Croazia-Italia 1-1: Euro 2016 più vicino

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buffonLa cabala non è certo una scienza esatta, eppure se l’Italia non batte la Croazia dal 1942 (in amichevole, tra l’altro) a qualcosa i numeri servono. Non bastano tuttavia a spiegare la partita di ieri sera tra gli azzurri e i biancorossi, un match delicato per ragioni di classifica e ammantato di strane sensazioni sin dall’avvio.

La premessa dello stadio Poljud di Spalato a porte chiuse era già di per sé indice di anomalia, specialmente per una gara tra Nazionali. Se a questo aggiungiamo i precedenti cui accennavamo e la condizione globale dei nostri – stanchi e in gran parte incerottati -, era lecito aspettarsi un match spinoso. Così è stato, ma il carico lo hanno aggiunto arbitro e guardalinee. Pronti via e le emozioni sono già per cuori forti: Conte (distintamente colto dai microfoni direzionali nei suoi accesi rimbrotti alla difesa) impreca contro l’ingenuità di Astori che, dopo 5′, stende Srna in una porzione di campo nella quale sarebbe bastato temporeggiare. Il rigore c’è, non si discute; tutto parte in salita. Buffon, però, ha il dente ancora avvelenato per la finale di Champions persa una settimana fa: spera che a tirare sia Rakitic, ma fa lo stesso quando sul dischetto si presenta Mandzukic. Gigi respinge il tiro non impeccabile del croato e tiene a galla la barca azzurra.

Passano altri 6′ e potremmo esultare noi, doppiamente, sia per il gol sia perché a firmarlo è il faraone rossonero El Shaarawy. Ma lo scarso assistente di fascia destra soffoca la gioia del giovane attaccante milanista annullando una rete assolutamente regolare. Oltre al danno, la beffa: mentre gli azzurri fanno capannello intorno allo sbandieratore Mullarkey lamentandosi della sua decisione, la Croazia riparte in contropiede e Mandzukic si fa perdonare il penalty fallito con un tap-in che non solo vale la rete del vantaggio casalingo, ma costa 10 punti di sutura al ginocchio destro di Buffon. Increduli, i nostri protestano con veemenza (specialmente il Numero Uno, da bollino rosso i suoi labiali a catena), però tant’è: Croazia 1, Italia 0.

Poco oltre Conte perde un altro pezzo: De Silvestri si immola su Kovacic e il ginocchio destro fa crac. Il responso di oggi, per il giocatore della Samp, è senza appello: rottura del crociato anteriore e del menisco esterno, minimo 6 mesi di stop. Una tegola che va ad aggiungersi all’uscita di Buffon a fine primo tempo e agli altri degenti dell’infermeria (Chiellini e Barzagli, per esempio). Una mazzata che non toglie orgoglio all’Italia, capace di trovare il sacrosanto pareggio quando Pellé colpisce di testa e Mandzukic ferma con il braccio in piena area. Rigore anche per noi che Candreva trasforma al 36′ con un sontuoso cucchiaio.

Nella ripresa non succede praticamente più nulla, Croazia e Italia si accontentano e dividono la posta in palio. Un punto che ai padroni di casa serve per mantenere la testa nel girone, un punto che all’Italia fa gioco: il secondo posto pare blindato e, con quattro gare da disputare (di cui tre in casa), il sogno della fase finale di Euro 2016 non è poi così lontano.


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