Closing Milan: entro le 13 l’annuncio, poi tutti ad Arcore

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A meno di un ennesimo rinvio causa intoppo burocratico, l’Era di Silvio Berlusconi al Milan finirà entro l’ora di pranzo. Dalle 8:30 di questa mattina, in Piazza Belgioso 2 allo studio legale Gianni Origoni & partners, è in corso la riunione per mettere la parola fine sul closing più lungo del calcio italiano e dare così inizio all’avventura di Li Yonghong, broker cinese che con il versamento di 370 milioni di euro si prenderà il Diavolo.

Dunque ci siamo: dopo 31 anni sotto l’ala di Fininvest (quindi di Berlusconi), il Milan diventerà ‘cosa’ altrui: precisamente passerà al gruppo Rossoneri Sport Investment Lux, il cui rappresentante è appunto mister Li, la cui presenza in Piazza Belgioioso non è data per certa. Tecnicamente, si dice, lui non è necessario per la definizione dei dettagli. La cosa importante è che arrivi il bonifico tanto atteso, quello che dopo le caparre (quasi) a vuoto di Sino-Europe sancirà il termine del lungo percorso societario. Indispensabile è dunque la presenza del notaio Ridella che chiuderà il repertorio dell’atto pubblico di cessione delle azioni, naturalmente solo quando ci sarà la certezza economica dei 370 milioni.

I primi ad arrivare negli uffici dello studio legale sono stati l’amministratore delegato Danilo Pellegrino e il responsabile business development Alessandro Franzosi, la coppia di manager Fininvest che in questi due anni hanno gestito la trattativa per la cessione del Milan. Dovrebbero essere della ‘partita’ anche  Li Han e Fassone, rispettivamente direttore esecutivo di Sino-Europe e prossimo amministratore delegato rossonero.

Nonostante ancora non esista l’ufficialità sul passaggio di proprietà, sono già partite indiscrezioni sulle priorità del mercato estivo del nuovo Milan. Gli obiettivi al momento pare siano essenzialmente tre: arrivare a Fabregas, centrocampista spagnolo del Chelsea, e blindare con un importante rinnovo di contratto Suso e Donnarumma, pedine fondamentali per un Diavolo vincente nel prossimo futuro. L’unica cosa certa in tutto questo rincorrersi di voci è l’umore dell’uscente Silvio Berlusconi, che ha cassato l’ipotesi di diventare presidente onorario. Sarà per una questione di prestigio, o di potere, oppure semplicemente di nostalgia per un amore che sta per finire: di sicuro, anche per bocca di Arrigo Sacchi, è chiaro che Berlusconi sia triste, seppur consapevole che tutto ha un inizio e tutto ha una fine.

Forse per ammorbidire la transizione, dopo la chiusura ufficiale del passaggio di proprietà è prevista una cena proprio ad Arcore, nella villa di Berlusconi. Un commiato alla presenza dei vertici cinesi, Adriano Galliani e Fassone, vecchio e nuovo a.d. del Milan. Poi sarà già tempo di pensare al primo derby della storia milanese nel quale entrambe le società avranno una guida non italiana. Di più: la Cina è ormai su entrambe le sponde del Naviglio.

Fonti: Sport Mediaset, La Gazzetta dello Sport

 

 


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