Lazio-Torino avvolta da una valanga di polemiche
Di Lorenzo CristalloLa sintesi di Lazio-Torino può partire dal minuto 45 e dal tentativo di spallata di Immobile ai danni di Burdisso. L’arbitro Giacomelli corre davanti ai monitori del VAR posizionati a bordo campo, rivede attentamente le immagini, torna sul terreno di gioco ed estrae il cartellino rosso nei confronti dell’attaccante biancoceleste. È in questo momento che nascono le accese e vibranti proteste dei capitolini nei riguardi del fischietto triestino, in quanto qualche istante prima del presunto contatto di Immobile con Burdisso, il signor Giacomelli abbia sorvolato su un evidente tocco con la mano di Iago, all’interno dell’area, proprio su tiro da parte del centravanti biancoceleste. Analizzando accuratamente tale situazione pare proprio potessero esserci gli estremi per un calcio di rigore a favore dei padroni di casa, in un contesto di gara ancora inchiodato sullo 0-0, ed invece Giacomelli ha lasciato perdere tale accadimento, focalizzandosi su quella spallata, severamente punita. E’ su questo episodio che i calciatori della Lazio, il tecnico Simone Inzaghi e i vertici dirigenziali hanno puntato il dito nei confronti dell’arbitro, reo, a loro dire, di aver incanalato il match verso un binario ben preciso. Tra l’altro ad infiammare ancor di più tale situazione è stato l’atteggiamento del presidente Lotito, del d.s. Tare, del club manager Peruzzi e del segretario generale Calveri, i quali al termine del primo tempo si sono fatti trovare dinnanzi lo spogliatoio dell’arbitro, inveendo contro quest’ultimo, e in base al racconto fornito dai commissari federali, il segretario Calveri abbia più volte pronunciato la parola “vergogna” nei confronti di Giacomelli, rischiando a questo punto una pesante squalifica. Tornando a parlare di calcio giocato, Lazio-Torino si è conclusa con il punteggio di 1-3 a favore dei granata, successo che permette al Toro di compiere un piccolo passi in avanti, occupando l’ottavo posto a quota ventitre. Per Mihajlovic una vittoria che sa di boccata d’ossigeno, visto che in settimana erano circolate voci di un possibile esonero in caso di prestazione scialba. I granata allungano a sei la striscia di risultati utili consecutivi e lontano dal “Grande Torino” tornano ad assaporare il profumo della vittoria dopo l’ultima ottenuta lo scorso 20 settembre ad Udine. A margine di questo trionfo, però, aleggia un’ombra riguardante Adam Ljajic, il quale è rimasto seduto in tribuna all’Olimpico, pare a causa di un virus intestinale, mentre non si esclude l’ipotesi di un possibile battibecco con il tecnico serbo alla base di questa clamorosa esclusione. I capitolini, invece, non compiono il tanto agognato aggancio alla Roma. I biancocelesti restano inchiodati al quinto gradino a quota trentadue, subendo la seconda sconfitta tra le mura amiche dopo quella datata 20 settembre ad opera del Napoli. Riavvolgendo il nastro della gara, la prima chance degna di nota è per gli ospiti con Iago che appoggia in verticale per Belotti, il quale esplode un tiro che si stampa sulla parte interna del palo. I padroni di casa rispondono con Luis Alberto, autore di una punizione dal limite, che chiama all’intervento prodigioso Sirigu. A seguire è il turno di Molinaro a mettere i brividi, ma il suo diagonale non inquadra lo specchio della porta per una questione di centimetri. Come precedentemente narrato, al 45’, avviene l’espulsione di Immobile per un tentativo di colpire con la spalla Burdisso, mentre resta impunito un tocco con la mano di Iago, all’interno dell’area, su tiro proprio del centravanti campano. Nella ripresa i granata mettono la freccia al 54’ quando Berenguer si invola sulla corsia di sinistra, entra in area, vince un contrasto con Bastos per poi sfoderare un fendente angolato che lascia di sasso Strakosha. Per l’attaccante esterno spagnolo è il primo centro in questo campionato. Simone Inzaghi, a questo punto, nel tentativo di riacciuffare le sorti del match, consapevole tra l’altro dell’inferiorità numerica, toglie dal rettangolo di gioco tra il 55’ e il 58’ Bastos, Marusic e Lucas Leiva per inserire Basta, Felipe Anderson e Caicedo, fornendo maggiore trazione anteriore alla sua squadra. Eppure a raddoppiare ci pensa il Torino con Tomas Rincon, il quale approfitta di un errato disimpegno da parte di Luis Alberto, per poi esplodere un tiro a giro dal limite dell’area su cui Strakosha non riesce ad intervenire. Per il centrocampista venezuelano è il primo centro in questo torneo. Trascorrono appena cinque minuti e i biancocelesti accorciano le distanze con Luis Alberto, abile nello sfruttare un errore di Belotti, per poi involarsi verso l’area avversaria, superando Sirigu, in uscita, con un felpato tocco sotto. Rete numero quattro in campionato per il trequartista spagnolo e Lazio alla riscossa. Ma il tentativo di rimonta biancoceleste evapora definitivamente al 73’ quando su errore in fase di disimpegno di Radu, Baselli appoggia al limite dell’area per il neo entrato Edera, il quale lascia partire una conclusione a giro, angolata, che trafigge per la terza volta Strakosha. Per l’attaccante esterno granata, classe 1997, è il primo goal in serie A. Nei minuti conclusivi della sfida, si aggiunge alla sconfitta, un’altra tegola pesante in casa Lazio, ossia l’uscita anzitempo di Luis Alberto per un problema di natura muscolare. In mixed zone, un Simone Inzaghi inviperito, commenta così la gara, condizionata fortemente dalla decisione, a suo dire scellerata, di Giacomelli, di espellere Immobile: “E’ difficile. La mia bravura dovrà essere di lasciare tutto quanto alle spalle. Non sono riuscito a far rimanere lucidi i ragazzi nel secondo tempo. Molti erano scossi. Ci siamo sentiti derubati. Ora dovremo essere più bravi di prima. Non mi va di fare una lista di tutti gli episodi. A Genova ero contento anche se pure lì Giacomelli non ci ha concesso un rigore solare. Ma non deve essere un alibi. Oggi i primi 44 minuti non mi hanno entusiasmato. Adesso siamo in ritardo e dobbiamo recuperare su quelle davanti”. Sinisa Mihajlovic, invece, si esprime così a margine di una vittoria corroborante per i suoi uomini: “Io non voglio entrare nelle decisioni arbitrali, c’è il VAR, l’arbitro ha deciso così e non entro nel merito. Se Immobile ha tirato una testata a Burdisso? Non lo so, io non faccio il pugile, però ora che rivedo le immagini… diciamo che è stato un bacio un po’ violento. Però, sì il rigore sulle mani di Iago Falque ci poteva stare, a volte li danno a volte no. Ora però voglio parlare della nostra partita. Volevamo fare uno scatto in avanti, abbiamo giocato una grande partita. Oggi stiamo meglio rispetto ad un mese fa, abbiamo perso tanti punti per strada”.
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