Burdisso e Chivu, gli esperimenti pericolosi di Mancini

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dangerrNella stagione scorsa, Mancini ha provato più volte Burdisso in mediana, davanti alla difesa. Com’è andata? Quasi sempre bene. Finché l’argentino doveva coprire, saltare di testa, entrare duro nei contrasti, allora nessun problema. Ma quando il castello di carta è crollato? A Valencia, perché l’Inter doveva fare gioco e c’è stato il patatrac.

Veniamo alla stagione attuale: Mancini prova davanti alla difesa un po’ Burdisso e un po’ Chivu. Vittorie su vittorie, gol, assist. Attezione, perché l’Europa non perdona. Ci si gioca tutto in 180 minuti, e si devono costruire azioni da gol nei momenti decisivi.

Insomma, Mancini scherza col fuoco. In campionato il mediano che rompe la trama avversaria potrà anche andar bene; ma per vincere la Champions (primo obiettivo dei nerazzurri) occorrono Figo o Jimenez o Stankovic a dettare i ritmi. Che rischio abituare la squadra a disporsi tatticamente in un certo modo (con Burdisso o Chivu in mediana), per poi essere costretti – magari dalla sfortuna – a spingere in attacco e ritrovarsi senza un regista arretrato.


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