Napoli sovrano d’Inverno: Higuain principe del gol
Di Emanuele SaccardoSettimana scorsa avevamo scritto, più o meno testualmente: “Tesserati e tifosi dell’Inter staranno facendo gli scongiuri.” Già, perché il discorso riguardava la tradizione del campione d’Inverno che, nella maggior parte dei casi, fa rima con campione d’Italia. L’Inter era prima in classifica, era lecito credere che contro il Sassuolo avrebbe potuto confermare il proprio status. Invece no, perché il calcio non segue sempre le logiche. Berardi ha castigato la banda di Mancini al 95′ e, di colpo, il Re della stagione fredda è diventato un altro: il Napoli, perfetto meccanismo targato Sarri e Higuain (ma non solo).
Non stupisce che sia il Napoli ad aver girato intorno alla boa della Serie A da primo della classe. Non è una sorpresa, per diverse ragioni. Lo abbiamo ribadito tante volte nel corso dei mesi: i partenopei hanno trovato la quadratura del cerchio, grazie soprattutto all’intuizione di De Laurentiis che in estate puntò forte su un tecnico venuto dalla gavetta, Sarri; e di conseguenza, per merito dello stesso allenatore toscano che, visti i risultati, si è confermato un mago tattico e motivazionale. Tanto bene aveva fatto a Empoli, molto meglio sta facendo a Napoli. Non è un caso che gli azzurri abbiano vinto tutti gli scontri diretti – e bene -, eccezion fatta per il pari con la Roma.
Dopo 26 anni è stato Sarri a portare gli azzurri in cima al massimo torneo nazionale: adesso gli scongiuri prendono per forza la via del Vesuvio, perché l’ultimo titolo di campione d’Inverno griffato Napoli (1989) coincise davvero con il secondo scudetto della storia azzurra. I presupposti per riuscire nell’impresa di arrivare a vincere il terzo ci sono tutti. In primis, è la statistica a suggerirci qualcosa: ben 56 volte su 81 (69%), da quando la Serie A si disputa a girone unico, chi si è aggiudicato il titolo a metà corsa ha poi vinto il tricolore alla fine. Di più: con l’avvento dei 3 punti, la percentuale sale al 78,9% (15 volte su 19). Ancora di più: da Calciopoli a oggi, chi ha chiuso davanti il girone di andata ha festeggiato lo scudetto a maggio.
Forse, però, da qui alla primavera ci sarà qualcosa che avrà più forza dei cornetti porta fortuna e di ciò che allontana il malocchio; quel qualcosa ha un nome e un cognome ben precisi: Gonzalo Higuain. Magari sarà un caso che il Pipita sia argentino come Diego Maradona, il direttore d’orchestra di tutti i successi più importanti nella storia del Napoli. Magari no. Magari certe cose, certi corsi e ricorsi, sono vergati a fuoco tra le stelle. Vai a sapere. Quel che risulta lapalissiano è la forma del bomber ventottenne: 18 reti in 19 gare disputate (con un solo rigore all’attivo). Numeri importanti, specie in considerazione del fatto che nella passata stagione ne firmò altrettanti, ma in 37 incontri.
Il Napoli però non è soltanto Higuain, ci mancherebbe. La difesa è la seconda migliore del torneo, a pari merito con quella juventina e dietro all’Inter; il centrocampo ha finalmente ritrovato il miglior Hamsik, spalleggiato dal talento dei “portatori d’acqua” Allan e Jorginho; in attacco, oltre a Higuain, il Napoli vanta il talento di Callejon, Mertens e Insigne. E tutti loro sanno sacrificarsi in fase difensiva. Meglio: vogliono sacrificarsi, per il bene del gruppo. Questo è l’abito capolavoro cucito a mano da Sarri e indossato da giocatori che soltanto 6 mesi fa avevano il broncio e si salutavano a malapena.
Attenzione, però: chi si loda s’imbroda, usavano dire un tempo. Il Napoli sembra poter schivare tale pericolo, tenuto conto proprio del carattere portato fieramente in giro dal proprio allenatore. Sarri sa bene cosa voglia dire “lavoro”; e sa pure meglio che l’avversario al momento più temibile, oltre al Napoli stesso, è la Juventus. I bianconeri hanno per certi versi fatto addirittura meglio degli azzurri: partiti malissimo, gli uomini di Allegri hanno chinato la testa e lanciato proclami di remuntada quando tutti o quasi sorridevano pensando fosse un proposito folle. E invece, detto fatto: 9 vittorie consecutive (ultima ieri sera sulla Sampdoria a Marassi) e Juventus al secondo posto in coabitazione con l’Inter, a soli 2 punti dal Napoli. Da qui alla fine, siamo sicuri, ci sarà da divertirsi. Parecchio.
RISULTATI 19° TURNO SERIE A:
Carpi-Udinese 2-1, Fiorentina-Lazio 1-3, Roma-Milan 1-1 (giocate sabato), Inter-Sassuolo 0-1, Verona-Palermo 0-1, Atalanta-Genoa 0-2, Frosinone-Napoli 1-5, Bologna-Chievo 0-1, Torino-Empoli 0-1, Sampdoria-Juventus 1-2
CLASSIFICA:
Napoli 41, Juventus e Inter 39, Fiorentina 38, Roma 34, Sassuolo*31, Empoli 30, Milan 29, Lazio 27, Chievo 26, Udinese e Atalanta 24, Sampdoria 23, Torino* e Bologna 22, Palermo 21, Genoa 19, Frosinone 15, Carpi 14, Verona 8
*una gara da recuperare
PROSSIMO TURNO (16 e 17 gennaio):
Atalanta-Inter, Torino-Frosinone, Napoli-Sassuolo, Genoa-Palermo, Chievo-Empoli, Bologna-Lazio, Udinese-Juventus, Roma-Verona, Carpi-Sampdoria, Milan-Fiorentina
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