Champions League: Napoli ed Inter per la storia! Gigi Radice: Funerali sontuosi. Analisi e commenti. Interviste.

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“Io credo nel mio lavoro e in quello che stiamo facendo ma bisogna cambiare rotta e abbiamo fatto questo ritiro anche per capire il motivo. Nel mio pensiero di uomo, di allenatore, di uomo di calcio c’e’ di continuare a combattere e cercare di trovare la soluzione”.

Eusebio Di Francesco va avanti per la sua strada alla vigilia della gara col Viktoria Plzen nonostante le voci di un possibile esonero. “Fa parte del nostro lavoro, e’ il calcio, il fatto che sia qui e’ perche’ dall’altra parte c’e’ la consapevolezza che c’e’ un allenatore che ha le sue idee, la sua identita’, il suo pensiero. E c’e’ voglia di continuare”.

La situazione degli infortunati: “De Rossi sta migliorando tantissimo, ha ricominciato a correre. Ci auguriamo di poterlo avere a disposizione non dico per la partita di domenica ma almeno per quella con la Juve. Per Pellegrini ci vuole ancora un pochino di tempo. Dzeko è un po’ più avanti di El Shaarawy”.

CRISTANTE: “Il ritiro ci ha dato una mano per stare ancora piu’ insieme e per lavorare ancora meglio. Questo e’ l’unico modo per uscire da questa situazione, ma dobbiamo dimostrarlo in campo. Personalmente ho buone sensazioni, sto continuando a lavorare e a crescere. C’e’ sempre bisogno di un periodo d’ambientamento ma con il lavoro si arriva sempre all’obiettivo”.

 

“Non ci sono scuse, domani bisogna portare a casa la vittoria. Il primo posto è il nostro obiettivo”: Massimiliano Allegri chiede alla Juve una “partita seria” contro lo Young Boys.

“La Juve lo farà perché è una squadra responsabile e sa dell’importanza della partita – osserva – altrimenti rischiamo di portarci dietro un risultato negativo e non possiamo permettercelo perché sabato c’è il derby. Se non affronti le partite con le giuste motivazioni e rispettando l’avversario, esci con le ossa rotte…”.

 

“Faccio il tifo per tutte le squadre italiane, da tanti anni ci manca l’en plein” agli ottavi di finale di Champions League. Lo ha dichiarato Giuseppe Marotta lasciando il Coni dove ha partecipato al premio Andrea Fortunato.

“Fiducia nel Barcellona? Assolutamente sì – ha aggiunto il dirigente che, dopo l’addio alla Juventus, è in procinto di passare all’Inter – ma soprattutto sta alle squadre italiane cercare di vincere”. La squadra nerazzurra, oltre a dover battere il Psv, deve sperare in un risultato negativo del Tottenham al Camp Nou.

 

 

“Siamo sesti non a caso, nonostante qualche punto buttato per strada. Per colpa nostra e qualche volta anche per qualche decisione che ci ha penalizzati. Direi che l’importante è mantenere la massima concentrazione e voglia di far bene”. Così il presidente del Torino, Urbano Cairo, in vista del derby con la Juventus in programma sabato sera.

“Come si approccia un derby contro una corazzata come la Juventus? Preparandosi benissimo – ha precisato Cairo a margine della consegna del premio ‘Andrea Fortunato’ al Coni – preparando bene la partita, lavorando bene tutta la settimana e andando in campo con la voglia di far vedere che il Toro è una squadra di qualità, compatta, che deve dimostrare e ha già dimostrato. Stiamo attraversando un buon momento, adesso abbiamo una partita molto impegnativa sabato con la Juve che le ha vinte tutte tranne un pareggio. Ma il Toro l’ho visto bene a San Siro, direi che la squadra è molto compatta”.

 

 

Tutto pronto per la notte di Liverpool-Napoli, ultima gara del girone C di Champions League che si giocherà stasera allo stadio Anfield e che deciderà chi tra Liverpool, Napoli e Psg resterà fuori dagli ottavi di finale. Forti del primo posto gli azzurri hanno due risultati su tre per superare indenni il girone, ma molto dipenderà anche dall’altra sfida del raggruppamento tra Stella Rossa e Psg, visto che una contemporanea sconfitta dei parigini a Belgrado qualificherebbe di diritto i partenopei anche in caso di ko in Inghilterra.

Partita da dentro o fuori per il Napoli a Liverpool. Vigilie del genere Carlo Ancelotti ne ha vissute tante ed è quello che cerca di trasmettere ai suoi giocatori: normalità. “Dal punto di vista tattico – dice – non so cosa farà il Liverpool, ma so cosa dobbiamo fare noi per passare questa partita. Abbiamo il confronto della gara d’andata che ci ha dato più fiducia, più convinzione. Non so se saremo in grado di ripeterla, ma sappiamo cosa voler fare”. Qualche perplessità ha sollevato la designazione di Skomina. “Dobbiamo essere preoccupati il giusto. L’arbitro è di esperienza e, dunque, affidabile”. Attenzione dal primo all’ultimo minuto: “Se siamo intelligenti nella fase difensiva – dice – in fase offensiva abbiamo le possibilità di passare il turno. Ora è l’ultimo step e non l’affronteremo con superficialità”. Spartiacque della stagione? Assolutamente no: “Questa partita non è uno spartiacque, non ho bisogno di questa partita per sapere quanto sia forte la mia squadra. Questo gruppo ha già fatto cose straordinarie, ciò non toglie che la nostra stagione andrà avanti con o senza la Champions”. Rispetto per Anfield, mai paura: “Avremo al seguito 3000 tifosi e nel mondo ce ne saranno milioni a tifare Napoli. Giocheremo anche per loro. Si deciderà la qualificazione, questa sera, e dobbiamo avere la consapevolezza che ce la giocheremo con un piccolo vantaggio, l’avere a disposizione due risultati. La torta è stata fatta, ora manca la ciliegina”.

“C’è felicità e orgoglio per affrontare partite del genere, dovremo fare la nostra partita ad alta intensità e Anfield non ci fa paura perché dalla nostra avremo la forza di 40 milioni di tifosi azzurri”. Risponde così Carlo Ancelotti in conferenza stampa, parole da condottiero pragmatico quelle pronunciate dal tecnico azzurro ormai avvezzo a questi palcoscenici ma non affatto sazio di vittorie e di trionfi soprattutto in ambito internazionale. Frasi a cui fa eco anche Raul Albiol seduto al suo fianco sempre in conferenza: “Vorrei ripetere la stessa partita fatta l’anno scorso all’Allianz Stadium con la Juve, con la stessa intensità e la stessa concentrazione”. E lo spagnolo è ormai recuperato e tornerà a guidare la linea di difesa davanti a Ospina e al fianco di Maksimovic, Koulibaly e Mario Rui, mentre a centrocampo si rivedranno dal primo minuto gli altri due spagnoli Callejon e Fabian che completeranno il reparto con Hamsik e Allan; in attacco spazio al tandem dei piccoletti Insigne-Mertens, con Zielinski e Arek Milik pronti a subentrare in caso di necessità. Calcio d’inizio alle 21.00 e partita che sarà arbitrata dallo sloveno Skomina, alla sua quarta direzione di gara con gli azzurri in Champions League.

PROBABILI FORMAZIONI

LIVERPOOL (4-3-3): Alisson; Alexander-Arnold, Matip, Van Dijk, Robertson; Wijnaldum, Henderson, Shaqiri; Salah, Firmino, Mané. All. Klopp.

NAPOLI (4-4-2): Ospina; Maksimovic, Albiol, Koulibaly, Mario Rui; Callejon, Allan, Hamsik, Fabian; Insigne, Mertens. All. Ancelotti.

ARBITRO: Damir Skomina (Slovenia).

 

In centinaia hanno reso l’ultimo saluto a Gigi Radice, scomparso venerdì a 83 anni, durante il funerale celebrato oggi a Monza. “Ciao, Mister. Siamo qui per salutarti un’ultima volta. Con te se ne vanno i migliori anni della nostra vita. Ci siamo divertiti insieme, in un ambiente unico, una vera famiglia. Ci hai trasmesso fiducia e un insegnamento importante: per raggiungere un obiettivo servono sudore e fatica. Grazie di tutto, Mister, e buon viaggio” ha detto il capitano dell’ultimo scudetto del Torino, Claudio Sala. Affollato il cortile della Residenza San Pietro a Monza con tanti personaggi del mondo del calcio, ma anche tifosi del Torino (ce n’erano anche di altre delle squadre da lui allenate), che hanno esposto uno striscione con la scritta “Addio Sergente di Ferro”. Nell’omelia don Luca Parolari ha ricordato l’uomo Radice. Rossoneri e granata, ma anche Fiorentina e Monza, hanno apposto il gonfalone del club all’interno della piccola chiesetta della struttura. Tante le personalità del mondo del calcio che hanno voluto esserci per l’ultimo saluto: il presidente del Torino Urbano Cairo; quasi tutta la formazione dello Scudetto del ’76 (Castellini, Comi, Beretta, Cravero, Lorieri, Benedetti, Patrizio e Claudio Sala, Pulici, Colomba), il collega Giancarlo Camolese che di quel Torino era nelle giovanili; Renato Zaccarelli, con il volto segnato dalle lacrime, non se l’è sentita di partecipare alle esequie; in rappresentanza del Milan Daniele Massaro, Filippo Galli, alcuni giocatori delle giovanili e il responsabile del vivaio, Mario Beretta; tra gli altri: Giancarlo Antognoni e Marco Tardelli, Fabrizio Lorieri, Silvano Benedetti, Antonio Comi.

 

A Radio Marte, nel corso di Marte Sport Live è intervenuto Antonio Giordano, giornalista: “Analogie tra Benitez ed Ancelotti? Hanno strategia di comunicazione diverse, ma entrambi conoscono bene il mondo che li circonda. Questi due tecnici scrutano ed analizzano il mondo intorno. Non sono dei vecchi, ma hanno conoscenze ampie e vaste che mette in condizione il club di godere di tanti vantaggi. Benitez è stato il primo passo nel futuro del Napoli ed è stato bravo De Laurentiis ad afferrare al volo l’occasione, senza oscurare il lavoro di Mazzarri perché la finale di Coppa Italia di Mazzarri fu un capolavoro. Dopo quel momento serviva cambiare e il Napoli l’ha fatto con Benitez. Il mister ha introdotto il Napoli nel grande mercato: vedi la spesa fatta al Real Madrid. Il Napoli nel 2013 si è trasformato: da Gamberini ad Albiol, con tutto il rispetto per Gamberini. Ho rispetto per tutti, ma nella vita ci sono gli step, le gerarchie e gli scaloni da fare: il Napoli l’ha fatto. Benitez nell’intervista sottolinea la pericolosità dei calciatori del Liverpool, ma anche quelli del Napoli. Se scende in campo la Dea Bendata non c’è storia: chi si gioca tutto però è il Liverpool. Non credo che il PSG pareggi a Belgrado: o vince o perde”.

Claudio Onofri, allenatore: “Anfield? E’ lo stadio più difficile del mondo dove giocare. Spero che Ancelotti vada lì e vinca: ha dato precisione tattica, ma tutti gli azzurri sono cambiati e maturati mentalmente. Il Napoli non deve pensare ai giochi di numeri: deve andare lì e vincere. Ancelotti non può e non deve basarsi su ragionamenti casistici. Il Liverpool è vero che è in una forma strabiliante, ma il Napoli deve andar lì con la giusta mentalità. Il Napoli ed il Liverpool giocano con moduli speculari. Gli azzurri non si tirano indietro: hanno dimostrato di non aver paura, l’hanno dimostrato anche a Parigi e in casa contro il Liverpool. Mi aspetto di accendere la Tv e godermi un grande spettacolo, ci sarà un contorno stupefacente. Chi almeno una volta nella vita è andato all’Anfield sa cosa significa giocare lì. Giuntoli sa lavorare alla grande: Ounas che goal ha fatto? Milik? Ha saputo aspettare ed è stato premiato. Gli acquisti del Napoli sono stati fantastici, anche se prima dell’acquisto erano poco conosciuti in Italia. Il prodotto Napoli, nelle mani di chi sa lavorare, sarà stupefacente: chapeau ad Ancelotti. Ha un Napoli che da sicurezze e garanzie: il merito è di Ancelotti! Il Napoli fa capire alla Juventus che c’è e che può dare fastidio”

Antonio Corbo, giornalista: “Sarà una gara molto difficile. Ancelotti ed i calciatori saranno molto concentrati: è una prova di maturità. Mi aspetto un goal di Insigne o Mertens nei primi 7-8 minuti di gioco. Più sono difficili le gare, più i due azzurri si esaltano. Sono minuti importanti e rappresentano una vera criticità per le squadre in campo. Milik? Contro difese importanti e monumentali meglio andare con gli scattisti per sfruttare velocità ed imprevedibilità. Non è il momento delle scelte, quelle si fanno in Primavera. Sono sicuro che De Laurentiis punti tutta la vita su Ancelotti che è capace di sfruttare al massimo i suoi uomini. Ounas è un giocatore vero e vivo. Younes sembra la fotocopia di Insigne, anche se è presto da dire. Nel Napoli ci sono dei cambi interessanti. Ancelotti fa giocare tutti: è una camomilla eccitante”.

Gianluca Vigliotti, giornalista: “Il Liverpool è anche primo in Premier grazie alla vittoria del Chelasea di Sarri sul Manchester City. Gomez si è infortunato e non ci sarà per cui resta un dubbio sul centrale difensivo che giocherà. Manà invece è stato recuperato totalmente e contro il Napoli giocherà. Il Liverpool in casa è una squadra diversa da quella che gioca in trasferta e il fatto che abbia perso 3 partite in Champions, tutte in trasferta la dice lunga”.

Stefan Schwoch, ex calciatore: “Insigne è partito alla grande e sono certo che farà una grande partita. Il Napoli deve essere bravo nel palleggio e nelle verticalizzazioni, ma sarà tutt’altra partita rispetto a quella di andata giocata al San Paolo. Sarà davvero dura, ma il Napoli ha tutte le carte in regola per fare bene. In campionato la Juventus è diventata ancora più forte rispetto agli scorsi anni e c’è poco da fare: auguro al Napoli lo scudetto, ma sarà davvero difficile raggiungerlo. Il Napoli è la squadra che si avvicina di più alla Juventus perchè ha cambiato poco e con Ancelotti la squadra è diventata più tranquilla e matura. In campionato sta facendo tutto ciò che una squadra normale può fare, in Champions invece se la sta giocando con le più forti d’Europa”.

Maurizio Pistocchi, giornalista: “Quando conquisti meno punti rispetto alla stagione precedente, significa che i tuoi competitor sono migliorati o che tu non sei migliorato per nulla. Il Napoli che nella griglia di partenza era stato messo al quinto posto, invece, sta stupendo tutti ed è sempre lì. Il Napoli dopo il passo falso contro il Chievo, ma messo in campo sostanza contro il Frosinone e questo vuol dire che la squadra sta bene. Il livello medio del campionato italiano non può essere paragonato alla Premier per la qualità tecnica degli interpreti e per la velocità di gioco. Il Liverpool concede molto centralmente: è molto bravo in fase offensiva, meno in fase difensiva a per cui il Napoli non dovrà lasciare spazio e dovrà essere pronto a ripartire perchè gli attaccanti azzurri possono creare non pochi problemi”.

Luciano Cappiello, titolare di un ristorante a Liverpool: “Il Liverpool teme il Napoli. 8 anni fa ero presente alla partita e ci furono dei tafferugli fuori dal campo, ma la sicurezza ad Anfield è eccezionale e solo col Napoli c’è stato qualche scontro tra tifoserie. Qui tutti sanno che sono tifoso del Napoli, tutti la temono la squadra azzurra e credo che il Napoli possa battere il Liverpool. Anche ad Emre Can so che piace il gioco del Napoli”.

Pierluigi Pardo, giornalista: “I numeri del Liverpool sono impressionati, ma anche quelli del Napoli lo sono. In Champions ha fatto bella figura ovunque e non ha mai perso per cui è giusto essere ottimisti e andare a giocarsela. In Napoli è stato sfortunato ad aver beccato un girone così complesso, ma sta ben figurando. Il Napoli non può pensare di snaturarsi o avere paura di giocare ad Anfield. Certo, un po’ di prudenza ci può stare, ma non si può cambiare la mentalità del Napoli che in Champions sta facendo molto bene. Ancelotti è l’uomo delle coppe perchè dal punto di vista della metodicità non ha la stessa forza ad esempio di Antonio Conte, ma nella capacità di leggere le grandi partite è il migliore. Nelle partite speciali, riesce a trasferire alla squadra che allena un mix di motivazione e tranquillità che pochi allenatori hanno ed è il suo marchio di fabbrica”.

Sheridan Bird, giornalista: “Il Liverpool deve vincere con uno scarto di 2 gol, ma questo Liverpool è fatto per attaccare e pressare gli avversari. Dal punto di vista tattico, quindi, per il Liverpool non cambierà nulla, sarà Ancelotti che potrà decidere come impostare la partita. Al Liverpool basta un gol prima dell’intervallo ed un gol alla fine della partita e sembra una banalità, ma e fidatevi che 90 minuti ad Anfield sono tanti. Con Alisson, il Liverpool è diventato molto più solido in difesa, ma il Napoli può puntare a battere il Liverpool a centrocampo dove ha qualità inferiori rispetto agli altri reparti”.

Fulvio Marrucco, agente di Zola: “Il Napoli ha acquisito grande maturità e l’esperienza di Ancelotti può aiutare. Il tecnico del Napoli sa che la condizione ambientale è la chiave e sono moderatamente ottimista. Anfield è uno stadio particolare e fa pressione, ma quando si inizia a giocare ci si concentra solo sul campo. Sono convinto che il Napoli non alzerà i ritmi per non consegnarsi agli avversari. La forza difensiva del Napoli è notevole con Maksimovic in campo e l’inserimento di Ghoulam non è da scartare. Ancelotti credo che inizierà la partita contro il Liverpool così come l’ha finita a Napoli, poi magari cambierà a partita in corsa. Il Chelsea veniva da una sconfitta e c’era grande tensione nella gara col Manchester City. Ha subito l’avversario nella prima mezz’ora, ma poi è scattato qualcosa e nel secondo tempo si è visto un Chelsea molto più Sarriano e la vittoria è stata importantissima soprattutto dal punto di vista psicologico”.


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