palpabile in campo e sulla panchina nerazzurra. Mazzarri ha giurato che di arbitri non parlerà più, eppure le telecamere immortalano sul suo viso una rosa di espressioni inequivocabili. Il pubblico rumoreggia, poi apertamente fischia: in parte all’indirizzo del direttore di gara e di presunte macchinazioni contro la squadra, ordite da un non meglio precisato ‘gruppo di palazzo’; in parte verso alcuni protagonisti in casacca interista.
Prima del fischio d’inizio era apparso in curva nord uno striscione: “Non siamo stupidi, lo vediamo chi sta lavorando e chi non sta proprio facendo niente. Avanti mister!” Il messaggio è chiaro e, una volta tanto, scagiona l’operato di un tecnico e punta il dito contro chi scende sul terreno di gioco; d’altronde è un pensiero elementare: non è l’allenatore a correre e, ora, serve un ulteriore dispendio di fiato per recuperare posizioni in classifica. Il terzo posto è lontano (dieci punti), la presenza assente della nuova guida presidenziale lo è ancora di più. Mala tempora currunt.
Nell’altro posticipo della diciannovesima giornata, la Sampdoria si toglie un’ulteriore bella soddisfazione e fa un significativo salto in avanti. Nello scontro diretto con l’Udinese, la rinata squadra di Mihajlovic impone le proprie idee e schianta i friulani con un netto 3-0. La doppietta di Eder, rigenerato dal tecnico serbo, e il sigillo finale di Gastaldello confermano i progressi dei blucerchiati, mostrando allo stesso tempo tutti i limiti del gruppo di Guidolin. La creatura del patron Pozzo è alle prese con una crisi senza precedenti, sia di risultati che di mentalità: tiene ancora banco la questione Di Natale, intenzionato ad appendere gli scarpini al chiodo al termine della stagione, ma non si può non guardare con preoccupazione alla classifica. L’Udinese, infatti, adesso ha soltanto un margine di quattro punti sulla zona retrocessione e la battuta d’arresto contro la Samp si traduce anche con il sorpasso in classifica, operato dagli stessi genovesi. Mala tempora currunt, parte seconda.
CLASSIFICA:
Juventus 52, Roma 44, Napoli 42, Fiorentina 37, Inter e Verona 32, Torino e Parma 26, Lazio 24, Genoa 23, Milan 22, Atalanta, Cagliari e Sampdoria 21, Udinese 20, Sassuolo e Chievo 17, Bologna 16, Livorno e Catania 13.
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