Parma-Napoli 2-2, per i partenopei nervi a fior di pelle
Di francodi Lorenzo Cristallo
L’impegno, l’orgoglio, la difesa della dignità, sono tre valori molto importanti, che in questo campionato di serie A, il Parma seppur tra mille difficoltà economiche e una retrocessione in B oramai giunta da qualche settimana, stanno impersonificando alla perfezione. Ieri i partenopei scesi in campo con un massiccio turnover, in vista dell’impegno di gran lunga più importante di giovedì prossimo contro il Dnipro per il match di ritorno della semifinale di Europa League, credevano di avere vita facile al “Tardini”. Tre punti per rilanciarsi in zona Champions League e raccogliere il massimo con il minimo sforzo nei confronti dei ducali già in B. Ed invece gli uomini di Donadoni giocano con quell’orgoglio, quella determinazione, quella voglia di sorprendere tutti che avevano caratterizzato le ultime uscite dei gialloblu che erano riusciti a superare la Juventus e il Palermo, due delle ultime vittime illustri cadute nel fortino ducale. Ed è proprio il Parma a passare in vantaggio con Palladino, abile a sfruttare un’uscita imprecisa di Andujar su azione di calcio d’angolo. I partenopei non si scoraggiano e trovano il pari con Gabbiadini. Nel finale di primo tempo però sono ancora i ducali a portarsi in vantaggio con Jorquera che su calcio di punizione dalla distanza sorprende l’estremo difensore argentino. Nel secondo tempo, Benitez getta nella mischia Callejon e Higuain, tenuti precauzionalmente a riposo per la sfida di giovedì prossimo. Il fortino del Parma regge le avanzate degli azzurri, Mirante si erge da protagonista, sventando varie conclusioni dei partenopei. Poi è Mertens su azione personale a trovare il goal del pareggio e riaccendere la speranza per gli azzurri. Si accende un duello tra Higuain e l’estremo difensore gialloblu, il “pipita” non riesce a trovare il goal perché trova dinnanzi a sé un Mirante spettacolare. La partita finisce 2-2 ed è qui che inizia la pagina più deprimente della giornata. Alcuni dirigenti del Napoli, in maniera tutt’altro che velata si rivolgono ai giocatori del Parma e a Donadoni, con fare minaccioso perché a loro dire, non era necessario che i gialloblu si impegnassero così tanto visto che sono già retrocessi in B e i tre punti per i partenopei sarebbero stati fondamentali per la rincorsa Champions. Anche Higuain vuol dire la sua e si scaglia contro Mirante che gli aveva negato varie volte la gioia del goal. Anche per il “pipita” il Parma doveva lasciar vincere il Napoli, questo impegno mostrato da una squadra matematicamente in B è assolutamente fuori luogo.
Una situazione grottesca e al limite del ridicolo. Donadoni dai microfoni dei giornalisti rilascia dichiarazioni pesanti contro l’atteggiamento di alcuni dirigenti e calciatori del Napoli. Definisce vergognoso ciò che è accaduto al termine dei novanta minuti. Piuttosto sottolinea che in questo calcio dove molto spesso sorgono dubbi e misteri, il Parma ha dimostrato dinnanzi agli occhi di tutti di voler onorare fino all’ultimo il campionato, di onorare fino all’ultimo la maglia che indossano e di giocare sempre con impegno e orgoglio come se dovessero raggiungere qualche obiettivo. Il Parma non regalerà nulla a nessuno e chiunque dovrà affrontarla da qui a fine campionato, dovrà sapere che troverà di fronte un gruppo motivato, che si allena quotidianamente con costanza e che vuol lottare con ardore fino all’ultimo secondo di questa stagione tribolata per vicende extracalcistiche.
Nella tarda serata di ieri pare ci sia stato un chiarimento da parte dello staff del Napoli, con le scuse di Higuain e un dietro front verso un atteggiamento assolutamente anti sportivo.
La sfuriata di De Laurentiis di giovedì sera nel dopo gara contro il Dnipro, in cui attaccò pesantemente il numero uno dell’Uefa, Platini, e la messa in scena poco gratificante di ieri pomeriggio a Parma, evidenziano una situazione tutt’altro che tranquilla per i partenopei. Gli azzurri se vorranno concludere in maniera trionfale questa stagione, dovranno pensare innanzitutto a giocare alla perfezione in campo, lasciando perdere polemiche e veleni che non fanno altro che inasprire un’ambiente che già di per sé ribolle come un catino.
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