Lazio forza 5: Pioli ritrova il sorriso, il Verona è ko
Di Emanuele Saccardo45′ Matri (L), 50′ Mauri (L), 69′ Felipe Anderson (L), 72′ Greco (V), 79′ Toni (V), 82′ Keita (L), 90′ rig. Candreva (L)
La rincorsa verso l’Europa è ancora un miraggio, ma non una chimera. La Lazio di Stefano Pioli, nel consueto semi deserto dell’Olimpico, batte finalmente un colpo contro il fanalino di coda Verona. Anzi, i biancocelesti ne battono 5: una manita che spegne il digiuno di vittorie (l’ultima contro il Chievo alla 21esima) e sfata il tabù casalingo, perché tra le mura amiche era arrivato appena un successo nelle 7 gare precedenti (il 4-1 ai clivensi, appunto).
La Lazio non è guarita di colpo, per carità, lo dimostrano le amnesie difensive che hanno quasi permesso al Verona di rimontare dal 3-0 al 3-3 (il che, dopo lo stesso risultato con l’Inter, a rimonta subita, avrebbe avuto i contorni del clamoroso). I blackout della difesa sono ancora il punto dolente dell’impianto tattico laziale, laddove il problema sembra essere una scarsa qualità del reparto arretrato piuttosto che un mancato filtro a centrocampo. Però resta incoraggiante l’aver ritrovato la via del gol, sebbene senza l’apporto di Klose: 5 uomini diversi a referto, un segnale che la manovra avanzata ha ripreso a macinare. Non a caso rientrava Biglia dopo l’infortunio, non a caso Pioli schierava i suoi con un 4-3-3 il cui tridente d’attacco prevedeva il rilancio di Mauri e Felipe Anderson al fianco di Matri. Non a caso tutti e tre sono andati a segno.
Al netto dei meriti della Lazio ci sono i demeriti del Verona, troppo rinunciatario e attendista nella prima frazione, a parte un colpo di testa firmato Pazzini. Soprattutto, però, gli scaligeri hanno pagato a caro prezzo la letargia di inizio ripresa, forse figlia della prima rete subita al 45′; in una ventina di minuti sono arrivati altri due macigni al passivo che virtualmente avrebbero potuto chiudere i conti. Da contraltare c’è stata però la grande e inaspettata reazione messa in campo dal Verona (giova ricordarlo, reduce da 5 risultati utili consecutivi, seppure con una sola vittoria in mezzo) che con Greco su punizione e Toni in spaccata faceva tremare i polsi a Pioli. Pura illusione perché prima Keita al volo e poi Candreva su rigore fissavano il punteggio sul definitivo 5-2.
I biancocelesti si portano così, momentaneamente, al settimo posto in classifica. Un ritardo di 8 punti sulla quinta posizione occupata dai cugini giallorossi, ultimo piazzamento utile per l’Europa League. Ma la Roma ha una gara in meno: questa sera affronterà il Carpi in trasferta e potrebbe tornare a +11. Nel mezzo, poi, c’è anche il Milan che domenica a pranzo ospiterà il Genoa. Insomma, non è una chimera ma l’Europa resta un miraggio per la Lazio. Così come la salvezza per il Verona, sempre più ultimo con 15 punti, a -9 (temporaneo) dalla Sampdoria.
CLASSIFICA:
Napoli 56, Juventus 54, Fiorentina 46, Inter 45, Roma 44, Milan 40, Lazio 36*Sassuolo e Empoli 34, Chievo e Bologna 30, Torino e Atalanta 28, Udinese 27, Palermo 26, Genoa 25, Sampdoria 24, Carpi e Frosinone 19, Verona 15*
*una gara in più
OGGI ORE 20.45:
Carpi – Roma
DOMANI:
Empoli – Frosinone, Chievo – Sassuolo, Juventus – Napoli
DOMENICA:
Milan-Genoa, Udinese-Bologna, Sampdoria-Atalanta, Palermo-Torino, Fiorentina-Inter
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