SCAMACCA-DEA: UN COLPO CHE (NON) SORPRENDE E NASCE DA LONTANO
Di Alessandro LugliQualcuno la considera una scelta folle , senza quel famoso coraggio di osare. Eppure, se provassimo a riflettere per qualche istante, probabilmente si dovrebbe parlare di logica e responsabilità. Anche di coraggio, ma in senso decisamente positivo. Gianluca Scamacca all’ Atalanta ha sorpreso molti.
Da una parte c’erano Roma e soprattutto Inter, con la possibilità di giocare la Champions in una squadra reduce dalla finale di Istanbul e che punterà (parole di Simone Inzaghi) alla vittoria dello Scudetto con tanto di seconda stella. Dall’altra la solita, meravigliosa creatura di Gasperini , ma con (forse) obiettivi meno prestigiosi dei nerazzurri di Milano con l’occasione di misurarsi “solo” in Europa League .
Sulla carta, tanti magari avrebbero preso decisioni differenti, considerando inoltre le cifre, praticamente identiche sia per l’ingaggio sia per il cartellino: a Zingonia l’ex Sassuolo guadagnerà 2,6 milioni di euro (contratto valido fino al 30 giugno 2027 con opzione in favore del club per arrivare al 2028), mentre il West Ham ne incasserà 25 (più 5 di bonus, uno in più dell’Inter, e il 10% sull’eventuale futura rivendita). Alla fine, a pesare è stata esclusivamente la volontà del ragazzo romano.
QUELLE DOTI NASCOSTE
Tra le prime dichiarazioni rilasciate ai canali ufficiali dell’Atalanta, una in particolare va sottolineata: “L’allenatore mi ha spiegato che possiedo delle qualità ancora nascoste, ma che lui vede. Questo mi ha colpito”. Un concetto non banale, perché da sempre Gasp è un maestro di giovani, ma anche di attaccanti . La lista di chi è riuscito a valorizzare è lunga e importante (partendo, in primis, da un certo Diego Milito al Genoa) e chissà che non possa proseguire proprio con Scamacca.
Le premesse ci sono tutte. Idem le soluzioni per il tecnico, che ora potrà sbizzarrirsi di volta in volta nella scelta del tridente migliore. Oltre al bomber della Nazionale, dall’Almeria è arrivato El Bilal Touré per una trentina di milioni , che si aggiunge a Lookman (tra i migliori nel 2022-23), ai jolly Pasalic e Koopmeiners e ai colombiani Muriel e Zapata , comunque in uscita (soprattutto il primo). Resta da valutare il futuro di Emmanuel Latte Lath e Nicolò Cambiaghi, che potrebbero salutare in prestito. Insomma, di certo niente male.
UN CLUB MODELLO
Al netto degli uomini a disposizione, questa abbondanza dimostra il potenziale economico a disposizione delle famiglie Percassi e Pagliuca : ancora una volta l’Atalanta si conferma una società sana che, a differenza delle altre big della Serie A , oggi si ritrova nella privilegiata posizione di poter spendere. E sbaglia chi pensa che questa “fortuna” sia nata dalla cessione-record di Hojlund al Manchester United (acquistato nel 2022 per 17 milioni dallo Sturm Graz, da poco ceduto per 75 più 10 di bonus): vero, il colpo in uscita del danese ha permesso di avere più margine, ma considerando la disponibilità la dirigenza avrebbe potuto chiudere per Touré e Scamacca anche senza l’assegno arrivato da Old Trafford.
Tuttavia, il modus operandi – come la storia dell’Atalanta insegna – non cambia: il bilancio deve essere in attivo o in pareggio. Questa la regola ferrea dalle parti di Zingonia , che rappresenta l’aspetto decisivo di questo club-modello. E non è un caso che, negli anni, patron Antonio Percassi sia riuscito ad acquistare (e migliorare) lo stadio Atleti Azzurri d’Italia (poi Gewiss Stadium) e il centro sportivo Bortolotti di Zingonia. Così i risultati del campo partono dall’alto: se c’è un progetto chiaro e la società è in salute, ci sono più possibilità che il resto arrivi di conseguenza. E la Dea lo sa da tempo: in particolare dal 2016, quando iniziò l’era Gasperini.
UNA DEA EUROPEA
Gasperini che da sempre ha come obiettivo quello di migliorare il risultato della stagione precedente. E la prossima partirà con l’eredità di un quinto posto in campionato e la qualificazione in Europa League : farcela vorrebbe dire raggiungere per la quarta volta la Champions, una piacevole compagna di viaggio per tre stagioni (2019-20, 2020-21, 2021-22). Ora non resta che mettersi comodi per capire come sarà e dove arriverà l’ottava Atalanta del Gasp: un’Atalanta che si è fortemente rinnovata restando comunque lassù in classifica, sempre con i conti in ordine. Un successo.
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