Juventus forza 7, Roma e Napoli non mollano
Di Emanuele SaccardoChe cosa possiedono in comune un argentino del Dipartimento Tres de febrero di Buenos Aires, un Navarro di Pamplona e un puro madrileno? A prima vista potremmo dire semplicemente la lingua: lo spagnolo. Se però all’anagrafe i tre vengono identificati con i cognomi Tevez, Llorente e Morata, di affinità ne emergono altre. Il ruolo, per esempio, attaccanti di razza; la squadra di appartenenza, la Juventus; e, da ieri, una doppietta nella stessa partita. Due gol a testa nel 7-0 ultra tennistico inflitto al Parma (unica marcatura solitaria, quella splendida di Lichtsteiner) che se da un lato conferma il momento di enorme difficoltà dei ducali di Donadoni – eccettuata la beneficenza dell’Inter di una settimana fa -, dall’altro certifica l’enorme superiorità della Juventus nel campionato di Serie A.
Per i bianconeri medie gol notevoli, sia per quanto riguarda quelli fatti (2,27 a partita – in totale sono 25 in 11 gare) che quelli subiti (appena 4 complessivi, ovvero sia 0,36 ogni 90 minuti). Certo la giornata di ieri ha permesso alla matematica della Vecchia Signora di fare un bel salto in alto, resta comunque lapalissiano che se non ci mettono una pezza Roma e Napoli anche questo torneo parrebbe destinato ad un ovvio epilogo. D’accordo è presto, tuttavia la vena ritrovata di Tevez (a secco da 6 partite, fino a ieri, tra Serie A e Champions e autore di un sigillo che ha scomodato paragoni con l’illustre e inarrivabile connazionale Diego Maradona), l’esplosione di Llorente e lo sbocciare progressivo di Morata, uniti all’impermeabilità difensiva, sembrano poter lasciare agli avversari soltanto le briciole. La sconfitta con il Genoa ormai ha assunto, di fatto, i contorni di un incidente di percorso.
Ma si sa che nel calcio è saggio ragionare una partita alla volta: memento molto in voga dalle parti del Vesuvio, dove non si arresta la rincorsa del Napoli. Il terzo posto adesso è reale dopo la vittoria maturata al Franchi sulla Fiorentina: ci ha pensato Higuain (sesto centro stagionale in campionato che vale l’unico risultato esterno di giornata) ad effettuare il sorpasso sulla Sampdoria, uscita sabato sera dal Ferraris con un punto soltanto dopo la sfida contro il Milan – a proposito: sono trascorsi 622 giorni dall’ultimo urlo di gioia: bentornato El Shaarawy! Per Benitez e soci il distacco dalla seconda piazza è adesso di soli 4 punti, pensare ad un eventuale aggancio ancora più prezioso non è più una blasfemia.
Roma permettendo, of course. I giallorossi sembrano essersi lasciati alle spalle le scorie di Champions League – senz’altro ha giovato fare un passo indietro e un bel tuffo nella sana umiltà – e a farne le spese è stato il malandato Torino. All’Olimpico il secco 3-0 griffato Keita (primo centro assoluto in Italia), Torosidis e Ljajic (meravigliosa la sua rete) tiene la Roma a distanza di sicurezza dalla terza posizione e nella scia della capolista Juventus. Dopo la sosta per la Nazionale i bianconeri faranno visita all’altra sponda capitolina e, per una volta forse, i tifosi della Roma mormoreranno sommessamente una richiesta d’aiuto agli odiati cugini della Lazio, sconfitti inaspettatamente ad Empoli e quindi in cerca di un immediato riscatto.
RISULTATI 11° TURNO SERIE A:
Sassuolo-Atalanta 0-0, Sampdoria-Milan 2-2 (giocate sabato), Cagliari-Genoa 1-1, Juventus-Parma 7-0, Chievo-Cesena 2-1, Empoli-Lazio 2-1, Palermo-Udinese 1-1, Fiorentina-Napoli 0-1, Inter-Verona 2-2, Roma-Torino 3-0.
CLASSIFICA:
Juventus 28, Roma 25, Napoli 21, Sampdoria 20, Genoa e Lazio 19, Milan e Udinese 17, Inter 16, Verona 14, Fiorentina e Palermo 13, Sassuolo e Torino 12, Cagliari, Empoli e Atalanta 10, Chievo 8, Cesena 7, Parma 6.
PROSSIMO TURNO (22-23-24/11):
Atalanta-Roma, Lazio-Juventus, Torino-Sassuolo, Napoli-Cagliari, Udinese-Chievo, Verona-Fiorentina, Parma-Empoli, Cesena-Sampdoria, Milan-Inter, Genoa-Palermo.
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