Milan: in chiusura per Biglia, in testa il sogno Aubameyang
Di Emanuele SaccardoHakan Çalhanoğlu, André Silva, Mateo Musacchio, Ricardo Rodriguez, Franck Kessié, Andrea Conti e Fabio Borini. In rigoroso ordine casuale, questi sono sin qui i (presunti) Magnifici 7 acquisti del Milan, gente che in ogni reparto dovrà far fare quel sospirato salto di qualità per centrare il piazzamento Champions e fare più strada possibile in Europa League, a partire dal preliminare. A loro va aggiunto il rinnovo di Donnarumma, pietra angolare per il Diavolo del prossimo futuro. In tutto il nuovo Milan, con l’indispensabile aiuto del prestito arrivato dal fondo americano – Elliott Management – legato alla nuova proprietà, è andato ben oltre la soglia dei 120 milioni spesi. Nessuno in Europa ha aperto il portafogli quanto il Club rossonero.
Ma il Milan non pare intenzionato a fermarsi qui. Ancora aperta la pista Kalinić, sempre più vicina la chiusura dell’accordo con la Lazio per arrivare a Biglia (anche se con Lotito non si sa mai…), il Diavolo punta a un bersaglio grosso, un bersaglio che gradirebbe il ritorno a Milanello: Pierre-Emerick Aubameyang, attaccante gabonese 28enne attualmente in forze al Borussia Dortmund e fortemente voluto anche da Cannavaro per il suo Tianjin. Complessivamente, se il Milan dovesse riuscire a mettere le mani su Biglia e Aubameyang (tralasciando per il momento Kalinić), uscirebbero circa altri 80-90 milioni di euro – a spanne.
Dove trovare ancora tutto questo denaro? Il fondo americano ha prestato 303 milioni di euro, parte dei quali è servita anche per la gestione dei costi interni al Club. Tenuto conto che ne sono stati spesi già più di 120, non resta forse granché. La proprietà cinese ha promesso un extra budget che probabilmente non andrà oltre i 20 milioni. Quindi, a occhio e croce, il Milan deve trovare qualcosa come 70 milioni – e in fretta – se vuole regalare a Montella la rosa più competitiva possibile. E qui entra in gioco il mercato in uscita.
Incassati i 6 milioni per la cessione di Kucka (già avvenuta), si continua a lavorare per Bacca (a Marsiglia lo prenderebbero per 20 milioni, ma il giocatore attende ancora la sua grande ex, il Siviglia) e Lapadula (il Milan chiede 15 milioni, ma sembrano troppi); si tenta ancora di battere la strada per l’addio di De Sciglio (la Juve si siederebbe a un tavolo con 8 milioni, il Diavolo ne chiede 13), Niang (15 milioni la base di partenza, gli acquirenti non mancano) e Paletta (al massimo un milione, forse dal Torino). Siamo quindi intorno ai 70 milioni necessari, anche se difficilmente arriveranno tutti e subito. Con il risparmio degli ingaggi di Poli, Bertolacci e Vangioni, tutto sommato i conti potrebbero anche quadrare.
Però il sogno Aubameyang forse è destinato a restare tale. Tanto dipenderà dal giocatore: il Tianjin sul piatto ha messo un’offerta da 30 milioni di ingaggio annui, una cifra praticamente irrinunciabile. Ma sarebbe la Cina, un calcio ancora poco competitivo, specialmente per un attaccante di 28 anni che vuole vincere in Europa. Su questo spera di fare leva il Milan, cioè le ambizioni reciproche. E l’affetto: già, perché Pierre torna spesso dalle parti di Varese, dove ha lasciato diversi amici da quel lontano 2008 in cui vestì la maglia della Primavera rossonera. Chiaro che Fassone e Mirabelli non possono offrire 30 milioni, ma con 7,5 per 4 anni (che tra l’altro fa 30 tondi) forse l’entourage del bomber si può convincere. Più complesso il discorso con il Dortmund: i gialloneri partono da una base di 80 milioni per il cartellino, i rossoneri pensano di partire da 60 per poi, magari, trovarsi a metà strada. Giusto a 70 milioni.
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