Champions: la neve se ne frega della Juve, Sneijder e il Galatasaray agli ottavi
Di Emanuele Saccardo85′ Sneijder
Adesso il gelo di Istanbul è passato dall’atmosfera alle ossa dei giocatori bianconeri. Come recita il titolo di un libro e di una canzone, la neve se frega: delle condizioni di un campo di calcio, della Champions League, delle decisioni contraddittorie prese dagli esseri umani pur di far disputare un match in cui il pallone a stento trova i rimbalzi giusti. Una gara spezzata in due da lei, la neve, che costringe tutti a vedere due terzi del primo tempo di sera e il resto il pomeriggio successivo. Già, alla neve non importa che la Juventus abbia abbandonato il palcoscenico europeo più importante e che il Galatasaray sia approdato agli ottavi di finale contro ogni pronostico.
I segnali che questo scontro epico avrebbe potuto portare poca fortuna a Conte c’erano tutti, a cominciare dai precedenti: no, non il 2-2 dell’andata – anche se quella beffa, oggi, pesa ancora di più nelle tasche della Juve – ma le due partite rinviate sempre contro i turchi e sempre nella competizione più prestigiosa del vecchio continente. Rinvii che mettono spesso ansia, che complicano i pensieri e l’approccio ai novanta minuti. Eppure, da Buffon a Llorente, nessuno si è messo a strillare “mamma, li turchi!”; anzi, gli undici schierati da Conte, nonostante il terreno fosse un pantano e mancasse Pirlo, si sono dimostrati all’altezza. Non si sono fatti spaventare dalle condizioni ambientali – neve a parte, lo stadio era una bolgia giallorossa – e hanno interpretato la partita con la giusta intensità, giocando alti e corti, difendendo con ordine e creando qualche buona palla gol.
E’ bastata una sola fiammata dei padroni di casa, gli stessi che una manciata di settimane fa vennero abbattuti tennisticamente dal Real Madrid targato Ancelotti. Ma oggi sulla panchina che guarda negli occhi il Bosforo c’è una vecchia volpe dal passato recente tinto di nerazzurro, e nel suo arco c’è una freccia olandese che con l’Inter ha vinto la Coppa dei Campioni dopo quarantacinque anni. A loro aggiungete Didier Drogba, uno che il trofeo dalle grandi orecchie l’ha quasi conquistato da solo, un paio di anni fa, con la maglia del Chelsea. Il risultato del mix è una splendida azione che, al minuto ottantacinque, trova l’ivoriano a fare da sponda dopo un lungo lancio, e Sneijder a raccogliere l’invito per poi fulminare sul palo lontano Buffon, con un rasoterra da giocatore di biliardo. In panchina Roberto Mancini esplode, a metà strada fra il sornione e l’incredulo: il tecnico di Jesi manda a casa l’odiata Juventus e, cosa più importante, accede agli ottavi al di là di ogni aspettativa. Quasi dimentichiamo Felipe Melo: l’ex juventino, forse ancora avvelenato, gongolerà non poco.
Inevitabile che nel dopo gara si assista al lamento degli sconfitti: la gara non era da giocare, questo non è calcio e avanti sullo stesso tono. Restano l’amaro in bocca e la certezza che, bufere a intermittenza a parte, la Vecchia Signora debba ancora trovare una reale dimensione in Europa, accrescendo l’esperienza di alcuni dei suoi più fulgidi talenti – su tutti Pogba – forse troppo morbidi quando si tratta di combattere nel fango. Conte lo sa e non a caso ha sottolineato quanto i suoi si siano complicati la vita da soli. Anche queste delusioni servono.
RISULTATI E CLASSIFICA 6° TURNO, 10 Dicembre 2013:
GRUPPO A:
Manchester United-Shakhtar 1-0
Real Sociedad-Bayer Leverkusen 0-1
Manchester United 14, Bayer Leverkusen 10, Shakhtar Donetsk 8, Real Sociedad 1.
GRUPPO B:
Copenaghen – Real Madrid 0-2
Galatasaray – Juventus 1-0
Real Madrid 16, Galatasaray 7, Juventus 6, Copenaghen 4.
GRUPPO C:
Benfica -Paris Saint Germain 2-1
Olympiakos – Anderlecht 3-1
Paris Saint-Germain 13, Olympiacos 10, Benfica 10, Anderlecht 1.
GRUPPO D:
Bayern Monaco – Manchester City 2-3
Viktoria Plzen-Cska Mosca 2-1
Bayern Monaco 15, Manchester City 15, CSKA Mosca 3, Viktoria Plzen 3.
QUALIFICATE AGLI OTTAVI: Manchester United, Bayer Leverkusen, Real Madrid, Galatasaray, Psg, Olympiakos, Bayern Monaco e Manchester City.
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