Calcio e fisco: Italia e Francia in testa alle classifiche europee
Di Daniele GrattieriIn tempi recenti il calcio e il fisco sembrano avere trovato un giusto accordo. Questo è sempre più importante per stabilire gli introiti che questa attività è capace di sviluppare nel nostro Paese così come nel resto del mondo e in particolare in Europa.
Stranamente è la Russia il paese con il prelievo fiscale minimo. Qui i calciatori limitano al 13% dei loro guadagni, le loro tasse. Questo significa, in soldoni, che per un ingaggio annuo pari a 2 milioni di euro, bisogna pagare a Mosca la cifra piuttosto ridotta di 260 mila euro.
La notizia che sta facendo il giro del web è stata postata dall’autorevole Sole 24 Ore in un articolo che vuole analizzare e farci capire come e dove si trovano i paradisi fiscali per lo sport professionistico, di cui il calcio in Italia è senza dubbio l’esempio massimo.
Assieme alla Russia si distingue naturalmente anche il Qatar, dove addirittura sull’imponibile l’Emirato non chiede nemmeno un centesimo di prelievo fiscale. Restando invece in campo europeo, solo la Turchia insidia il record russo. Qui il prelievo ammonta a 700 mila euro, rispetto ai 2 milioni usati come unità di misura standard. Si tratta quasi del 40% dell’ingaggio di un calciatore. Seguono Grecia, con 833 mila euro e Inghilterra con 880 mila euro sempre su 2 milioni di ingaggio.
Questo tipo di analisi è stata riportata per quanto concerne l’anno 2013, dove spiccano tra i paesi virtuosi, in chiave di tassazione Italia e Francia. Le nazioni che invece tassano in maniera ancora maggiore rispetto al nostro sono Spagna e Germania. Qui, da un certo punto di vista, più si incassa e più si versano soldi allo stato. Su due milioni lordi in Germania si incassa solo 1,073 milioni.
Il calcio professionistico in Europa paga un prezzo davvero salato allo stato, visto che nel 2013 in Italia sono stati pagati all’Erario ben 895,1 milioni di euro, più 125,5 milioni di gettito erariale connesso alle scommesse sul calcio, un po’ come succede anche per il gioco digitale con le slot machine gratis che negli ultimi tempi stanno ottenendo sempre più successo.
Questi dati sono stati raccolti in un interessante report sul calcio che fanno emergere una discrepanza, tra le entrate e le uscite, in termini fiscali. Si evince la grande difficoltà con cui deve convivere il calcio in Italia. La voce più importante resta quella delle ritenute sul reddito da lavoro dipendente e autonomo, che però sono in costante calo dal 2010: nel 2013, in particolare, ha raggiunto i 504,5 milioni di euro, con una riduzione rispetto all’anno precedente del 3,9 per cento.
Un altro settore che sta crescendo nel nostro Paese è quello che interessa le scommesse sportive in particolare quelle legate al calcio di serie A.
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