Milan, closing vicino: regalo di Natale dalla Cina

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MilanSotto l’albero di Natale del Milan, in via Aldo Rossi, è atteso il Santa Claus con gli occhi a mandorla. Sotto braccio avrà un pacco da 440 milioni di euro. Non c’è che dire, un bel regalo di fine anno. L’ambasciatore della lieta notizia è stato Marco Fassone, a.d. in pectore del club rossonero che, appena rientrato dalla Cina, ha rassicurato sulla consistenza di intenti e portafoglio della cordata asiatica Sino Europe Sports.

L’accordo definitivo, quello che ha chiarito gli ultimi passaggi per arrivare al tanto sospirato closing, è stato raggiunto nella giornata di ieri. Un incontro tra i rappresentanti di Fininvest e della nuova proprietà (con al seguito i rispettivi consulenti legali e finanziari) nel quale sono state fissate le date: il 2 dicembre la prima convocazione, il 12 o 13 l’eventuale seconda.

Questa scelta non deve far pensare che esista ancora un’incertezza sulla riuscita delle operazioni, la doppia data ha lo scopo di tutelare il Milan da eventuali ritardi burocratici per l’accredito di una somma importante proveniente da canali esteri. Insomma, spostare 440 milioni di euro non è come fare una ricarica Postepay.

Dunque la firma del contratto definitivo e l’assemblea dei soci, nella quale dovrebbe essere anche nominato il nuovo C.d.A. con le contestuali dimissioni degli attuali consiglieri Barbara Berlusconi e Adriano Galliani, sono ufficialmente all’orizzonte. E menomale, perché a prescindere dalla caparra già versata, tifosi e addetti ai lavori erano ancora con il fiato sospeso. Il pragmatismo imprenditoriale e la prudenza italica, tuttavia, suggeriscono che finché non è tutto nero su bianco, non esistono certezze assolute. Mai, in nessun caso e in nessun campo. Figurarsi su quello da calcio, dove le cose spesso mutano con il girare del vento.

Qualche segnale concreto, a ogni modo, si è comunque riuscito a cogliere nell’ultimo periodo. La cartina tornasole sono i risultati della squadra. Quando c’è chiarezza sul futuro e suoi ruoli, quando ricomincia a esistere una pianificazione e, soprattutto, quando un allenatore e il suo gruppo possono lavorare in pace, si vede. Pur senza stupire per quanto riguarda il gioco, appare cristallino che Montella è riuscito a lavorare tranquillo: il Milan lo segue, ha il tempo di assimilare e di sbagliare, di reagire e di avere quindi un po’ di continuità.

Non è tanto il terzo posto in classifica, quanto il fatto che nelle ultime 6 partite siano arrivati 5 successi e la sola sconfitta – utile sul piano della crescita mentale – di Genova. In mezzo, la soddisfazione di fermare la Juventus, il primo gol di Lapadula con la maglia del Milan, la scoperta di Locatelli, la conferma di Suso e Donarumma. E tanto altro: certamente qualche ombra (la questione Bacca), sicuramente qualche suggestione giornalistica (Dzeko in rossonero con i primi spiccioli cinesi).

A conti fatti, l’orizzonte del Milan continua a essere abbastanza sereno, con la possibilità di qualche piovasco ogni tanto. Com’è normale che sia nella vita in generale e in qualsiasi campo. Figurarsi, dicevamo prima, su quello da calcio. Figurarsi, aggiungiamo, quando si approssima il derby contro cugini che, sotto l’albero di Natale, vorrebbero trovare punti e fiato dopo il dono anticipato dell’ennesimo allenatore. Ma questa è un’altra storia.

 

 

 


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