Real Madrid-Siviglia 2-0: la Super Cup è di Cristiano Ronaldo
Di Emanuele SaccardoReal Madrid – Siviglia 2-0 (1-0)
30′ e 49′ C. Ronaldo
La stagione europea del calcio ricomincia da dove era terminata, nel nome del Real Madrid; con il profilo di Cristiano Ronaldo; sotto l’egida tattica di Carlo Ancelotti. Troppo forti le Merengues per il Siviglia di Emery, troppo superiore la cifra tecnica di Cr7 e Bale, dei neo acquisti Rodriguez e Kroos. Chi dubitava che Ancelotti potesse trovare in fretta la nuova quadratura del cerchio – di una creatura già di per sé perfetta dopo la vittoria della Champions League – si è dovuto convincere: il Real è già pronto prima di ferragosto, le pretendenti al trono più alto d’Europa sono avvertite.
La sfida fra le due regine dell’ultima campagna continentale è stata dunque appannaggio dei Blancos, giunti così a riempire per la settantasettesima volta la bacheca del Bernabeu (ma è solo la seconda Supercoppa europea nella gloriosa storia del Real). Per Don Carlo Ancelotti è invece l’alloro numero ventinove, il quindicesimo da allenatore: niente male per l’uomo di Reggiolo partito in sordina alla guida della Reggiana e bollato come eterno secondo ai tempi della Juventus. Certo alle sue dipendenze ora ci sono i neo Galacticos della gestione Perez: il gallese Bale, mister cento milioni, autore di una prova di spessore condita da un assist al bacio per il destro armato di Ronaldo; il tedesco Kroos, appena arrivato ma già padrone del centrocampo (forse con buona pace di Xabi Alonso); il colombiano James Rodriguez, stella del Mondiale brasiliano, ancora un filo timido ma capace di lasciar intravedere l’intesa che verrà con i nuovi compagni.
E poi lui, Cristiano il magnifico: 254 reti in 247 gare con la maglia del Madrid. La sontuosa doppietta di Cardiff certifica l’ottima condizione fisica del portoghese che, appena una settimana fa, sembrava poter accusare a lungo i postumi del fastidio al tendine rotuleo e la delusione brasiliana patita con la sua Nazionale. Invece il Pallone d’Oro 2014 ha subito presentato le credenziali giuste: la fame è ancora quella del ragazzino povero di Madeira, la classe è sempre cristallina, la convinzione dei propri mezzi è quella del campione. Una nota di merito va riconosciuta a Iker Casillas, certamente il giocatore più criticato dopo la cocente uscita di scena della Spagna in Brasile; il Numero Uno ha vissuto mesi difficili, a partire dalla pessima finale di Champions disputata, cui sono seguite le papere a raffica contro Olanda e Cile. Ieri sera l’uomo dietro i guantoni ha reagito, ha comandato in area di rigore, ha difeso la porta con la freschezza e la consapevolezza della bravura e dell’esperienza. Forse la partenza di Diego Lopez, direzione Milan, lo ha alleggerito psicologicamente; forse la nuova rivalità con Keilor Navas lo esalta. Difficile dirlo ma ad Ancelotti, per ora, va bene così.
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