Tim Cup: sotto gli occhi di Maradona il Napoli strapazza la Roma
Di Emanuele SaccardoNAPOLI – ROMA 3-0 (and. 2-3, tot. 5-3)
33′ Callejon, 48′ Higuain, 50′ Jorginho
Vedi il Napoli e poi muori – calcisticamente parlando. E’ capitato ieri sera alla Roma, nel return match valevole per le semifinali della Tim Cup 2013/2014, a dispetto del vantaggio maturato nella gara di andata giocata una settimana fa. I giallorossi poco hanno potuto contro un avversario spinto dall’entusiasmo del proprio pubblico, galvanizzato soprattutto ad inizio ripresa quando in tribuna è spuntato il profilo di Diego Armando Maradona.
Forse il Pibe de Oro aveva nostalgia, forse voleva solo vedere da vicino Gonzalo Higuain: El Pipita aveva dichiarato di sentirsi come l’ex numero 10 dell’epopea azzurra anni ’80, convinto di poter tagliare gli stessi traguardi. La punta argentina ex Real Madrid è certamente sulla buona strada; 18 centri stagionali (12 in campionato, 4 in Champions e, con quello di ieri, 2 in Coppa Italia) e l’appuntamento con la Fiorentina prenotato sono certo un buon viatico. Per il tricolore se ne parlerà magari il prossimo anno.
La gara del San Paolo, nonostante il roboante risultato, non è stata affatto a senso unico. Almeno nella prima parte la Roma ha cercato la via della rete che le avrebbe permesso di congelare il discorso qualificazione, ma sulla sua strada ha trovato una difesa campana attenta e preparata. L’atteggiamento degli uomini di Garcia non è comunque risultato costantemente offensivo come al solito e, mano a mano che il baricentro si spostava verso De Sanctis, il Napoli cresceva.
Al minuto 33′ l’episodio che spacca la partita: perfetto cross dalla destra di Maggio per la testa di Callejon, che approfitta di una mancata uscita del portiere e della staticità dei centrali per siglare il gol che manderebbe in finale i partenopei. L’ambiente si surriscalda e i giallorossi faticano a riorganizzarsi. Nella ripresa, come accennato, l’ingresso allo stadio di Maradona incendia gli animi e in campo la scossa si avverte; nel giro di cinque minuti il Napoli si porta sul 3-0: prima su corner, grazie alla spizzata intelligente di Jorginho che innesca sul secondo palo Higuain, poi con lo stesso brasiliano appena arrivato dal Verona, che piazza il primo sigillo con la nuova maglia imbeccato da Mertens. In entrambe le occasioni la difesa della Roma è apparsa più che addormentata.
Da quel momento in poi è una lunga attesa verso il triplice fischio di chiusura, nel mezzo ci sono alcuni timidi e imprecisi tentativi di Destro che però non riescono a riaprire una gara già virtualmente chiusa. Il Napoli quasi trova il poker con Higuain e Insigne, ma poco importa che la mira non sia precisa: può bastare il tris per spedire gli azzurri in finale, a due soli anni di distanza dal successo sulla Juventus. Per il club ai piedi del Vesuvio sarà la nona partecipazione all’atto conclusivo, per la Roma resta il rammarico di aver sprecato l’esiguo vantaggio maturato all’andata, oltre al fatto di non poter vendicare l’onta della finale persa nel maggio scorso contro la Lazio. La stella d’argento dovrà ancora aspettare.
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