Tim Cup: Fiorentina in finale grazie a Pasqual, Cuadrado e super Neto
Di Emanuele SaccardoFIORENTINA – UDINESE 2-0 (and. 1-2, tot. 3-2)
14′ Pasqual, 61′ Cuadrado
La Tim Cup 2013/2014 ha la sua prima finalista: si scrive Fiorentina, ma si pronuncia soprattutto Neto. Dopo la semifinale di ritorno contro l’Udinese, infatti, l’eroe indiscusso della serata del Franchi è l’estremo difensore brasiliano gigliato. Come in un romanzo che si rispetti, bisogna partire dall’epilogo.
L’arbitro Massa concede ben 6 minuti di recupero, i viola sono in vantaggio per 2-0 e hanno la qualificazione in tasca, ma basterebbe una rete dei friulani per spedire le squadre ai supplementari e rimescolare le carte. Al 94′ già iniziato, un lancio disperato del centrocampo bianconero libera in area di rigore Muriel, che ha sul destro la più ghiotta delle occasioni gol; il tiro parte, Neto si oppone con bravura mandando in delirio l’intero stadio. Ma non è finita: sulla respinta irrompe Lopez che, invece di calciare con il sinistro, appoggia di testa verso lo specchio dove Neto ha già ripreso posizione. E’ questo il segnale di chiusura, della resa ospite di fronte al baluardo con i guanti.
Neto è stato protagonista anche nel primo tempo di una parata decisiva su diagonale rasoterra di Gabriel Silva – intervento ad altissimo coefficiente di difficoltà, peraltro – quando la gara era ancora in bilico. Non c’è però soltanto l’ottimo portiere che blinda il risultato, senza le reti di Pasqual e Cuadrado staremmo raccontando un’altra storia. Un centro per tempo, entrambi da lustrarsi gli occhi. Prima l’esterno gigliato al quarto d’ora sblocca con un mancino al volo su appoggio di testa da parte di Joaquin, poi il colombiano delle meraviglie sigilla la pratica con un missile di destro di rara potenza, bellezza e precisione. Minimo comune denominatore delle due perle è l’assist di Pizarro, geometra dalle idee brillanti e padrone della mediana.
Scuffet, il baby portiere dell’Udinese (compirà 18 anni il prossimo 31 maggio) non ha colpe: è costretto ad ammirare, suo malgrado, la balistica dei talenti della Fiorentina. Due palle all’incrocio dei pali sulle quali nessuno avrebbe potuto nulla; anzi, il giovane estremo ospite si è opposto con talento in almeno tre circostanze, limitando i danni e tenendo viva la possibilità della qualificazione fino all’ultimo secondo.
La squadra di Guidolin ha avuto il torto di partire con il freno a mano tirato nel tentativo di difendere il vantaggio maturato all’andata, lasciando così campo libero alle incursioni del gruppo di Montella. Dopo il primo vantaggio, tuttavia, Di Natale e compagni si sono prodotti in una reazione encomiabile, fermata da Neto e da un clamoroso palo del capitano friulano. E’ senza dubbio da segnalare il clima di fair play che si è respirato sino a pochi minuti dalla conclusione, quando in rapida successione Badu, Guidolin (dalla panchina) e Domizzi sono stati espulsi per reiterate proteste all’indirizzo del direttore di gara.
La Fiorentina quindi si gode il primo traguardo stagionale che quasi sicuramente ne certifica la partecipazione alle coppe europee anche per la prossima stagione. E’ inutile sottolineare che i viola cercheranno di conquistare la settima Coppa Italia della loro storia; il trofeo nazionale manca dalla bacheca gigliata dal 2001, anno del successo sul Parma e dell’ultima finale disputata. Una tra Roma e Napoli è certamente avvisata. Unica nota stonata per Montella è l’ammonizione comminata a Cuadrado che, già diffidato, dovrà saltare l’ultimo atto in programma il 3 maggio all’Olimpico. Il tecnico napoletano dovrà fare di necessità virtù e, comunque, potrà contare sul ritrovato apporto di Mario Gomez. Scusate se è poco.
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