Genoa, cuore e grinta verso un sogno chiamato Europa
Di francescodi Lorenzo Cristallo
Stagione superlativa e sorprendente quella del Grifone. I rossoblu dopo la vittoria roboante di ieri sera contro il Torino con un perentorio 5-1, piombano in settima posizione in classifica, ad una sola lunghezza dai “cugini” della Samp collocati al sesto posto, ultimo piazzamento utile per la qualificazione in Europa League.
La ricetta vincente dei rossoblu, risiede in panchina, il tecnico Gasperini è un abile condottiero, uno stratega lungimirante che ha trovato la giusta quadratura per il Genoa, lanciandola nelle zone alte della classifica. La squadra è un mix di giovani interessantissimi e dal futuro assicurato. Tra i pali padroneggia Perin, oramai in pianta stabile in ottica nazionale, fornisce garanzie e sicurezze a tutto il reparto difensivo. Le sue parate si sono rivelate decisive nell’arco di questa stagione e non vi è stata nessun’ombra delle incertezze che lo avevano condizionato in passato. Nella linea mediana del campo giganteggia Bertolacci. Il centrocampista scuola Roma è il vero faro di questa squadra, predispone di un’ottima visione di gioco, rapidità nei movimenti, non disdegna le incursioni in attacco ed è dotato di un buon fiuto del goal. Siamo certi che quest’estate molti club faranno la corte a Bertolacci, vera rivelazione di questa stagione rossoblu, che a seguito delle sue convincenti prestazioni ha meritato la convocazione in azzurro. Il gioco di Gasperini, nel suo marchio di fabbrica, “3-4-3”, esprime il meglio di sé in attacco dove sono risultati imprendibili Iago Falque, Niang e Perotti. Quest’ultimo purtroppo ha concluso la stagione in anticipo a causa di un infortunio ma fin quando ha giocato, ha dimostrato di essere un calciatore validissimo. Movimenti repentini in avanti, con le sue finte ha tagliato a metà molte difese della serie A e sotto porta è risultato in più di un’occasione infallibile. Molti club hanno messo gli occhi su di lui, in primis il Milan, che vorrebbe ripartire proprio da Perotti per rilanciare i colori rossoneri nella prossima stagione. Iago Falque è il furetto della squadra, non dotato di una statura da corazziere ma fortissimo con la palla al piede. Cecchino infallibile in area di rigore, è stato il vero crack del grifone. Lo spagnolo scuola Juventus, sta vivendo una stagione fantastica sotto l’ombra della Lanterna, con i suoi undici goal è il bomber della squadra e Gasperini non riesce a rinunciare a lui per nessun motivo plausibile. Affianco a Iago, è apparso rigenerato Niang. L’attaccante proveniente a gennaio dal Milan, sta disputando la miglior stagione da quando è approdato in Italia. Ha trovato la via del goal in maglia rossoblu e il gioco del Gasp lo esalta particolarmente. Niang ha messo in mostra ottime doti atletiche e grande opportunismo sotto porta. Probabilmente a Milanello qualcuno starà rimpiangendo questa cessione affrettata nel mercato invernale, considerando la pochezza dimostrata in attacco dalla squadra di Inzaghi in questo girone di ritorno.
Il Genoa va a mille, verso un traguardo europeo che per il passionale popolo rossoblu, fa tornare alla mente stagioni memorabili, e quella doppia semifinale di “Anfield Road” contro il Liverpool, quando il grifone era guidato da Bagnoli e in campo c’erano Eranio, Aguilera, Skhurawy, un Genoa d’alta classifica che sfiorò la finale di Coppa Uefa.
L’unica preoccupazione giunge dalla mancata licenza Uefa che non permetterebbe ai rossoblu, in caso di qualificazione, di disputare la prossima Europa League. Ma Preziosi minimizza, rassicura i tifosi che questa mancata licenza è dovuta prettamente ad un vizio di forma e non c’è nessun problema di carattere economico. Scongiura un remake del caso Parma. Il presidente rossoblu ha dichiarato ai microfoni che oggi stesso adempierà al pagamento dei 25 milioni di euro per permettere al grifone di avere le carte in regola per partecipare in Europa.
Tre partite al termine della stagione, Atalanta, Inter e Sassuolo, un punto da recuperare alla Samp avanti in classifica e quella voglia matta per il coriaceo popolo rossoblu di varcare le porte dell’Europa League, per esportare all’estero il calcio offensivo e divertente di mister Gasp, fucina e laboratorio di giovani talenti.
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