Chievo: Ventura dà le dimissioni, congelate. Gasperini contento della sua Atalanta. Higuain si scusa. Analisi e commenti.

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Gian Piero Ventura non è più l’allenatore del Chievo. L’ex tecnico della Nazionale ha infatti rassegnato le dimissioni.

Spiazzata completamente la società gialloblu che resta così senza guida per la prima squadra e congela le dimissioni. Ventura lo ha già comunicato alla squadra e la notizia è infatti trapelata dai giocatori che sono usciti dagli spogliatoi, dopo il pari col Bologna.

Il bilancio di Ventura, subentrato a D’Anna, era finora di tre sconfitte e il pari di oggi.

“Dobbiamo prenderci tutti un po’ di ore a mente fredda per capire i pensieri che sono emersi a caldo – ha dichiarato il direttore sportivo del Chievo Giancarlo Romairone – Subito dopo la partita il mister mi ha detto che sarebbe andato a comunicare alla squadra questa situazione. A caldo è emerso questo suo malessere. La squadra aveva fatto una buona prestazione, i giocatori hanno dimostrato di essere con l’allenatore, poi ci sono le difficoltà oggettive in campo”.

 

“Noi vogliamo continuare sulla strada evidenziata contro la Polonia, questa è la strada da seguire. Abbiamo fatto un’ottima gara ma possiamo migliorare molte cose in primis fare gol molto prima e non soffrire”. Lo ha detto il ct azzurro Roberto Mancini dal ritiro di Coverciano.

“Primo posto in Nations League? Noi giochiamo per battere il Portogallo e sperare che la Polonia vinca una gara nel gruppo o pareggi. E’ chiaro che noi vogliamo giocare per vincere ed essere propositivi”.

“Balotelli bocciato? Chiariamo che qui non e’ bocciato nessuno. Abbiamo un po’ di tempo fino all’Europeo. Ci sono tanti giocatori che fanno parte di questo gruppo e se giocano bene saranno chiamati. I giovani? Zaniolo e’ stato chiamato per vederlo in allenamento con noi. E’ solo un esempio. Ce ne saranno altri”.

“El Shaarawy e’ un caso lampante. Se continuera’ a far bene, lui come altri, sicuramente sara’ chiamato. Lo conosciamo bene, per questo fin qui non e’ stato convocato, a vantaggio di chi non conoscevo e volevo vedere da vicino in allenamento. Belotti puo’ fare molto di piu’. Puo’ migliorare ancora e tornare a certi livelli: per lui vale lo stesso discorso, se continuera’ a migliorare tornera’ fra i convocati”.

“Fermare le partite per via degli insulti? Potrebbe essere un segnale. Noi purtroppo abbiamo questo cattivo modo di comportarci e non e’ una cosa bella perche’ accade quasi sempre qui da noi, all’estero e’ difficile che accada. Il gesto di Mourinho? Non mi sembra che abbia fatto nulla di particolare, ci sta che dopo tanta pressione possa aver fatto quel gesto. In generale, la situazione degli insulti e’ da migliorare”.

“Ventura? Non so le motivazioni del suo gesto. Mi spiace umanamente: speravo che lui si potesse riabilitare, magari facendo un ottimo campionato e portando il Chievo alla salvezza”.

“Grifo e’ un giocatore gia’ convocato nell’under 19 e nell’under 21 e Chicco Evani mi ha detto che ha qualita’ e che merita di esser visto. Sensi gioca a certi livelli da qualche anno e può servire vedere alternative nel suo ruolo. Tonali è un giovane molto interessante con tecnica, qualità e grandi margini di miglioramento. Non lo conosco bene, non so se puo’ rendere meglio da regista o da mezzala. Nelle ultime partite abbiamo visto dei progressi nel gioco ma, come detto, dobbiamo migliorare in fase realizzativa e in tutti i settori”.

 

Massimiliano Allegri ha vinto la Panchina d’Oro 2017-18.

Allegri, con 17 voti, ha preceduto Maurizio Sarri e Simone Inzaghi, secondi ex aequo con 8 preferenze. “Ringrazio tutti ma soprattutto la societa’ e i giocatori, sono loro che vanno in campo e vincono le partite – le parole dal palco di Coverciano del tecnico della Juventus, alla quarta Panchina d’Oro della carriera – Per me e’ sempre un piacere essere qui, sono emozionato come sempre. Il merito, ripeto, e’ sempre di tutti quelli che lavorano con me, sono molto fortunato ad avere uno staff che lavora molto bene e mi toglie molto lavoro”.

“Cercare di raggiungere l’ottavo scudetto, che è l’obiettivo principale, e quest’anno vediamo se un pizzico di fortuna ci permette di raggiungere la Champions. L’importante è arrivare a marzo nelle migliori condizioni, sia per la Champions che per il Campionato, dove Napoli e Inter ci daranno filo da torcere fino alla fine. La Champions è difficile ma spero quest’anno di riuscirci”.

 

“Chiedo scusa a tutti, compagni, tifosi, all’allenatore. So che siamo un esempio per tutti i bambini, per quelli che giocano al calcio, per la gente che ti guarda ma non siamo robot, e ci portiamo dietro delle cose, e l’emozione delle partite. Però credo che a volte gli arbitri dovrebbero capire la situazione”. Gonzalo Higuain si sfoga, e si scusa, dopo l’arrabbiatura con Mazzoleni che ha provocato la sua espulsione durante Milan-Juve.

 

“Bergamo è un campo difficile un po’ per tutti, poi quando vengono le grandi c’è una atmosfera particolare che permette ai giocatori di fare prestazioni come quella di ieri”. Spiega così la grande partita dell’Atalanta che ieri allo Stadio Atleti Azzurri d’Italia ha travolto 4-1 l’Inter, il tecnico dei bergamaschi, Gian Piero Gasperini.

“Quando c’è stato il rigore a inizio ripresa sembrava incredibile essere sull’1-1 visto l’andamento del primo tempo e con la possibilità per l’Inter di ribaltare la partita. La forza maggiore della squadra è stata quella di non disunirsi e aver continuato a giocare, poi siamo stati premiati ed è venuta fuori questa partita”.

Sulla partenza un po’ in sordina dell’Atalanta, Gasperini aggiunge. “Le motivazioni pesano, essere usciti in quel modo in Europa League, in una gara simile a quella di ieri, ha lasciato dei segni anche se abbiamo provato subito a reagire. Avevamo lavorato molto per andare in Europa e uscire così indubbiamente qualche segno lo ha lasciato”.

Con la squadra ora ottava a 18 punti, Gasperini parla di obiettivi stagionali. “Questo è un campionato difficile e molto equilibrato con una classifica cortissima. Un mese fa eravamo quartultimi e in un mese abbiamo ribaltato il campionato. Ci sono molte squadre rinforzate e per gli obiettivi vedremo più avanti, l’importante è arrivare a marzo nelle condizioni di ora e poi conterà molto il valore e la condizione”.

Spazio poi a una disamina sulle squadre di fascia-media, come l’Atalanta, che ogni anno sono obbligate a cedere qualche giocatore. “Sarebbe magari più opportuno riequilibrare le risorse verso squadre come l’Atalanta che fa sempre risultati ma non ha mai un premio e deve sempre vendere i giocatori e questo non ti permette mai di alzare l’asticella”.

Infine sulla formazione di ieri con un solo italiano, il difensore Mancini, in campo. “L’Atalanta dà la possibilità, con gli investimenti in strutture e nel settore giovanile, di fare un discorso diverso rispetto alle società della sua fascia. In un anno e mezzo abbiamo perso 8 titolari, se dobbiamo pescare dal settore giovanile andiamo su diciottenni ed è presto, ci vuole un momento per ricostruire con giovani di valore ma che sono troppo giovani”.

 

L’ex arbitro Luca Marelli ha analizzato gli episodi più discussi dell’ultimo turno di Serie A per Radio Sportiva:

“Fallo di mano di Benatia? Movimento volontario per non essere superato da Higuain, che probabilmente si sarebbe trovato solo da Szczesny. La sanzione minima è l’ammonizione, poteva essere anche espulsione diretta. Il rigore di Atalanta-Inter non c’è. Difficile ipotizzare volontarietà nel tocco di Mancini. Lo stesso discorso vale per #Calabresi in Chievo-Bologna. Roma-Samp? Il contatto tra Manolas e Ramirez c’è ma non è mai da rigore, ma bisogna capire se la scelta di usare di più il Var sia di Rizzoli e di Rocchi”

 

Così Gianfranco Teotino nel Microfono Aperto di Radio Sportiva: “Higuain? Ogni tanto anche ai più grandi può capitare una reazione del genere, penso a Zidane ad esempio. Superlega? Da una parte mi affascina un campionato europeo con tutte le big, dall’altra sono affezionato ai tornei nazionali. Il nuovo format della Champions è già una sorte di Superlega. Milan-Juve non è stata una grande partita tecnicamente. Cancelo? Meno brillante del solito, anche se poi resta l’azione del gol.

Perisic attaccante? No, è perfetto nel ruolo dove gioca adesso. Dovessi cambiargli ruolo lo imposterei più centrocampista, non prima punta. Vorrei vedere Berardi centravanti, da esterno si sfianca troppo, potrebbe essere utile anche in Nazionale. Sono favorevole al tempo effettivo, 30′ per tempo. Quattro sostituzioni nei 90′? Per me sono già sufficienti tre”.


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