Leandro Castan in cerca di rivincite a Cagliari
Di Lorenzo CristalloEra finito oramai ai margini dei radar di Eusebio Di Francesco. Leandro Castan dopo una prima metà di stagione trascorsa interamente in panchina, senza annoverare un briciolo di presenza né in campionato, né in Champions League e né in Coppa Italia, saluta la Capitale per approdare al Cagliari, dove trascorrerà i prossimi sei mesi. Il brasiliano, ovviamente, si augura di non essere atterrato sull’isola al fine di svernare, bensì con l’obiettivo personale di contribuire attivamente alla salvezza della compagine rossoblù. Gli uomini guidati da Lopez, sono attualmente sedicesimi in classifica, a quota venti, a soli cinque punti di distanza dal duo Crotone-Spal, entrambe terzultime.
Il Cagliari Calcio ha comunicato nel tardo pomeriggio di ieri l’ufficializzazione di tale affare, mentre il calciatore, una volta giunto nel capoluogo sardo, intercettato dai giornalisti ha rilasciato la seguente dichiarazione di benvenuto: “Sono molto contento di ripartire da qui. Mi metterò a disposizione dell’allenatore, l’ho sempre fatto nella mia carriera. Volevo giocare e a Roma non trovavo spazio. Quando il Cagliari si è interessato a me, ho subito detto di sì perché tanti compagni ed ex compagni mi hanno parlato benissimo di Cagliari, come Avelar, Radja…”.
Riavvolgendo la carriera del difensore sudamericano, Castan giunse in Italia nell’estate del 2012. Nei primi due anni in giallorosso fu titolare inamovibile nella retroguardia, collezionando sessantasei presenze in due campionati. Nel 2014, invece, la sua carriera subì un lungo stop. Il brasiliano fu costretto ad alzare bandiera bianca a causa di un cavernoma al cervello. Il calciatore si sottopose ad un intervento chirurgico e la sua stagione agonistica si concluse lì, con una sola apparizione nella vittoriosa trasferta ad Empoli. I compagni di squadra e la società giallorossa gli dimostrarono totale solidarietà e vicinanza, tenendoselo ben stretto anche senza poter essere abile e arruolabile. Castan tornò nel 2015 ma stentò a ritrovare il ritmo partita. Ovviamente non fu più titolare e furono solo cinque le presenze in campionato.
Affinché potesse ritrovare lo smalto di un tempo, al giocatore venne proposto di approdare alla Sampdoria. Tutto procedette a gonfie vele, il calciatore si unì al gruppo allenato da Marco Giampaolo, disputò le prime amichevoli ma nel mese di agosto qualcosa si inceppò, probabilmente comprese di non poter giocare con continuità tra le fila blucerchiate, mollò tutto ed accettò la destinazione Torino. In granata iniziò bene, essendo titolare nelle gerarchie di Mihjalovic. Disputò quattordici partite ma una serie di infortuni lo misero ko, così che anche sotto l’ombra della Mole fu costretto a guardare i suoi compagni dalla panchina o ancor peggio dalla tribuna.
La scorsa estate torna alla Roma. Di Francesco negli ultimi giorni di calciomercato decide di trattenerlo, in quanto lo reputi un elemento utile e prezioso sia per lo spogliatoio che come sostituto per i centrali difensivi titolari ossia Manolas e Fazio. Purtroppo il campo dona un verdetto differente, in quanto in questa prima parte di stagione in caso di assenza del greco o dell’argentino, nel ruolo di centrale è stato adattato Juan Jesus, con Castan presenza fissa in panchina. Trattenerlo ulteriormente non avrebbe avuto più senso, soprattutto nei confronti di un calciatore ancora in grado di poter dare tanto allo sport che ama alla follia. Ed ecco la scelta di approdare sull’isola, mettendo a disposizione la sua esperienza e la sua fame di rivincita, con lo scopo di condurre verso una tranquilla salvezza il Cagliari, togliendosi, altresì, importanti soddisfazioni personali dopo anni caratterizzati da lunghi e gravi infortuni.
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