Bonucci-Milan: le ragioni che portano al sì e partono da Allegri

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Intanto 24 delle 72 ore messe in conto sono già trascorse. Milan, Juventus e procuratore di Leonardo Bonucci, Alessandro Lucci, stanno lavorando senza soluzione di continuità per arrivare all’accordo più clamoroso dell’estate 2017: far vestire al centrale di Viterbo la maglia rossonera. Il primo giorno è passato portando con sé inevitabili riflessioni, ipotesi, qualche congettura, alcuni ricordi; ma soprattutto la sensazione che, alla fine, l’affare si farà. E, a questo punto, non siamo del tutto certi che a guadagnarci siano soltanto la Juventus e Bonucci stesso, come accennavamo nel pezzo di ieri. Forse anche il Milan, perché non è detto che dovrà per forza mettere sul piatto pure Romagnoli.

A monte di ogni pensiero o retro pensiero, a ogni modo, ci si domanda come e quando sia nata in testa a Bonucci l’idea di fare le valige con destinazione Milano. Non ieri, certamente. Più probabilmente mesi fa, forse dopo la lite di Palermo, magari dopo la tribuna in Champions contro il Porto; e forse la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato l’intervallo di Cardiff, perché qualcosa nello spogliatoio della Juventus deve per forza essere successo – sebbene le parti abbiano sempre e naturalmente negato. E per parti intendiamo la Juve tutta e Bonucci. Ma più specificamente Allegri e Bonucci.

Già, forse la ragione principale del possibile addio di Bonucci ai bianconeri è un’insanabile frattura venuta a crearsi con il tecnico toscano. Allegri ha sempre incassato l’appoggio di società e spogliatoio, su tutto, incluso il caso Bonucci. E se qualcosa è successo davvero anche durante la finale di Champions, ha portato ad una insanabile frattura persino tra Leonardo e i compagni di squadra. Siamo nel campo delle mere ipotesi, chiariamolo subito. Ipotesi necessarie se non altro per poter eventualmente spiegare come Bonucci abbia fatto dietro front rispetto al rinnovo fino al 2021, firmato con la Vecchia Signora poco tempo fa.

Quel che si apprende, stando alle informazioni raccolte sul caso da Sportmediaset.it, è che Bonucci deve averci pensato su un bel po’ e per parecchie settimane se è vero che sua moglie, Martina Maccari, nei giorni scorsi è stata intercettata a Milano con un agente immobiliare. Quindi la volontà della famiglia pare più chiara: Leonardo ha già deciso che Milano e la sponda rossonera rappresentano il porto perfetto per una nuova avventura, per ritrovare la città meneghina dopo i trascorsi nella Primavera dell’Inter e per garantire ai figli una continuità che, accettando la corte di Conte al Chelsea o di Guardiola al City (estate 2016, n.d.r.), sarebbe potuta mancare.

Chiarite le presumibili intenzioni globali del centrale azzurro, resta da dirimere il nodo economico che dovrebbe portare il Milan a mettere le mani su Bonucci. La Juventus non lo valuta meno di 40 milioni (più presumibili 45, visto il recente rinnovo di cui sopra) e con il solo De Sciglio come contro partita tecnica, al Diavolo servirebbero circa 35 milioni cash. Fassone e Mirabelli hanno lasciato intendere che esiste un tesoretto, ma va tenuto anche in conto l’obiettivo Aubameyang, cui il Milan potrebbe arrivare soltanto con una cifra tra i 60 e gli 80 milioni. Difficile immaginare perciò che il tesoretto sia un tesorone da più di 100 milioni, viste le recenti spese sul mercato. Quindi, o la presidenza cinese ha promesso altri soldi (suoi o del fondo Elliott?, vai a capire), o il mercato in uscita rossonero viaggia a gonfie vele e non se ne sa nulla. Oppure Romagnoli verrà davvero inserito nell’affare. E, su questo, abbiamo già espresso la nostra opinione nel pezzo di ieri.


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